«Pura fantasia macabra e vorrei fermarmi qua, non vorrei dare importanza a queste signore che si rappresentano in questo modo», così Antonio Ciontoli a Storie Maledette alla domanda di Franca Leosini sulla sua possibile assenza da casa al momento della morte di Marco Vannini, con lo scenario che vedrebbe come killer il figlio Federico Ciontoli. Antonio ha poi parlato delle dichiarazioni della vicina di casa Maria Cristina a Le Iene: «Vorrei fare una piccola premessa: oltre a tutte le cose che ha dichiarato davanti a una telecamera, forse era il caso di venirle a dirle in aula e nell’immediatezza dei fatti. Nell’immediatezza dei fatti ha detto che le dispiaceva tanto, che Federico era una persona eccezionale, e io in quell’occasione ricordo di aver detto che c’era la possibilità che i miei avvocati la potessero chiamare per sentire quello che aveva da dire. Lei mi disse che era meglio di no, che aveva una situazione familiare particolare». Ed evidenzia: «Non aveva visto la mia macchina davanti al cancello di casa e lei ha presupposto che io non fossi a casa: probabilmente questo particolare potrebbe essere vero, visto che la macchina era stata spostata per l’ambulanza. Forse solo questa cosa potrebbe essere vera». Poi sulla testimonianza degli altri vicini di casa, i Liuzzi: «La signora Esposito è venuta a casa mia dopo l’accaduto per chiedere se servisse qualcosa, si mise a disposizione. Mia moglie, su indicazione dei nostri legali, pensò bene di andare bene dai vicini per dirgli che avrebbero potuto essere chiamati». Infine, sul perché del coinvolgimento del figlio Federico Ciontoli: «Questo non me lo spiego e non so neanche da chi è partita questa lotta contro Federico. Se ne sono dette talmente tante che non so da dove sia partita: so solo che avendo partecipato al processo, gli atti dicono tutt’altro e portano alla verità». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MORTE DI MARCO VANNINI, LO SCENARIO CHE PORTA A FEDERICO CIONTOLI
E se fosse Federico Ciontoli il vero responsabile dell’omicidio di Marco Vannini? Due sentenze di primo e secondo grado sostengono che sia stato il padre Antonio a sparare, ma la procura di Civitavecchia indaga su un nuovo scenario. Infatti nel registro degli indagati è stato iscritto il luogotenente Roberto Izzo, che era in servizio nella caserma dei carabinieri intervenuto la notte dell’omicidio. Lui è accusato di favoreggiamento e falsa testimonianza perché, secondo l’ipotesi investigativa che è tutta da riscontrare, sarebbe stato Federico Ciontoli ad ammazzare Marco Vannini. La notte della tragedia Izzo, venuto a conoscenza di quanto accaduto, avrebbe consigliato ad Antonio Ciontoli di prendersi lui la colpa di tutto per coprire il figlio. Il carabinieri avrebbe dato a Ciontoli questo consiglio negli attimi concitati tra lo sparo a Marco Vannini e l’arrivo dei soccorsi, peraltro chiamati con grande ritardo. A svelare questo retroscena è stato Davide Vannicola, un commerciante di Tolfa che dice di essere amico del militare che però da Franca Leosini a Storie Maledette ha negato di conoscerlo.
FEDERICO CIONTOLI HA SPARATO A MARCO VANNINI?
Questo nuovo scenario investigativo è emerso dopo le rivelazioni di Davide Vannicola a “Le Iene”. A tal proposito l’avvocato Domenico Ciruzzi, che assiste Federico Ciontoli, ha dichiarato: «Io non intendo dare rilevanza alle trasmissioni televisive – riporta Fanpage -, quando è la polizia giudiziaria o persone con una competenza specifica che indagano e interrogano va bene». Il legale arriva a parlare di «circo mediatico» in merito all’attenzione rivolta dai media alla vicenda relativa alla morte di Marco Vannini, ai processi per l’omicidio e ai nuovi risvolti investigativi. «Se parliamo di scoop giornalistici dove si sentono presunti testimoni e quant’altro devo dire che io non inseguo più questo circo mediatico diventato intollerabile per un paese democratico». Ciruzzi ha concluso spiegando di non sapere «se l’indagine nei confronti di Izzo sia un atto dovuto o meno». In questo momento si sta concentrando sul ricorso in Cassazione, «verso la quale riponiamo la massima fiducia e aspettiamo l’esito del ricorso».
L’AVVOCATO DI FEDERICO CIONTOLI: “ASPETTIAMO CASSAZIONE”
L’avvocato Pietro Messina, legale della famiglia Ciontoli, attende gli esiti delle nuovi indagini secondo cui sarebbe stato Federico Ciontoli a sparare Marco Vannini, non il padre Antonio. «Aspettiamo con tranquillità gli esiti delle indagini e auspichiamo che ci siano gli tutti gli accertamenti del caso». Il riferimento è anche ai tabulati telefonici, visto che si parla di una telefonata “fantasma” tra il padre di Federico e il luogotenente Roberto Izzo. «Gli estremi dell’esposto che ha fatto Vannicola non li conosco, noi sappiamo solo quello che è stato visto in televisione, e da quelle dichiarazioni non mi pare che ci siano considerazioni di attendibilità precisa». Per l’avvocato Pietro Messina, come riportato da Fanpage, la ricostruzione di Vannicola, intervistato nelle scorse settimane da “Le Iene” sull’omicidio di Marco Vannini, gli è «sembrata un po’ fumosa». Intanto Federico Ciontoli ha presentato ricorso in Cassazione contro la condanna a tre anni di reclusione, la stessa per la sorella Martina e la madre Maria Pezzillo. Il padre invece è stato condannato a cinque anni di reclusione.