Lino Banfi è uno dei protagonisti di Una voce per Padre Pio. Per dargli credito, Insinna ricorda che è stato “lodato” persino da papa Ratzinger. “Lui è un eterno ragazzo. Ci fa ridere da sempre, anche se a un certo punto ha iniziato a farci commuovere”. Banfi non si smentisce, e pure stasera si passa dalle risa al pianto con una facilità incredibile. Prima spiega come in Puglia ci si chiami sempre “cristiani”, a prescindere dalla religione; poi ripercorre una delle sue esperienze attoriali, quella al fianco di Nino Manfredi in Un posto tranquillo (2003). In quell’occasione, Banfi interpretava proprio un frate francescano, e con lui l’amico Nino: “Non ricordava bene le battute, si capiva che se ne sarebbe andato di lì a poco”. Il colmo è che vestiva i panni di un religioso non vedente. In seguito racconta il suo rapporto con la fede, che chissà perché definisce “curioso”: “Quando vado in chiesa, purtroppo si distraggono tutti. Si girano e iniziano a bisbigliare”. Poi spiega il suo rapporto con Dio: “Quando dico ‘padre’, penso non solo a lui, ma anche a papà Riccardo e a Padre Pio”. E a quel punto quasi si commuove. (agg. di Rossella Pastore)
La vera perla di Lino Banfi
Alla soglia degli 83 anni Lino Banfi onorerà Pietralcina della sua presenza all’interno del programma ‘Una voce per Pdre Pio’, condotto da Flavio Insinna. L’attore pugliese continua ad avere un grande successo nonostante l’età avanzata e gli acciacchi che oramai da anni lo tormentano. La rassegna canora per il religioso di Pietralcina sarà l’occasione per riabbracciare uno degli attori più amati della commedia italiana, che negli anni Ottanta ha fatto davvero la storia del nostro cinema con pellicole indelebili. Intervistato da Il Giornale Off, Lino Banfi ha confessato finalmente qual è il film a cui è maggiormente legato da un punto di vista sentimentale. Ecco cosa ha detto l’attore pugliese: “Beh, certamente il mio maggior vanto è Vieni avanti cretino, è la mia perla. Lo ricordo con grande affetto perché da un punto di vista artistico avevo completamente carta bianca, potevo fare quello che mi pareva. Posso dire tranquillamente che è una mia creatura ed è ancora molto attuale. Oramai ha tantissimi anni ma è come se lo avessero girato due o tre anni fa.”
Lino Banfi:”Mi sarebbe piaciuto interpretare Un borghese piccolo piccolo”
In una lunga carriera di un attore, come è ovvio, ci sono i grandi successi, qualche scivolone e anche i rimpianti. Nella vita di Lino Banfi i rimpianti artistici sono pochi, anzi pochissimi: solo uno. E’ lo stesso Lino Banfi che ha raccontato, col suo modo di fare semplice e diretto, quale ruolo gli sarebbe piaciuto fare poi assegnato ad altri: “Mi sarebbe piaciuto interpretare Un borghese piccolo piccolo, parte che poi andò ad Alberto Sordi. E’ la storia di un uomo molto buono la cui vita viene segnata indelebilmente da una serie rovinosa di tragedie. E’ per questo motivo che, da persona buona che era, alla fine si trasforma in un vero e proprio mostro cattivo. La realtà dei fatti è che non si può sempre soprassedere e perdonare, a volte bisogna fare altro.” Parole interessanti quelle di Lino Banfi che ci portano a immaginare quel film con la sua presenza, forse un po’ straniante. Non dimentichiamoci comunque che i maggiori comici sono anche quelli più indicati per le parti tragiche e melodrammatiche, vedi Robin Williams o Jim Carrey.
Lino Banfi:”Oggi l’Italia come Paese produce davvero pochissimi film”
La rassegna canora ‘Una voce per Padre Pio’ sarà l’occasione per riabbracciare Lino Banfi, che da qualche tempo si era leggermente defilato dai riflettori nostrani. L’attore, sempre molto lucido e concreto, si è poi soffermato sulla situazione della commedia all’italiana, da tempo in crisi: “Oggi l’Italia come Paese produce davvero pochissimi film. Prima, negli anni Ottanta, si arrivava anche a duecento pellicole all’anno, oggi invece è già tanto se si arriva a venti o trenta film, è cambiato tutto. Purtroppo non ci sono più i soldi che si avevano all’epoca, né esistono più tanti produttori in grado di investire ingenti quantità di denaro nei film. Anche le tematiche, comunque, sono cambiate. Quando facevo io i B movie gli italiani volevano molto sesso, perché faceva ridere. Adesso invece si tende più a spostarsi sulle tematiche social e ‘virali’. La comicità non è più la stessa, è cambiata completamente, così come siamo cambiati noi.”