Non è stata arrestata – come era emerso in mattinata – bensì denunciata a piede libero Rita Bernardini, l’esponente radicale che questa mattina era stata convocata in caserma. A spiegare quanto accaduto, come riferisce Huffingtonpost.it, è stato il suo legale, l’avvocato Giuseppe Rossodivita, mentre si dirigeva in caserma: “Rita Bernardini è stata portata in caserma dai carabinieri, dopo che i militari hanno controllato la sua abitazione e ne sono usciti con delle buste di cannabis che lei coltiva a scopo terapeutico, come ha più volte affermato senza farne mistero”. La stessa, questa mattina, lo aveva annunciato anche in un post Facebook in cui spiegava di essere stata contattata dai carabinieri mentre era su un treno e di essere dovuta tornare a casa. Quindi la stessa Bernardini ha spiegato la sua attuale posizione: “Sono stata denunciata a piede libero per la coltivazione di sostanze stupefacenti”, ha riferito. Si tratta nel dettaglio di “32 piante tra un metro e un metro e venti” ora sequestrate. Ma la stessa esponente politica ha voluto far allegare anche una sua dichiarazione: “esprimo tutto il mio disappunto per la decisione della Procura di Roma di non procedere al mio arresto, come accade a tutti i cittadini che vengono sorpresi a coltivare marijuana. Così si usano due pesi e due misure e la legge finisce per non essere ugual per tutti”. Come sostenuto dal suo avvocato, ora la speranza è che possa esserci un processo “per mettere sotto accusa una legge irragionevole e criminogena, che sembra non voler togliere il monopolio illegale del traffico di sostante stupefacenti alle mafie e alla criminalità organizzata”, ha spiegato lo stesso avvocato Rossodivita. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
RADICALE IN CASERMA
Rita Bernardini, esponente del Partito Radicale, è stata arrestata stamattina dai carabinieri di Roma. Il motivo, la sua coltivazione casalinga di cannabis per uso terapeutico, come sottolineato dai colleghi di Fanpage, che tra l’altro la stesso denuncia da anni. La Bernardini è da anni in prima fila per la liberalizzazione delle droghe leggere, a cominciare dalla coltivazione della cannabis, ed anche per questo aveva deciso di realizzare una piccola piantagione nella sua abitazione capitolina. Al momento sarebbe in stato di fermo presso il comando dei carabinieri di via Cassia. L’esponente dei Radicali si stava recando a Parma con il treno quando è stata “intercettata” dagli uomini delle forze dell’ordine nella prima mattinata di oggi, mercoledì 17 luglio. A svelare la vicenda è stata la stessa Bernardini, che attraverso la propria pagina Facebook ha scritto: “Forse è la volta buona. Telefonata dei carabinieri: lei è in casa? No, veramente sono sul treno per andare a Parma (laboratorio spes contra Spem nel carcere), sto fuori 2 giorni… Deve venire qui!. Ho fatto appena in tempo a scendere dal treno e ora sono su un taxi verso casa. Cannabis regolamentata! Accesso alle cure!!!”.
RITA BERNARDINI ARRESTATA PER LA CANNABIS?
Sulla vicenda si è espresso anche il noto giornalista italiano Marco Taradash, che si è schierato dalla parte dell’arrestata: “Dopo anni di autodenunce Rita Bernardini stamani è stata chiamata in caserma dai Carabinieri. Si apre un (‘altra) questione di giustizia e di umanità: se l’uso terapeutico della marijuana è legale ma la produzione legale è molto inferiore alle necessità dei malati dove sta l’errore?”. Infine le parole di Giuseppe Rossodivita, l’avvocato della politica, che ha raccontato di come i carabinieri abbiano perquisito l’abitazione della sua assistita, raccogliendo alcuni campioni dalle piante di marijuana. “Rita Bernardini – le parole del legale riportate sempre da Fanpage – è stata portata in caserma dai carabinieri, dopo che i militari hanno controllato la sua abitazione e ne sono usciti con delle buste di cannabis che lei coltiva a scopo terapeutico, come ha più volte affermato senza farne mistero”.