Laura Chirica, il palazzo dei misteri: suicidio o omicidio? A due anni di distanza dalla tragedia, resta un’enigma la morte della giovane 17enne, precipitata dal settimo piano di un palazzo di via Agrigento a Roma. Dopo la richiesta di archiviazione della Procura capitolina, l’avvocato Angela Racanicchi ha annunciato la riapertura delle indagini: troppi i dubbi sul decesso della giovane di origini moldave, studentessa con il sogno di diventare chef. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, Laura Chirica sarebbe stata un corriere della droga, utilizzata come tramite per lo spaccio di hashish. Un suo amico ha rivelato agli inquirenti che la diciassettenne avrebbe dovuto incontrare un uomo, che ha negato tutto ai microfoni di Chi l’ha visto? Ma la famiglia non smette di lottare: la madre è certa che non si tratti di un suicidio, ma resta da capire con precisione la dinamica dei fatti…
LAURA CHIRICA, IL PALAZZO DEI MISTERI
Studentessa dell’istituto alberghiero di Orvieto, Laura Chirica sognava di diventare una cuoca e il suo trascorso non offre spunti degni di nota per stabilire la dinamica dei fatti di quel tragico 14 febbraio 2017. Come evidenziato, il caso era stato archiviato come suicidio: una mattina Laura va a Roma e si butta dalla finestra di un palazzo. Ma perchè? Cosa ci faceva in quel palazzo e, soprattutto, conosceva chi ci abitava? Tanti i lati oscuri da chiarire, con gli inquirenti che vogliono vederci chiaro: Nei giorni scorsi sono giunti importanti aggiornamenti sul caso: un giovane di Montefiascone è finito sotto processo a Viterbo, davanti al collegio presieduto dal Giudice Gaetano Mautone. Come evidenzia Tuscia Web, il 17enne avrebbe dato a Laura Chirica hashish in cambio di 750 euro: assistito dall’avvocato Marco Valerio Mazzatosca, è accusato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti aggravata dalla minore età di Laura.
LAURA CHIRICA, SUICIDIO O OMICIDIO?
La prima udienza avrebbe dovuto avere luogo il 3 luglio 2019, ma è stata rinviata all’8 gennaio 2020 per il legittimo impedimento dei due poliziotti del commissariato di Orvieto che avrebbero dovuto essere sentiti, nonché per vizi di notifica. Chi l’ha visto? tornerà sul caso di Roma, con la famiglia che continua a lottare per la verità: la madre è certa che Laura non avrebbe avuto motivi per togliersi la vita. Le indagini, inoltre, sarebbero state veloci concludendosi dopo tre mesi. L’autopsia fatta sul corpo della giovane lascia anche dei dubbi alla madre Ana: «Secondo me non è Laura: negli atti dell’autopsia la descrizione non è quella di Laura. C’è scritto che la persona ha gli occhi marroni e Laura li ha verdi, c’è scritto che quella persona pesa 73 chili e Laura non arrivava a 65, c’è scritto che è alta 177 cm e arrivava appena a 170 cm», le sue parole a Chi l’ha visto? Com’è possibile? Attesi aggiornamenti…