Respinge con forza ogni accusa di stupro Donald Trump dopo le rivelazioni di Jean Carroll, la giornalista nota negli Stati Uniti per aver curato l’iconica rubrica della posta del cuore per la rivista Elle, che ha detto di essere stata violentata dal presidente americano in un camerino di Bergdorf and Goodman, il grande magazzino di lusso sulla Fifth Avenue, a due passi dalla Trump Tower, 23 anni fa. Il tycoon è passato al contrattacco:”Vergogna a coloro che inventano false storie di aggressione per cercare di farsi pubblicità per se stessi, o vendere un libro, o portare avanti un’agenda politica, come Julie Swetnick che ha falsamente accusato Brett Kavanaugh. È altrettanto brutto per le persone crederci, in particolare quando non ci sono prove. Peggio ancora per una pubblicazione morente per cercare di proporsi pubblicando notizie false – è un’epidemia”. (agg. di Dario D’Angelo)
LE ACCUSE DI JEAN CARROLL A DONALD TRUMP
Nuove accuse nei confronti del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: la giornalista americana Elizabeth Jean Carroll, famosissima oltre oceano, ha puntato il dito nei confronti del tycoon, sostenendo di essere stata violentata. L’episodio risalirebbe a diversi anni fa, precisamente al 1996, ed è raccontato per filo e per segno dalla stessa Carrol in un libro in uscita e pubblicato dal New York Magazine. I due si sarebbero incontrati da Bergdorf and Goodman, magazzino di lusso sulla Fifth Avenue a New York. “Ehi, tu sei quella dei consigli”, Trump dopo aver riconosciuto la Carroll (che curava appunto una rubrica di consigli sulla rivista Elle), “E tu sei il magnate immobiliare”, la replica di lei. I due iniziarono così a chiacchierare del più e del meno dopo di che Trump chiese alla donna se potesse darle una mano per fare un regalo ad una ragazza. Ad un certo punto gli occhi dell’attuale presidente si posarono su un body di pizzo, e lo stesso invitò la Carroll ad indossarlo. Dopo un primo rifiuto la giornalista cedette e si portò nel camerino, e qui accadde l’impensabile: “mi spinse contro la parete – racconta la donna oggi 75enne – colpendomi alla testa molto forte e mise la bocca sulle mie labbra”.
“TRUMP MI STUPRÒ 23 ANNI FA”
Trump non desistette nonostante la Carroll si mostrò non accondiscendente, e la spogliò: “Un attimo dopo – racconta ancora la presunta vittima – ancora vestito in abito da lavoro, camicia, giacca, cravatta e cappotto, si abbassa la cerniera dei pantaloni e con le dita vicino le mia zone intime, spinge il pene a metà – o tutto, non sono sicura – dentro di me. Tutto durò non più di tre minuti”. Quindi la giornalista anticipa le possibili domande che una persona potrebbe farle sentendo la sua storia: “Lo denunciai alla polizia? No. Lo raccontai a qualcuno? Sì, a due amiche intime… Ho foto o prove visive? Le telecamere di sicurezza di Bergdorf devono aver registrato qualcosa”. Immediata la replica della Casa Bianca: “Signora Carroll e New York Magazine – si legge nella nota – Ci sono fotografie? Ci sono registrazioni? Video? Denunce? Non c’era alcun dipendente vicino? Vorrei ringraziare Bergdorf Goodman per aver confermato che non hanno una registrazione video di quel presunto incidente, perché non è mai successo”.