Sono dieci anni dalla strage di Viareggio. Nella notte fra il 29 e il 30 giugno del 2009, il treno merci numero 50325, diretto in Campania, deragliò presso la stazione della nota cittadina toscana: durante l’uscita dai binari una cisterna contenente gpl esplose, incendiando tutto ciò che trovò nel raggio di centinaia di metri, e uccidendo 32 persone. Fra le vittima anche la 21enne figlia di Daniele Rombi, portavoce dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio, “Il mondo che vorrei”, che parlando quest’oggi ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, ha raccontato: «Ancora in questi dieci anni non ho avuto il tempo di piangere mia figlia in pace perché siamo sempre per strada o nelle aule di tribunale, ma serve per il futuro. Perché quello che è successo a Viareggio ancora può accadere». In dieci anni sono state prodotte due sentenze, fra cui l’ultima che ha condannato i vertici di Ferrovie dello Stato, Trenitalia e delle società che avrebbero dovuto revisionare le cisterne. La Rombi assieme agli altri famigliare delle vittime, si sta battendo da una decade affinchè quanto accaduto a Viareggio non accada mai più: «Siamo andati da tutti a raccontare la nostra tragedia ma non per far piangere o farsi compiangere. L’abbiamo raccontata perché specialmente chi vive vicino a una ferrovia prenda coscienza dei pericoli che ci sono». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VIAREGGIO, LA STRAGE DIECI ANNI FA
Dieci anni fa si verificò la strage di Viareggio, l’incidente ferroviario in cui persero la vita 32 persone. Oggi la nota cittadina toscana ricorda quei tragici eventi: per tutto il giorno, come sottolinea l’edizione online di Repubblica, tutti i treni che passeranno dalla stazione fischieranno. Stasera, invece, la gente del posto si ritroverà presso il palazzetto dello sport locale, da cui poi partirà un lungo centro che attraverserà il centro storico e passerà da via Ponchielli, quindi dalla stazione e dal cavalcavia, i luoghi simbolo della tragedia. Il 29 giugno del 2009, il treno merci numero 50325, Trecate-Gricignano, uscì dai binari, e uno dei carri che trasportava il gpl si bucò, provocando un’esplosione che inghiottì tutto nel raggio di centinaia di metri, facendo una strage. Una commemorazione che è iniziata stamattina, con la messa presso la cappella del cimitero della Misericordia, alla presenza anche del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli.
VIAREGGIO, DIECI ANNI FA LA STRAGE
All’esponente del governo si è avvicinata Daniele Rombi, dell’associazione dei parenti delle vittime ‘Il mondo che vorrei’, che ha consegnato allo stesso ministro i faldoni contenenti le motivazioni della sentenza di primo grado del processo in corso. Toninelli, sempre accompagnato dalla Rombi, ha quindi visitato la cappella dove sono sepolte alcune delle vittime, e prima dell’inizio della messa è stato fermato da una famigliare delle vittime di un’altra tragedia, quella del crollo della torre al porto di Genova del 7 maggio del 2013. Marco Piagentini, presidente dell’associazione ‘Il mondo che vorrei’, ha parlato così del processo in corso: «In cassazione le Ferrovie ci andranno perché devono aggrapparsi agli specchi. Mi auguro che anche i giudici di cassazione capiscano di cosa si parla: ovvero che è stato un incidente sul lavoro. I due macchinisti dopo l’incidente sono stati a casa sei mesi pagati dall’Inps. Questo è stato un incidente sul lavoro che purtroppo ha avuto la particolarità di coinvolgere anche persone che non c’entravano niente. Vadano pure in cassazione, vadano pure a Strasburgo, prima ci andremo noi».