È considerata una “paladina” della sinistra radical chic, vetero comunista eppure sempre piuttosto “fresca” nei giudizi sulla realtà politica e sociale della contemporanea pur essendo una showgirl che dello showbiz e delle sue “futilità” ci ha costruito una carriera: si tratta di Alba Parietti che con un lunghissimo post su Instagram si concentra sul “tema del giorno”, ovvero l’arresto della capitana della Sea Watch Carola Rackete dopo aver tratto in salvo una cinquantina di migranti e dopo aver forzato un blocco imposto dalle autorità italiane. Ci si aspetta la consueta tirata d’orecchi a Salvini e alla politica della non-accoglienza, accodandosi col 90% della cultura e dello star system italiano, eppure la Parietti stupisce «Io non sono per portata a pensare che ci sia sempre la ragione da una sola parte, così come in questi giorni documentandomi ho capito che la questione di Carola e della nave @sea.what.i.sea sia complessa». Per la bella showgirl, la situazione della Sea Watch è piuttosto complessa «perché ci possono essere oggettive responsabilità, perché nonostante Carlola ( a mio avviso) agisca in buona fede, possa aver comunque violato leggi, infatti è stata arrestata per questo e ha chiesto scusa, capisco anche che molta gente è stufa di sobbarcarsi i problemi mal gestiti che riguardano gli immigrati, che individua come nemici e che questo evento , abbia per altro distratto tutti noi dai veri grandi problemi di questo paese. Forse danneggiando ulteriormente chi non la pensa come Il ministro Salvini . Così è se vi pare….».
ALBA PARIETTI DIFENDE SALVINI MA…
Non si placa l’analisi della Parietti che in alcuni punti diviene assai meno banale e “piatta” di tanti editoriali letti in questi giorni o anche delle difese “semplici” di Heather Parisi e Fabio Fazio, giusto per citare in ordine temporali gli ultimi due intervenuti: non con Salvini ma neanche contro, «capisco le persone che non ne possono più , capisco che quando non ti è stato dato nulla e tolto tutto, la lotta fratricida e rabbia tra esseri umani sia un ‘inevitabile deriva , capisco anche l’arresto per verificare le responsabilità oggettive. Capisco persino la durezza della parole di Salvini che tiene fede alle sue posizioni». Di contro, e qui scatta la critica al “clima” sorto attorno al caso di Carola Rackete, la Parietti chiede al vicepremier di condannare con durezza anche gli insulti indegni che la “capitana” ha dovuto assistere contro la sua persona durante, prima e dopo le fasi dell’arresto: per la conduttrice, «io chiedo che vengano giudicate e condannate le persone che hanno violato la legge in modo barbaro, inondando questa donna di frasi di violenza inaudita , degne di un Angelo Izzo durante la strage del Circeo, o di violentatori e stupratori misogini. Frasi inaccettabili, inascoltabili “vorrei che ti violentassero questi negri” , era la frase meno agghiacciante, le altre non mi è possibile neppure ripeterle dal tanto che il suono sinistro mi spaventa, mi umilia come donna e terrorizza. Io ho paura ministro Salvini ho paura di questo clima». Da ultimo, Alba Parietti chiede al leader della Lega di applicare «le leggi che gli italiani votandolo hanno consentito lui di fare» ma nello stesso tempo «dia un segno forte di diniego e di disprezzo nei confronti di chi ,in nome delle sue battaglie, umilia ferisce, mortifica , mette al rogo l’umanità . E ci riporta al medioevo. . Io mi sento profondamente umiliata e le chiedo di dare un segnale forte che ristabilisca regole di rispetto di civiltà e di umanità di dialogo. Un paese che non ha rispetto delle donne non ha rispetto neppure di se stesso».