La Manovra, i minibot e la Flat Tax: nella settimana in cui l’Italia si gioca il tutto per tutto con la Commissione Europea sul fronte della procedura d’infrazione per alto deficit, il Governo italiano sta cercando di trovare la quadra su una possibile Manovra di Bilancio e su misure “choc” che possano dare respiro all’economia senza però intaccare il debito pubblico “monstre”. Il grado di scontro interno a Lega e M5s sta proprio nel trovare la “misura ideale” per fare assestare i conti pubblici e non deludere l’elettorato: impresa titanica al momento, ma Matteo Salvini nell’ormai famosa intervista “in costume” ieri da Milano Marittima si è detto convinto che a prescindere da Europa e Governo, la Flat Tax si farà. «Varrà almeno 15 miliardi e i fondi sono già stati trovati» ha assicurato a SkyTG24 il leader della Lega: «non è un capriccio della Lega diminuire le tasse alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori. E’ l’unico modo per far ripartire questo Paese. A Bruxelles si mettano l’anima in pace: nel 2020 non tutti ma tanti italiani pagheranno meno tasse, apriranno nuove imprese e ci saranno più assunzioni».
FLAT TAX, LA POSIZIONE DELLA LEGA
La giornata di ieri ha visto oltre allo scontro interno Di Maio-Di Battista nel M5s, l’offensiva del vicepremier grillino contro il collega della Lega per le coperture della Flat Tax: «Per me la manovra si può fare anche domani, il tema è che ancora non conosco quali siano le coperture della flat tax. Sono preoccupato per la procedura. Per evitarla dobbiamo pretendere di più su quei tavoli, ma per farlo dobbiamo stare uniti in Italia, come forze politiche, e dentro le forze politiche». Chi prova però a replicare a Di Maio è stamattina il viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia, in un’intervista a Circo Massimo su Radio Capital: «Le coperture per la flat tax ci sono, le abbiamo individuate, ma non lo dico se no Di Maio me le ruba […] la Flat tax non toglie il bonus Renzi di 80 euro ma lo trasforma da spesa a riduzione di imposte e migliora enormemente il bilancio dello stato in quanto riduce la spesa e le tasse con un’operazione a saldo zero». In realtà per diversi commentatori, la proposta della Lega è proprio quella di “cambiare-togliere” il bonus da 80 euro per provare l’affondo sulla “tassa piatta”. È lo stesso Garavaglia a spiegarlo ancora stamattina, «la flat tax avrà due profili: il primo per le famiglie e chi ha redditi più bassi, fino a 55mila euro all’anno. Vi sarà poi un’ulteriore riduzione di imposte a carico delle aziende, col decreto Crescita le abbiamo ridotte a scalare al 20% per chi lascia i soldi in azienda».