Una notte da incubo quella vissuta da due studentesse di Brescia, vittime di un tentativo di stupro da parte di un 26enne originario del Senegal. Dopo un viaggio in treno da Milano, a seguito di una festa universitaria, nella notte fra giovedì e venerdì scorso le due sono state avvicinate da questo immigrato che ha iniziato a tampinarle, per poi palpeggiarle e provare a violentarle. Le due ragazze sono riuscite a fuggire all’aggressore, ma non senza difficoltà, e fra l’indifferenza generale: le vittime hanno infatti provato a citofonare ai campanelli delle case e a chiedere aiuto agli automobilisti, ma l’unico che si è fermato è stato il guidatore di un’auto contro cui una delle due ragazze, disperata, si è gettata. «E se ricapita? Siamo sole – raccontano ora le due giovani ai microfoni del quotidiano Il Giorno – nessuno ti aiuta se sei in difficoltà. Ora tremo all’idea di uscire».
BRESCIA, SENEGALESE TENTA DI STUPRARE 2 GIOVANI
«Le ha salvate il fatto che sono rimaste unite – ha invece spiegato l’avvocato Benedetto Maria Bonomo, che assiste le due studentesse – è accaduta una mostruosità e non si può tacere. Questa città è rimasta in silenzio. Presenteremo un esposto in Procura perché si indaghi per omissione di soccorso: chi è passato in auto e ha visto quelle disperate non ha nemmeno chiamato le forze dell’ordine». Dopo il viaggio in treno e l’arrivo a Brescia, le due ragazze hanno deciso di noleggiare una bicicletta per tornare a casa, visto che il taxi era troppo dispendioso. Ad un certo punto è sbucato l’aggressore: «Si è messo a chiamarci, a chiederci sigarette. Noi non ci siamo fermate e lui correva sempre più forte per starci dietro. Ci ha raggiunte. Ha preso a baciarmi, mi palpeggiava, mi tirava i capelli. Carla (nome di fantasia, ndr) ha lasciato la bici, si è attaccata ai citofoni dei palazzi, ha cercato di sbracciarsi per fermare tre auto che passavano. Niente. Solo una ha rallentato, ma è subito ripartita». L’incubo è terminato quando una delle due ragazze, dopo essere stata chiusa in un angolo dal senegalese, ha deciso di gettarsi contro un’auto in corsa «Non so come ho fatto a divincolarmi – racconta – e a buttarmi su un auto che si avvicinava. A un certo punto ho pensato: qui muoio, ma questa è l’unica cosa da fare». L’automobilista si è fermato mettendo in fuga il violentatore, poi preso poco dopo dalle forze dell’ordine.