Shock a Jesolo a causa dell’incidente stradale avvenuto nella notte fra sabato e domenica scorsi, e che ha provocato la morte di quattro giovani, tutti fra i 22 e i 23 anni. Oltre al dramma la beffa visto che in seguito si è scoperto che la Ford Fiesta su cui viaggiava il gruppo è stata speronata da un rumeno su una Golf nera, che ubriaco stava zigzagando sulla strada che passa da Ca’ Nani, finendo appunto per tamponare la piccola utilitaria dei giovani. Fondamentale è stata la testimonianza dell’unica superstite della tragedia, ma anche di un’altra donna che stava percorrendo la stessa strada pochi minuti prima, e che si è appunto accorta dell’andamento sospetto della Golf, chiamando poi i carabinieri. La donna ha fornito il numero esatto di targa, dopo di che i carabinieri della compagnia locale e i vigili urbani si sono recati a casa del 26enne rumeno verso le 8 di mattina di ieri: fuori dall’abitazione vi era l’auto parcheggiata che presentava delle ammaccature ritenute compatibili con l’incidente, come riferisce l’edizione online de La Stampa. Il ragazzo ha inizialmente negato le accuse poi dopo l’interrogatorio è crollato. Nel suo sangue sono state trovate tracce di alcol superiori al limite di legge. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
INCIDENTE JESOLO: 4 MORTI
Nuovi aggiornamenti sul dramma di Jesolo: come vi abbiamo raccontato, è stato fermato un 26enne romeno con l’accusa di omicidio stradale perché ritenuto responsabile del terribile incidente che ha provocato la morte di quattro giovani tra i 22 ed i 23 anni. Il giovane, ora ai domiciliari, vive a Musile di Piave come i quattro ragazzi deceduti. Grande rabbia sui social per la tragedia occorsa la scorsa notte, con il Direttore Generale dell’Azienda Ulss 4 Carlo Bramezza che ha voluto ricordare anche un altro giovane scomparso a Jesolo per un incidente stradale, un infermiere della cardiologia di San Donà: «Era marchigiano, qui da poco più di un anno, ben inserito nella equipe medica guidata dal dottor Francesco Di Pede, apprezzato per il proprio lavoro e ben voluto. Lascerà un vuoto importante tra i colleghi della cardiologia. L’immagine può contenere: una o più persone e spazio all’aperto». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
JESOLO, ARRESTATO ROMENO: “HA SPERONATO AUTO”
Il pm di Venezia, Giovanni Gasparini, dopo ore di interrogatorio ha confermato il fermo al 26enne romeno ritenuto responsabile del maxi incidente di Jesolo: è accusato di omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso, ritenuto tale da alcune testimonianze raccolte sul posto – non da ultimo, quella della ragazza sopravvissuta miracolosamente allo schianto sulla Via Adriatica – che avrebbero spiegato come quell’auto pirata abbia proceduto zigzagando fino a colpire e speronare in pieno i 5 giovani malcapitati. Romeno residente in Italia dal 2012, il pm ha disposto per il 26enne gli arresti domiciliari in attesa della convalida del Gip nei prossimi giorni: l’automobilista, assistito dal legale di fiducia, è stato sentito per ore dal pm e dal comandante della Polizia municipale di Jesolo, Claudio Vanin. Una delle due ragazze presenti nell’auto al momento dell’incidente, e salvatasi, avrebbe confidato agli inquirenti: «siamo stati speronati da qualcuno prima di finire nel canale». Il ragazzo veniva da Musile di Piave, lo stesso paese del veneziano in cui abitavano alcune delle quattro vittime. (agg. di Niccolò Magnani)
MALORI PER I FAMILIARI DEI GIOVANI MORTI
Mentre Jesolo si prepara domani ad un lungo lutto cittadino per il dramma di quanto avvenuto nella scorsa notte, non si fermano le indagini per provare a capire cosa possa essere successo in quel maledetto passaggio della Via Adriatica. Raggiunto da Venezia Today, il direttore dell’Ulss 4 Carlo Tramezza ha assistito tutte le operazioni dopo l’incidente di Jesolo, compresa l’estrazione dei 4 corpi purtroppo senza vita all’interno della Ford Fiesta. «Un evento tragico e un colpo al cuore. Ho visto il personale del Suem correre, lavorare sodo, per cercare di salvare le vite ai giovani che sono precipitati con l’auto nel canale. Un elogio a loro e a tutto il personale dei pronto soccorso di San Donà e di Jesolo che hanno dovuto far fronte anche all’ondata di parenti in apprensione per la tragedia e qualcuno di loro è stato soccorso per malore. La ragazza sopravvissuta è stata trasferita al ponto soccorso di San Donà dove sta ricevendo tutte le cure del caso. L’azienda sanitaria sta inoltre cercando di attivare un supporto psicologico per i familiari delle giovani vittime e, inoltre, offre la propria disponibilità, alle forze dell’ordine e alla prefettura, nell’individuare nuovi metodi di contrasto al fenomeno delle stragi del sabato sera», conclude il medico. I vigili del fuoco con l’autogru hanno agganciato l’auto e l’hanno estratta dall’acqua, recuperando l’ultima persona rimasta all’interno e morta anch’essa. (agg. di Niccolò Magnani)
JESOLO, IL DOLORE DI ZAIA E SALVINI
«Una preghiera per i dieci ragazzi morti sulle strade italiane stanotte: non si può morire così a vent’anni!», scrive così su Twitter il Ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo il tragico sabato sera nelle strade italiane. Da Genova a Cesena, da Alcamo fino purtroppo a Jesolo dopo 4 vite sono state spezzate forse da un’auto pirata. Ancora non sono emersi i primi dettagli dall’interrogatorio del ragazzo fermato a San Donà di Piave, ma nelle prossime ore il quadro della dinamica raccontata sia da un testimone che dalla ragazza sotto choc e sopravvissuta allo schianto potrà e dovrà essere maggiormente definito. «La città è sotto choc, è un momento di dolore fortissimo per tutti. Mai Jesolo aveva vissuto negli ultimi decenni una tragedia di queste proporzioni», ha detto il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia a Venezia Today. Il primo cittadino fa riferimento anche all’altro incidente in cui ha perso la vita un infermiere di San Donà: «Esprimo dunque il cordoglio, forte e sentito, di tutta la città alle famiglie di questi ragazzi e chiedo che sia rispettata la loro la privacy. È un dolore grande che ci fa riflettere. Domani proporrò di indire il lutto cittadino». Il Presidente del Veneto Luca Zaia ha annullato per domani tutti gli impegni e si stringe attorno alla comunità di Jesolo: «mi stringo in questo doloroso frangente a tutti i familiari dei giovani, partecipando sentitamente al lutto e allo sgomento conseguente ad un così drammatico evento». (agg. di Niccolò Magnani)
FERMATO UN RAGAZZO: HA TAMPONATO L’AUTO DEI 4 GIOVANI MORTI?
C’è forse una svolta decisiva nel caso di Jesolo, ovvero la possibilità che il gravissimo incidente che ha stroncato la vita dei 4 giovani di San Donà del Piave possa esser stato provocato da uno speronamento: secondo quanto riportato da La Nuova Venezia, la polizia locale ha fermato un ragazzo originario di Musile di Piave sospettato di aver causato incidente lungo la Via Adriatica nella notte tra sabato e domenica. Pare infatti che alcuni testimoni abbiano visto l’auto del ragazzo zigzagare, poco prima dell’incidente, lungo la stessa strada: al nome del ragazzo gli inquirenti – al lavoro dopo l’estrazione dei cadaveri dall’auto finita nel canale di Jesolo – sono arrivati grazie alla collaborazione dei Carabinieri di San Donà. Non solo, la ragazza rimasta l’unica viva di quel terribile incidente, ha confermato la versione secondo cui un’auto ha speronato la loro per motivi del tutto sconosciuti: i vigili ora indagano per omicidio colposo e omissione di soccorso. Nelle prossime ore il ragazzo fermato sarà sottoposto a interrogatorio. (agg. di Niccolò Magnani)
DA JESOLO E CESENA, TRAGEDIA IN TUTTA ITALIA NEL WEEKEND SU STRADA
Le foto prodotte dai Vigili del Fuoco di Venezia sono impressionanti e mostrano l’auto tirata fuori dal fosso con a bordo ancora i 4 giovani morti nella notte tremenda di Jesolo: l’incidente è avvenuto lungo la strada regionale 43. Il conducente avrebbe perso il controllo della macchina e il mezzo è caduto nel canale, spiegano ancora i pompieri: gli inquirenti hanno riconosciuto i 5 a bordo dell’auto, con Sky Tg24 che ha pubblicato i nomi (si tratta di Riccardo Laugeni, Leonardo Girardi, Eleonora Frasson e Giovanni Mattiuzzo, con la ragazza unica sopravvissuta). Notte assurda a Jesolo visto che un altro incidente ha stroncato la vita di un infermiere 28enne originario di San Donà: è finito con la sua auto contro un muretto prima e contro un platano subito dopo rimanendo di fatto morto sul colpo senza scampo. L’infermiere faceva parte del reparto di cardiologia dell’ospedale di San Donà di Piave, originario di Ascoli Piceno ma residente a San Donà di Piave come riporta la TgR Veneto. Sabato di paura sulle strade anche fuori da Jesolo: simile incidente e anche qui 4 morti e Forlì-Cesena, un morto sull’A7 a Genova e il dramma della famiglia di Alcamo stroncata da un probabile video-Facebook poco prima dello schianto sulla statale siciliana. In tutto 11 vittime tra i 13 e i 20 anni da Nord fino a Sud. (agg. di Niccolò Magnani)
Drammatico intervento nella notte a #Jesolo (VE), per un’auto con 5 ragazzi a bordo finita in un canale. Dopo una lunga operazione i #vigilidelfuoco sono riusciti a salvare una ragazza, mentre nulla hanno potuto fare per l’altra ragazza e i 3 ragazzi, tutti tra i 22 e i 23 anni pic.twitter.com/kcfzQChHm6
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) July 14, 2019
4 MORTI NEL VENEZIANO
Gravissimo incidente avvenuto nelle scorse ore a Jesolo: quattro ragazzi sono morti dopo che l’auto su cui viaggiavano è finita in un canale. L’episodio si è verificato precisamente a Ca’ Nani, sulla strada regionale del mare, una via ad una sola corsia per senso di marcia, che i vacanzieri utilizzano di solito per raggiungere Lido di Jesolo dopo essere usciti dall’autostrada. A fianco della strada in questione scorrono i diversi canali che popolano appunto quella zona del Veneto, e in cui è finita l’auto dei quattro. Secondo una prima ricostruzione fornita dai colleghi di TgCom24.it, il mezzo sarebbe finito fuori dalla sede stradale dopo che il conducente ne ha perso il controllo, e non è ben chiaro se ciò sia avvenuto a seguito dell’alta velocità, o magari per una distrazione, un colpo di sonno o altro. Fatto sta che quattro giovanissimi (tre ragazzi e una ragazza) fra i 22 e i 23 anni, tutti originari della zona di San Donà di Piave, sono morti, mentre una quinta ragazza che viaggiava in auto con loro è riuscita a salvarsi.
INCIDENTE JESOLO: AUTO NEL CANALE A CA’ NANI
Una volta lanciato l’allarme sul posto si sono recati gli uomini dei vigili del fuoco che con un’autogru hanno agganciato l’auto per poi estrarla dal canale. I primi soccorsi sono stati dati da alcuni ragazzi stranieri che hanno assistito alla scena, e che hanno immediatamente estratto dall’auto tre ragazzi, morti subito dopo, nonché una quarta giovane, che è invece l’unica che si è salvata e che si trova al momento ricoverata presso l’ospedale locale, sotto choc. Non è la prima volta durante l’estate in corso che avviene un incidente mortale in quelle zone della provincia di Venezia: lo scorso 15 giugno, infatti, nel vicino comune di Cavallino Treporti, un ragazzo di soli 23 anni era morto dopo che aveva perso il controllo della propria auto ed era finito anch’egli nel canale. Rimasto intrappolato nell’abitacolo dell’auto, è morto affogato.