Chi trova un amico trova un tesoro sembra il titolo giusto per un film (del 1981) con protagonisti Bud Spencer e Terence Hill. Il proverbio sembra infatti addirsi allo stile delle pellicole con protagonisti i due attori, spesso nei panni di fratelli o di amici più o meno volontari. Come nel caso di Alan (Terence Hill) e Charlie (Bud Spencer). Il primo è un incallito scommettitore che, sullo stile di Mandrake e der Pomata, non azzecca mai il cavallo vincente e finisce per dovere 15.000 dollari a Frisco Joe, un delinquente in grado di controllare l’esito delle corse. Suo zio Brady da tempo sta cercando di spingerlo ad andare a recuperare un tesoro nascosto su un’isola che lui stesso ha sorvegliato per tanto tempo. È difficile però credergli, dato che ha il vizio di alzare il gomito. Charlie, invece, è un esperto di imprese in solitaria pronto a salpare e intascare così un nuovo premio. In fuga dagli uomini di Frisco, Alan si intrufola quindi sulla sua barca.
Una volta scoperto, Charlie comincia a sabotare l’impresa di Alan per poter raggiungere l’isola indicata da suo zio Brady e trovare il tesoro che potrebbe finalmente cambiargli la vita. Quando il rude navigatore si accorge anche di questo inganno ne nasce una rissa che fa finire naufraghi entrambi i protagonisti, che così raggiungono a nuoto un’isola, Chaviki, che è proprio quella cercata da Alan. Che così propone a Charlie di cercare insieme il tesoro. Chaviki non è però disabitata: c’è una tribù locale, vittima spesso di assalti di improbabili pirati, oltre che Kamasuka, un soldato giapponese ancora convinto che la guerra con gli americani non sia finita.
Tra scazzottate, equivoci e risate, Alan e Charlie riusciranno a trovare il tesoro dal valore di oltre 300 milioni di dollari, una cifra enorme che rischierà anche di dividerli, ma entrambi si faranno trovare pronti a difendere la tribù di Chaviki quando questa si troverà nei guai proprio a causa di quel tesoro. Il film si chiude proprio con il famoso proverbio del titolo, seguito da una domanda dubitativa. A ciascuno spetta la risposta, a seconda di quello che può considerarsi o meno un tesoro.
Di certo questo film con Bud Spencer e Terence Hill nasconde alcune perle che possiamo considerare un tesoro del cinema italiano. A dirigerlo è infatti Sergio Corbucci, considerato uno dei maestri dello spaghetti western (suo il Django con Franco Nero) e regista anche di diverse commedie, come il fratello Bruno. La sceneggiatura, oltre che da Corbucci, è firmata da Mario Amendola, zio del noto Ferruccio (che è tra i doppiatori della stessa): la sua carriera copre di fatto quasi 50 anni di commedia italiana, da Macario a Lino Banfi. La colonna sonora è invece curata dai fratelli La Bionda: oltre che essere considerati tra i padri della discomusic italiana, dal 1970 collaborano con diversi cantanti italiani (Michelangelo La Bionda ha scritto insieme a Bruno Lauzi “Piccolo uomo” cantata da Mia Martini) e sono attivi anche nel campo pubblicitario (“Sorrisi is magic” è una delle loro creazioni, come “Cuore di panna”).
Qualche curiosità sul film: la bella e sperduta Chaviki è in realtà Key Biscane, isola dell’Atlantico vicinissima a Miami. In Germania, dove Bud Spencer e Terence Hill sono molto amati, qualcuno ha pensato di creare davvero la marmellata Puffin, sponsor dell’impresa di Charlie. E ricordate: “Solo Puffin ti darà forza e grinta a volontà”.