Un avvocato è finito nei guai con l’accusa di aver fatto sparire oltre 500 mila euro dai conti correnti di minori disabili di cui lui ricopriva il ruolo di curatore speciale. Per questo il professionista della legge di 64 anni è stato condannato nella giornata odierna dal tribunale del capoluogo ligure a 9 anni e quattro mesi di reclusione. E’ questo, secondo quanto riferisce oggi l’agenzia di stampa Ansa, anche il periodo di tempo nel quale l’avvocato genovese avrebbe agito indisturbato. Il modus operandi era il seguente: l’uomo di faceva nominare curatore speciale di minori disabili e dopo essere riuscito a conquistare la loro fiducia e quella dei familiari gestiva indisturbato i loro patrimoni. I fatti, secondo l’accusa, sarebbero andati avanti per ben 10 anni, dal 2006 al 2016. Nel 2017, l’avvocato 64enne era finito nei guai poiché un familiare di uno dei suoi tanti assistiti aveva sollevato dei dubbi in merito alla gestione dei conti correnti del minore disabile, rivolgendosi per questo ad un giudice tutelare. Dopo la vendita di tre appartamenti per un totale di 540 euro, nel deposito dell’amministrato dopo alcuni anni erano rimasti solo 50 mila euro, cifra per nulla giustificata dalle spese del disabile.
RUBA SOLDI DA CONTI MINORI DISABILI: AVVOCATO CONDANNATO A 9 ANNI E 4 MESI
Le indagini a carico dell’avvocato 64enne, dunque, erano già partite alcuni anni fa dopo la segnalazione di un familiare di uno dei minori di cui lui era curatore. E di fatto, gli stessi inquirenti accertarono ben preso le numerose anomalie anche in altri casi. In quell’occasione il legale era finito agli arresti con una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari ed era poi stato rinviato a giudizio. Dalle indagini a suo carico sarebbe emerso che l’avvocato prelevava e dunque rubava soldi non solo dal minore da cui era partita la segnalazione ma anche da altri 24 conti di minori disabili di cui era curatore. Tutti ricevevano mensilmente pensioni di invalidità o di reversibilità. Il periodo di azione dell’uomo è di circa un decennio, come appurato dalle indagini, con frequenti e continui prelievi dai conti degli assistiti per un totale di oltre 500mila euro. Il pm Paola Calleri, aveva chiesto la condanna a dieci anni di carcere. La sentenza del giudice è stata di poco inferiore.