Una vita insieme, quella di Sandra Mondaini, scomparsa il 21 settembre di nove anni fa, vissuta al fianco di Raimondo Vianello. L’attore e conduttore con il quale era sposata dal 1962, scomparve il 15 aprile dello stesso anno e già allora, nel corso dei funerali, monsignor Faccendini aveva ritenuto “innaturale pensarli separati”. E così è stato. Oggi, in occasione della nuova puntata dello show Rai Techetechetè, Sandra e Raimondo si ricongiungono in una puntata interamente dedicata a loro, dall’amore profondo che li univa agli sketch celebri che li hanno resi famosi sul piccolo schermo. Sandra Mondaini non è stata semplicemente l’ombra di Raimondo in quanto è sempre rimasta al suo fianco, con la sua allegria e la sua ironia. Lui con la passione per il calcio, lei pronta a borbottare la sua ormai celebre frase “Che barba!”. Il loro incontro era avvenuto nel 1958 quando la soubrette di Macario incrociò lo sguardo dell’uomo che non avrebbe più lasciato, anche dopo la morte. Quattro anni dopo, davanti a una cotoletta, a cena insieme a Gino Bramieri arrivò da parte di Vianello una inaspettata richiesta di matrimonio che la lasciò letteralmente muta: “Non avevo capito se parlava seriamente: scherzava sempre”, aveva raccontato.
SANDRA MONDAINI, LA CARRIERA E SBIRULINO
Sandra Mondaini si è sempre detta molto gelosa: “Sono stata gelosa, certo – spiegava lei – ce n’erano tante più belle di me, ma alla fine eccoci qua. Oggi dove vuole che vada?”. Per una intera vita Sandra fu per Raimondo semplicemente “Sandrina”, nel 1955 entrò nella compagnia di rivista di Erminio Macario come soubrette. Riuscì a distinguersi dalle altre soubrette perchè non era una vamp e con la sua comicità riuscì a conquistare subito il suo pubblico. Poi la conoscenza con Raimondo e l’inizio del lavoro insieme a teatro. Il primo grande successo arrivò in tv con Canzonissima nel 1961. La prima volta al fianco di Raimondo, avvenne nel 1963 nel varietà Il giocondo. Era il 1978 quando per la prima volta fece il suo esordio Sbirulino nell’ambito del varietà abbinato alla Lotteria di Capodanno, Io e la Befana, ancora insieme all’inseparabile marito. In quel momento conquistò letteralmente il suo pubblico, arrivando anche ai più piccoli. “Mi dà gioia vederli ridere, sono legatissima a Sbirulino perché ha un cuore grande, è un personaggio allegro, poetico”, raccontava.
L’AMORE ANCHE OLTRE LA MORTE
Dal 1988 al 2007, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello entrarono nelle case di milioni di italiani in coppia con Casa Vianello, la sit-com più amata e famosa della tv nostrana. Divertita, Sandra raccontava: “Qualche volta continuiamo a litigare e non mi accorgo che hanno dato lo stop. Raimondo è tremendo”. iconico il suo “Che noi che barba” mentre scalciava nel letto matrimoniale, con il marito troppo indaffarato a leggere il quotidiano per concederle qualche piccola attenzione. La gelosia di lei veniva contraffatta dalla mancanza di lui che però restava sotto sotto un sentimentale, dietro quel cinismo che ha conquistato intere generazioni di spettatori italiani che ancora oggi rimpiangono quell’inimitabile amore, così forte da distruggere Sandra dal dolore dopo la morte del suo Raimondo, nonostante i continui battibecchi televisivi e non solo. Proprio quelli che hanno reso indissolubile la loro unione, anche oltre la morte.