Paolo Ruffini è in tournée nei teatri con il suo spettacolo con i ragazzi con la Sindrome di Down: “Si intitola Up & Down – racconta lo stesso conduttore tv ai microfoni di Chi – andiamo in giro da quattro anni. È uno show cangiante, diciamo diverso ogni sera”. Il giornalista domanda quindi a Ruffini da dove deriva la scelta di lavorare con i ragazzi affetti da questa grave sindrome: “A un certo punto – risponde – mi sono imposto di voler fare qualcosa che avesse un valore diverso. Ho ideato questo spettacolo perché non c’era nulla di simile: la disabilità, se e quando è andata in teatro, l’ha fatto nel circuito un po’ chic”. Ma Ruffini non vuole andare all’Elfo, bensì al teatro Nazionale (Milano), vuole andare al Sistina “E poi avevo anche bisogno di qualcosa che potesse traghettarmi verso i 40 anni (ride ndr)”.
PAOLO RUFFINI SI RACCONTA A CHI
Per l’importante traguardo ha festeggiato al Brancaccio e poi con una grande festa “I 40 sono divertenti – svela – non tornerei indietro, prima facevo fatica. Come sto? Sempre meglio, da un po’ di tempo questa è la mia risposta”. Si torna quindi a parlare del suo grande show con i ragazzi diversamente abili, spettacolo che lo stesso Ruffini descrive con tali parole: “Come una carezza improvvisa che in realtà è un gesto che emotivamente ti scuote. Ti spiazza, credo che il pubblico alla fine si ritrovi travolto dalle emozioni, anche semplici”. Parlando della sua vita privata il presentatore dell’ultima edizione di Colorado, racconta del suo rapporto con un altro volto noto della tv come Diana Del Bufalo: “Ci si vede poco, in effetti, perché tra tv, cinema e teatro, alla fine, sono sempre in giro. Che dire: ci si vede poco e ci si ama molto. Non viviamo assieme, ora abbiamo cercato di intensificare”. Ruffini chiude l’intervista replicando agli hater che sui social hanno scritto che fra lo stesso conduttore e i ragazzi con la sindrome di Down non vi è differenza: “Il teatro ti dice proprio che non siamo uguali: siamo tutti diversi e proprio per questo siamo tutti uguali”.