Una stretta di mano storica quella fra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader nordcoreano Kim Jung-on. I due si sono incontrati lungo il confine fra le due Coree, un vis-a-vis a sorpresa organizzato nelle scorse ore dal numero uno degli States. L’ex nemico dell’America del Nord si è detto molto sorpreso dell’invito, ma ha aggiunto di essersi trattato di un incontro positivo. «Volevo incontrarti di nuovo, soprattutto per le due Coree – ha quindi scritto sulla propria pagina Twitter – questo luogo è un simbolo della sfortunata storia del passato. Per le due Coree, avere l’opportunità di incontrarti di nuovo qui è molto significativo. Significa che possiamo sentirci a mostro agio e incontrarci con una positiva disposizione di spirito. Credo che questo possa avere una positiva influenza in tutte le nostre discussioni future». Al termine del vis-a-vis, come riferisce Rai News, Trump e Kim hanno convenuto sulla decisione di creare un team di lavoro “per mettere a punto i dettagli” di un accordo il cui obiettivo non è la rapidità, bensì il “raggiungere un accordo esaustivo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
KIM-TRUMP, INCONTRO A SORPRESA LUNGO IL CONFINE DELLE DUE COREE
La stretta di mano sul confine delle Coree è un momento storico con un “punto” segnato da Trump sul fronte della diplomazia, di solito non proprio il suo “forte”: «La relazione tra i nostri due Paesi è eccellente. E’ stato un atto coraggioso e determinato», ha spiegato Kim Jong-un in riferimento all’incontro con Trump sullo storico 37° parallelo: «E’ un gesto che apre un nuovo futuro», rintuzza il leader nordcoreano mentre il Presidente Usa replica «Nelle prossime settimane designeremo un team perché lavori a un accordo ad ampio raggio. E’ un grande giorno. Poi vediamo cosa succede». Per Trump tra Corea del Sud e Nord Corea era in atto una guerra, «un tremendo conflitto e morte tutt’intorno. Era un posto molto pericoloso. Adesso tutto è cambiato, c’è la pace». Al termine del vertice, il leader americano annuncia di voler invitare Kim Jong-un alla Casa Bianca e grazie anche alla mediazione del Presidente Moon Jae-in spiega di non avere fretta sulle sanzioni dopo il vertice fallito di Hanoi lo scorso febbraio «non c’è fretta, ma per ora le sanzioni restano». Non è tantissimo, ma è già un passo avanti dopo che i negoziati sembravano essere conclusi: da oggi dopo quella stretta di mano così simbolica, sono ufficialmente riaperti. (agg. di Niccolò Magnani)
BREAKING: President Trump becomes first US president to enter North Korean territory after meeting Kim Jong Un at the DMZ. https://t.co/FtT6leTsAv pic.twitter.com/CSP1XdGc7Q
— NBC News (@NBCNews) June 30, 2019
IL VERTICE AL CONFINE TRA LE DUE COREE
Nuovo incontro, questa volta decisamente a sorpresa, fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e il leader della Nord Corea, Kim Jong Un. Il tycoon Usa si trovava nelle scorse ore in Giappone, precisamente ad Osaka, per il meeting del G20, e durante l’evento ha ben pensato di scrivere all’ex nemico numero uno per incontrarlo, vista la vicinanza con la Corea del Nord. «Dopo alcuni incontri molto importanti – l’annuncio su Twitter del commander in chief – incluso quello con il presidente della Cina Xi, lascerò il Giappone per la Corea del Sud (con il presidente Moon). Se il presidente della Corea del Nord, Kim, dovesse leggere questo tweet, mi farebbe piacere incontrarlo presso il confine, giusto per stringergli la mano e dirgli Hello». Un tweet che ha avuto il suo effetto visto che i due leader hanno deciso di incontrarsi proprio sul confine fra le due Coree, come confermato poi da Moon Jae-in: «I presidenti degli Stati Uniti e della Corea del Nord si stringeranno la mano per la pace a Panmunjom, il luogo simbolo della divisione».
TRUMP, KIM: INCONTRO A SORPRESA
Ovviamente felice il presidente Trump quando ha appreso la notizia dell’invito accettato da Kim, che nelle ore precedenti il vis-a-vis si era detto pronto ad aspettarsi «un meeting molto veloce, ma non fa niente. Una stretta di mano significa molto. Non c’è alcuna fretta di risolvere la questione delle sanzioni contro la Corea del Nord». Inizialmente pare che l’entourage di Kim abbia risposto in maniera un po’ freddina alla proposta di Trump vista la mancanza di una richiesta ufficiale, ma evidentemente tutte le perplessità sono state superate, e in breve tempo si è deciso di organizzare un incontro, nonostante gli enormi problemi di sicurezza annessi. «Quello che stiamo per fare oggi va nella giusta direzione», ha aggiunto Trump, che spera ovviamente di convincere Kim ad una denuclearizzazione totale dei suoi armamenti, cosa che fino ad oggi il leader nord-coreano non ha ancora voluto fare nonostante qualche concessione.