Tre allenatori big della Serie A sono “figliocci” o almeno allievi di Giovanni Galeone. Ci riferiamo a Massimiliano Allegri, Gian Piero Gasperini e Marco Giampaolo. Con loro ha costruito un rapporto diverso da quello che i tecnici riescono a instaurare attualmente. «Oramai non c’è alcun rapporto vero con i giocatori: oggi se ne rimproveri uno o non lo schieri tra i titolari, mica ti viene a parlare, a cercare delucidazioni. No. Manda il procuratore a rompere le palle», ha raccontato al Fatto Quotidiano. E fa anche l’esempio di Icardi. «I giocatori fanno quello che vogliono, hanno un potere contrattuale esagerato, non rispettano più i ruoli, e magari come con Icardi pretendono di parlare con il presidente». Lui invece lasciava loro tutta la libertà. E se uscivano la sera non erano affari suoi, così se andavano a donne. «E lo dicevo pure a Luciano Gaucci: “Guarda, non sono un guardiano di mucche”». E quindi sul sesso prima delle partite risponde con ironia: «Non sono mai stato in grado di organizzare il mio, figuriamoci quello degli altri». L’unico divieto riguardava i telefonini, ma non solo perché gli davano fastidio. «Era il periodo delle scommesse, temevo ci cascassero».
GALEONE “ALLEGRI? TRADITO DALLA JUVENTUS”. E SU SARRI…
A proposito dei tre allenatori che in un certo senso ha “cresciuto” ha le idee chiare. Di Giampaolo, ora allenatore del Milan, al Fatto Quotidiano ha detto: «È un ragazzo molto attento, e a voler essere critici, non è un talento puro per il ruolo di allenatore, però è uno che si informa, studia, cresce e legge abbastanza bene le partite». Per Allegri scomoda invece l’aggettivo «raro», ma guai a pensare che abbia un debole per lui. «Non è così: con Gasperini mi sono scontrato più di una volta, eppure lo considero un genio, e quando mi dicono “Gasperini ha imparato da lei”, rispondo che sono io ad aver appreso da lui». Se si parla di Allegri, allora non si può non parlare di Sarri, nuovo allenatore della Juventus. «Fa un po’ di casino, non è preparato per certe situazioni; quando l’anno scorso leggevo alcune dichiarazioni, riflettevo se fossero opportune». E sulla separazione tra Allegri e i bianconeri rivela: «Ci è rimasto male, si è sentito tradito, dispiaciuto in particolare per Andrea Agnelli. Non ha superato l’addio; e sono anni che gli consiglio di andare via. Comunque con Ambra è contento». In merito ai tabù nel calcio, affronta il capitolo omosessualità: «I gay nel calcio? Ci sono, oggi più di ieri». Un altro tabù è il doping: «Quando giocavo ci rifilavano di tutto, ed era normale».