Nel pieno della procedura d’infrazione e con un vertice di Governo ad ore sul fronte Flat Tax e Autonomie, la Lega prova l’ennesimo “braccio di ferro” sul caro “vecchio” tema della Tav, il primo e vero punto di divisione del Governo Conte negli scorsi mesi. Dopo la parziale apertura fatta ieri dalla viceministro dell’Economia Laura Castelli – «sulla Tav leggera il progetto si può ridiscutere per aprire ad un dialogo e compromesso» – il leader della Lega Matteo Salvini lancia il guanto di sfida: «La Tav ‘leggera’? Un treno passa sotto la montagna o no. Tertium non datur. A me piacciono i treni che corrono». Per il Ministro dell’Interno quanto visto per le Olimpiadi 2026 è un possibile esempio di accordo “sano” (anche in quel caso, Lega, Forza Italia e Pd remavano dalla stessa parte “contro” il M5s), «un progetto in itinere c’è, spero che la lezione di ieri delle Olimpiadi sia servita. Abbiamo visto che quando l’Italia propone, non è seconda a nessuno» continua Salvini “punzecchiando” non troppo indirettamente i 5Stelle. Non è nuovo il leader leghista a questo tipo di “provocazione” a Di Maio e Co., ben sapendo che nel Movimento 5 Stelle le diverse anime lottano e si distanziano proprio su opere pubbliche come la Tav: che sia un “braccio di ferro” per ottenere altro o un modo per arrivare allo strappo definitivo, al momento resta il dato di una Tav che inizia a vedere le prime reali novità sul fronte dei bandi e per i quali la Lega non intende cedere di un millimetro.
SALVINI BOCCIA LA MINITAV: E INTANTO I BANDI SCATTANO..
Oggi il consiglio di amministrazione della Tav Torino-Lione, riunitosi a Parigi, ha autorizzato la pubblicazione dell’ “avis de marchés” per i lavori del tunnel di base in Italia: secondo quanto riportato dal neo eletto Presidente del Piemonte Alberto Cirio (centrodestra, Sì Tav convinto) presente alla riunione, l’Europa ha promesso di portare al 50% i suoi finanziamenti per i progetti transfrontalieri TEN-T e «ciò costituisce un’opportunità anche per la Torino-Lione. Ci sarà inoltre la possibilità di usufruire di un 5% in più, in quanto il progetto della nuova linea è gestito da un promotore pubblico binazionale», riporta La Stampa. Per Cirio il risultato è importantissimo e potrebbe finalmente essere la molla per far scattare la fase operativa dei lavori alla grande opera: «scriverò al premier Conte, perché l’Ue sollecita una parola chiara dal governo italiano sulla volontà di proseguire con l’opera. La Regione Piemonte chiede al Presidente del Consiglio di dare certezza all’Europa e consentire a Telt di inviare i capitolati alle imprese che parteciperanno ai bandi approvati oggi. Chiediamo inoltre di nominare al più presto il presidente dell’Osservatorio per procedere con le compensazioni, oggi ferme e su cui sono stati già stanziati 42 milioni di euro. Risorse che vanno immediatamente date al territorio. Ci batteremo per portare lo stanziamento complessivo, come promesso, a 100 milioni», conclude Cirio.