Sono passati tre anni dall’omicidio di Gianna Del Gaudio, ma giovedì si arriverà al primo momento decisivo. Un giudice deciderà se Antonio Tizzani deve essere o meno processato. Ma è emerso qualcosa di clamoroso: due nuovi testimoni hanno udito delle urla e una voce. Un vicino ha raccontato di aver ascoltato un violento litigio, e la testimonianza è stata confermata da due ragazze che si trovavano in un parcheggio vicino. Una ragazza, che ha incrociato Tizzani in caserma, ha riconosciuto la voce dell’uomo. Nell’indagine è finito anche un anello di Tizzani, di cui hanno parlato anche i figli. Dal racconto della nuora di Gianna Del Gaudio è emerso che la donna era vittime di violenze e maltrattamenti. Una vicina ha riportato una frase della vittima in cui confermava ciò: «Anche io le prendo da mio marito e mi alzo con i lividi, eppure non mi separo». Ma anche il primogenito ha confermato le violenze sin da quando era piccolo, il secondogenito ha anche aggiunto che il padre eccedeva con l’alcol. (agg. di Silvana Palazzo)
GIANNA DEL GAUDIO, ANTONIO TIZZANI A PROCESSO?
Tornano a riaccendersi sul giallo di Gianna Del Gaudio i riflettori della trasmissione Quarto Grado, che torna eccezionalmente questa sera, domenica 7 luglio, su Rete 4 con una nuova imperdibile puntata. Sono passati quasi tre anni dall’uccisione brutale dell’ex professoressa in pensione di Seriate, assassinata la notte tra il 26 ed il 27 agosto del 2016 mentre era nella sua villetta in piazzetta Madonna delle Nevi, dopo una serata trascorsa in famiglia. Il caso però, resta ancora avvolto nel mistero ed il suo killer non è ancora stato assicurato alla giustizia. Unico indagato resta il marito Antonio Tizzani. Lo ha stabilito la procura di Bergamo che lo scorso 2 novembre ha chiuso le indagini confermando come, a parte lui, non ci sia alcun altro sospettato né iscritto nel registro degli indagati. Attualmente a piede libero, nei prossimi giorni proprio Tizzani, il quale si è sempre difeso della pesante accusa di omicidio della moglie, si presenterà per la prima volta nel tribunale di Bergamo dove affronterà l’udienza preliminare al cospetto del gup Lucia Graziosi. L’iter giudiziario a suo carico prenderà ufficialmente il via il prossimo 11 luglio, quasi in concomitanza con il terzo anniversario della morte della moglie.
GIANNA DEL GAUDIO, UN GIALLO ANCORA SENZA SOLUZIONE
Antonio Tizzani, marito di Gianna Del Gaudio, come rammenta BergamoNews in questi giorni si è sottoposto solo una volta ad interrogatorio. In quella sola circostanza però l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere ma si è spesso difeso intervenendo con giornalisti e tv. Dal giorno dell’uccisione della moglie, la sua versione dei fatti è sempre rimasta la medesima: quella notte di agosto, dopo una cena in famiglia, lui sarebbe uscito per annaffiare le piante quando si accorse di un uomo misterioso, incappucciato, chino sul corpo della moglie, esanime in cucina, prima di darsi alla fuga. Nessuno però, a parte lui, riferì mai della presenza di un misterioso incappucciato. I Ris hanno passato al setaccio l’intera villetta di Seriate dove si consumò il delitto senza rivelare però alcuna traccia di Dna estranea ai membri della famiglia. Tracce genetiche di Tizzani furono invece rinvenute sul manico del cutter trovato in un sacchetto di plastica insieme a dei guanti in lattice, nascosto in una siepe a poche centinaia di metri dalla villetta. Nei mesi scorsi, la criminologa Ursula Franco intervistata da Le Cronache Lucane online in emrito ai delitti tra coniugi, aveva commentato tirando in ballo proprio il caso di Gianna Del Gaudio e sostenendo: “Un caso scuola è quello dell’omicidio di Gianna Del Gaudio, la donna aveva sopportato a lungo le violenze fisiche e verbali del marito Antonio Tizzani”. Affermazioni, le sue, che sarebbero sostenute anche da altri indizi e testimonianze. Antonio, dunque, sarebbe stato un uomo e marito violento? Al momento la sola certezza è che il killer di Gianna sarebbe ancora a piede libero.