È terminato in poco tempo l’interrogatorio di Gianluca Savoini presso la Procura di Milano nel merito del caso “Russiagate”: il motivo è presto che detto, il leghista ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti ai pm milanesi. L’indagine nata dal misterioso incontro all’Hotel Metropol di Mosca ha fruttato una nuova giornata ricca di novità in seno al Tribunale di Milano dove stamani si è tenuto un lungo vertice – spiega l’Agenzia Ansa – tra il pm e il Procuratore aggiunto Fabio De Pasquale per capire i prossimi passi da tenere sulla complicata inchiesta dei presunti fondi dalla Russia verso la Lega di Matteo Salvini. Dopo Di Maio anche Conte ribadisce che per il Ministro dell’Interno l’ideale sarebbe quello di chiarire in Parlamento l’intera vicenda, ma di nuovo il vicepremier non considera affatto tale eventualità «Non intendo più parlare di soldi che non ho visto, né ho chiesto. Se ci fosse qualcosa da chiarire sarei il primo a farlo, ma non commento le non-notizie. Mi occupo di vita reale e noi non abbiamo preso un rublo». L’attacco durissimo arriva però dall’ex parlamentare del M5s Alessandro Di Battista che su Facebook ricorda «Da qualche giorno non si sta parlando di Ong. Lo show dell’immigrazione dove tutti recitano la loro parte costringendo gli africani al ruolo di comparsa, per qualche ora si è fermato. Oltretutto Salvini il bugiardo è impegnato a mentire (la sua difesa sul caso Russia-Savoini è ridicola). Fino a quando il diritto ad emigrare verrà considerato più importante del diritto a non emigrare l’impero mediatico-finanziario-liberista trionferà. E morirà l’Africa».
SALVINI “IN AULA? IO NON HO NULLA DA DIRE”
Il giorno dopo arriva la replica di Salvini dopo l’imbeccata di Di Maio e dopo la fredda nota di Palazzo Chigi: sul caso dei presunti fondi dalla Russia alla Lega e nel merito del ruolo di Savoini all’interno dello staff del Ministro dell’Interno, «non c’è nulla da spiegare». Il leader M5s aveva proposto ieri una commissione d’inchiesta sul finanziamento ai partiti, mentre invitava il collega vicepremier a rivolgere all’Aula tutte le spiegazioni del caso: oggi arriva la risposta del leader leghista che sui social affonda «Non è per mancanza di rispetto verso il Parlamento. E’ che se pure andassi a riferire al Senato non avrei proprio niente da dire». Rispondendo poi alla nota di Conte sulla presenza di Savoini alla cena con Putin, Salvini incalza «Di cosa dovrei parlare in Aula, di cene?». Nel frattempo, il Pd chiede ufficialmente le dimissioni del Ministro dell’Interno sia con Zingaretti che con l’ex Premier Paolo Gentiloni: «Palazzo Chigi smentisce Salvini su Savoini. A questo punto non basta riferire in Parlamento. Chi dice falsità per coprire truffe e truffatori non può fare il ministro dell’Interno di un grande Paese democratico», scrive su Twitter il Presidente del Partito Democratico.
DI MAIO “SUBITO COMMISSIONE D’INCHIESTA”
Il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook ha lanciato una nuova “sfida” alla Lega di Salvini dopo che già Palazzo Chigi oggi aveva “gelato” il Ministro della Lega sulla posizione e l’invito a Savoini: «quando il Parlamento chiama, il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione. Peraltro quando si ha la certezza di essere strumentalizzati, l’aula diventa anche un’occasione per dire la propria, difendersi e rispondere per le rime alle accuse, se considerate ingiuste. Se ci sono sospetti su finanziamenti ai partiti, si fa una commissione di inchiesta per tutti i partiti». La proposta del leader M5s non è certo casuale e si riferisce ai possibili e presunti fondi dalla Russia verso il suo alleato di Governo: la situazione è tesa anche se sulla posizione del Presidente di Lombardia-Russia un punto “a favore” di Salvini lo segna oggi il Giornale. Dopo le accuse di Buzzfeed, le domande de La Stampa e la nota di Palazzo Chigi, giustamente i colleghi del quotidiano diretto da Sallusti riportano «Savoini non fa parte formalmente “dello staff di Salvini” ma ha sempre partecipato alle iniziative – soprattutto a Mosca – in qualità di presidente dell’associazione Lombardia-Russa né ricopre all’interno del partito un ruolo specifico anche se è leghista da sempre». Il tesserino col quale Savoini era accreditato recita infatti “Associazione Culturale Lombardia-Russia” e non membro dello staff della Lega o del vicepremier.
FONDI RUSSIA ALLA LEGA, IL “CASO” SAVOINI
Lo abbiamo scritto e lo sapevamo già dai primi sviluppi della complicata vicenda dei presunti fondi dalla Russia alla Lega di Matteo Salvini: l’inchiesta si preannuncia lunga, con molta parte della stampa schierata nel dimostrare gli illeciti del Carroccio e il “tradimento” del sovranismo e con i magistrati che giustamente compiono il lavoro di indagini per comprendere cosa sia davvero successo in quegli incontri con Gianluca Savoini. Ebbene, anche in questo weekend le novità ci sono eccome e riguardano la presenza del Presidente di Lombardia-Russia alla cena di gala con Putin durante la sua discesa su Roma due settimane fa ma anche durante visite di Salvini in Russia. Partiamo da quest’ultimo punto: parte di nuovo tutto da Buzzfeed che dopo il primo audio segreto pubblicato, mostra anche la mail in cui Savoini sostiene di aver fatto parte delle delegazione del vicepremier Salvini durante la visita del leader leghista a Mosca il 16 luglio. Ma la notizia viene smentita categoricamente dallo staff del ministro dell’Interno: «E’ totalmente falso». «Non ho ufficio a ministero ma collaboro direttamente con Matteo Salvini a seconda delle sue richieste. Conoscendoci da sempre»: è invece il testo di una mail pubblicata da Buzzfeed e che il giornalista Alberto Nardelli spiega di aver ricevuto da Gianluca Savoini il 17 luglio 2018.
P.CHIGI “SCARICA” SALVINI? ECCO COSA È SUCCESSO
Ma il vero punto di novità riguarda la visita di Putin in Italia: spunta infatti da La Stampa una mail dello staff di Claudio D’Amico – il consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepremier Matteo Salvini – per invitare Savoini alla cena di gala con il Presidente russo. Il messaggio è stato inviato il 1° luglio alle 17:32 e firmato da tale “Barbara”, dello staff di D’Amico: questo il testo pubblicato oggi dalla Stampa, «Buon pomeriggio Andrea, come d’accordo ti chiedo se gentilmente può essere inserito, per il prossimo Foro di dialogo italo-russo, in programma giovedì 4 luglio al Maeci, anche il dottor Gianluca Savoini, presidente dell’Associazione culturale Lombardia-Russia, come richiestomi dall’onorevole Claudio D’Amico». Salvini però replica ancora «non l’ho invitato io» ma è Palazzo Chigi a pubblicare una nota in cui di fatto “scarica” Salvini e rimanda la responsabilità allo staff di D’Amico, leghista e membro del Governo «E‘ stato Claudio D’Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del VicePresidente Salvini a far invitare Gianluca Savoini alla cena che si è tenuta a Roma, a Villa Madama, la sera dello scorso 4 luglio, in onore del Presidente Putin». Tutto, sottolineamo, al momento senza una reale e diretta conseguenza di presunti fondi dati alla Lega: l’intento è quello però di far comprendere, con queste mail, come il rapporto tra la Lega e Savoini non fosse così distante come inteso e sostenuto invece in più occasioni da Salvini. Stamane ancora il Ministro dell’Interno commenta gli ultimi sviluppi del Russiagate italiano «mi occupo di cose reali e non di fantasie».