Il trapper Gallagher, al secolo Gabriele Magi, torna in libertà dopo la condanna a 2 anni e mezzo di carcere per tentata rapina e aggressione. Invece Traffik ha qualche problema in più: il giudice ha predisposto i domiciliari per lui, ma i genitori non lo vogliono a casa. Se dunque Gallagher, grazie all’obbligo di firma giornaliero, può tornare a dedicarsi alla musica, visto che è appena uscito il suo nuovo album, lo stesso non si può dire del compagno d’arte e amico. Per Traffik, all’anagrafe Gianmarco Fagà, i guai dunque non sono finiti. Secondo quanto riportato dal Messaggero, i genitori, stanchi delle sue bravate, avrebbe rifiutato di riprenderlo a casa. E quindi deve restare in carcere. Invece l’amico Gallagher, che è stato ai domiciliari negli ultimi mesi, può continuare a godersi la sua casa in un quartiere bene di Roma, dove la famiglia lo ha riaccolto nonostante la disavventura giudiziaria. Solo obbligo di firma per lui.
TRAFFIK AI DOMICILIARI, MA GENITORI NON LO VOGLIONO
Il retroscena è stato svelato dal Messaggero, secondo cui il padre di Traffik aveva inviato persino una lettera al giudice affinché non lo rimettesse in libertà. Ora però a Traffik è stato revocato il carcere per i domiciliari, ancora una volta respinti dalla famiglia. E dunque resta in carcere, mentre Gallagher potrà tenere concerti pomeridiani, visto che dalle 22 alle 7 del mattino gli è stato negato di uscire. Traffik e Gallagher, due protagonisti della scena tra romana, noti soprattutto per i loro testi infarciti di razzismo e ostentazione di soldi e lusso, sono stati arrestati lo scorso febbraio nei pressi della stazione Termini. Qui avevano aggredito due fan che volevano un selfie: hanno provato a togliergli lo smartphone e poi se la sono presa con un cittadino bengalese, spintonandolo fino a farlo finire sotto una macchina. Proprio la scorsa settimana sono stati condannati a due anni e mezzo di reclusine.