Flop presenze e critiche per il test: primo giorno non particolarmente positivo per il concorso navigator per il reddito di cittadinanza. Come vi abbiamo spiegato, molti candidati non si sono presentati ma non mancano valutazioni negative anche per ciò che concerne la qualità dell’esame. Ecco una carrelata di commenti registrati dai colleghi di Today: «Mi aspettavo una cosa più specifica sulle materie, come politiche attive-passive. Mi è sembrato assurdo chiedere il congedo per maternità e non chiede sulle politiche attive-passive», «Mancano materie determinanti per un tutor, come comunicazione: non c’era una domanda sulla comunicazione. Tantissime domande non erano pertinenti. C’erano domande assurde, alcune di queste erano formulate in inglese», «Un buon test, più impegnativo di quello che mi aspettavo: tante domande fanno perdere molto tempo», «E’ stato più difficile del previsto, alcune domande ci hanno spiazzate e messe in difficoltà». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FLOP PRESENZE ALLA FIERA DI ROMA
E’ stato un flop, quanto meno a livello di presenze, il primo giorno di concorso navigator al via presso la Fiera di Roma. Come riportato da “La Repubblica”, degli 8980 candidati ammessi alla prova e attesi per il primo dei sei turni di selezione che si terranno da oggi a venerdì 20 giugno si sono presentati solo in 3.194: il 35%. A fornire questi dati è stata Anpal Servizi la società che ha bandito il concorso per selezionare i 2.980 navigator che secondo i piani dovranno aiutare i percettori del reddito di cittadinanza nel loro percorso d’inserimento nel mondo del lavoro. E proprio dall’interno della società in house di Anpal e controllata dal ministero del Lavoro, sono giunte le proteste dei precari storici che in una lettera aperta si sono rivolti ai candidati al quizzone ricordando che la società “fa ampiamente uso di lavoro precario e presto, con la vostra assunzione, sarà una azienda con il 90% di contratti a termine, raggiungendo un primato a livello europeo”. (agg. di Dario D’Angelo)
LO STIPENDIO DEL NAVIGATOR
Concorso navigator per il reddito di cittadinanza, da oggi al 20 giugno oltre 50 mila persone alla Fiera di Roma per la selezione di quasi 3 mila navigator. Un mandato che scadrà il 30 aprile 2021 e che ha attirato laureati e non con uno stipendio da 27.338,76 euro lordi all’anno, più 300 euro lordi mesnili a titolo di rimborso forfettario delle spese di viaggio, vitto e alloggio. Come racconta Il Resto del Carlino, tra i tanti candidati c’è Paola, 35enne di Senigallia all’ottavo mese di gravidanza: «Faccio questo concorso perché lavoro già in questo settore, in un ente di formazione privato, per me passarlo sarebbe sicuramente un passo avanti. Spaventata dalla precarietà? Assolutamente no, sarei comunque molto contenta di diventare navigator». Come lei, tanti altri speranzosi di poter superare il mega-concorso e di entrare a fare parte del team di 2.980 navigator… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
AL VIA IL CONCORSO ALLA FIERA DI ROMA
Grande fermento questa mattina alla Fiera di Roma, dove ha preso il via il concorso per navigator, la figura che avrà il compito di trovare lavoro ai destinatari del reddito di cittadinanza. Come sottolineato da La Stampa, i candidati al ruolo di navigator sono precisamente 53.907: in palio ci sono soltanto 2980 posti, il ché vuol dire che solo uno su 18 verrà assunto. A partecipare al concorso sono per la maggior parte donne (il 73%) e per la metà hanno tra i 30 e i 40 anni. Il 31% dei candidati ha la laurea in giurisprudenza, molti vengono dal Sud. Il maggior fabbisogno di navigator è in Campania, dove ne servono in tutto 471: basta pensare che la sola provincia di Napoli ne prevede 274. In seconda posizione c’è la Sicilia con 429 posti, di cui 125 a Palermo e 100 a Catania. Al Nord c’è la Lombardia con 329 navigator, di cui 76 a Milano e 50 a Brescia: una classifica che di fatto rispecchia la distribuzione del reddito di cittadinanza. L’incarico di navigator dura fino al 30 aprile 2021. (agg. di Dario D’Angelo)
CONCORSO NAVIGATOR: IL VOTO DI LAUREA COME DISCRIMINANTE
Concorso navigator al via: sono 54mila i candidati ai nastri di partenza della Fiera di Roma che da oggi, 18 giugno, fino a giovedì 20 si contenderanno i 3000 posti da esperti voluti dal Movimento 5 Stelle e dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che avranno il compito di aiutare i destinatari del reddito di cittadinanza a trovare lavoro. E dire che gli aspiranti navigator erano molti di più: per la precisione 80mila, tutti allettati dalla possibilità di aver accesso ad uno stipendio da 30mila euro all’anno lordi per due anni senza un particolare requisito, ad eccezione della laurea. Proprio il voto di laurea, ad un certo punto, è diventato la discriminante per “tagliare” i candidati in eccesso: l’obiettivo era infatti quello di velocizzare la procedura. Un intento dimostrato anche da come il concorso navigator è stato strutturato: si tratta infatti di un quiz a risposta multipla di 100 domande a cui rispondere in 100 minuti, vince chi totalizza il punteggio più alto. Ma proprio la fretta potrebbe essersi rivelata una cattiva consigliera. Come riportato da “La Repubblica”, una catanese inizialmente esclusa è stata riammessa e il legale Santi Delia ha spiegato:”L’articolo dispone che siano ammessi i candidati con il miglior voto di laurea ma su base provinciale. In altre parole, l’ammissione alla mera prova selettiva a quiz è legata non solo e non tanto al miglior voto di laurea (e qui siamo innanzi a lauree notevolmente eterogenee tra loro) ma anche al fatto che vi saranno province in cui si è ammessi con un voto di laurea pari a 100 ed altre in cui non è sufficiente un 105. Per questo abbiamo chiesto al Tribunale di far partecipare i nostri concorrenti esclusi ed oggi, alle soglie dell’inizio delle prove, è arrivato il primo accoglimento in Italia”.
CONCORSO NAVIGATOR: I VINCITORI POSSONO STARE TRANQUILLI?
Dunque al termine dei tre giorni del concorso navigator i vincitori potrebbero non essere così tranquilli di essersi aggiudicati il tanto desiderato incarico, così come gli esclusi per il voto di laurea potrebbero dare vita ad una valanga di ricorsi che potrebbe diventare il preludio di una sessione di prove suppletive per i 20mila esclusi. Gli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, come riportato da “La Repubblica”, hanno spiegato:”Il fatto che Anpal sia società pubblica comporterà che sarà il giudice ordinario a dover decidere se è legittimo che il solo voto di laurea imponga o meno la partecipazione alla selezione. Ciò vuol dire che viene mero il termine di decadenza (di 60 giorni) per la proposizione dell’azione al Tar ed il concorso avrà, ove i ricorsi vengano accolti, delle code importanti di prove suppletive per i 20.000 soggetti esclusi. Oltre alla folle scelta di ritenere un soggetto non capace neanche di sedersi a fare una prova concorsuale, solo per il suo voto di laurea e la provincia scelta, questa decisione del Legislatore e della politica che crea agenzie e società pubbliche cui far gestire personale e concorsi, è tutta da rivedere”.