Il ddl Pillon su famiglia, affido condiviso e separazioni slitta fino al prossimo settembre: emerge il tutto dai lavori della Commissione Giustizia a Palazzo Madama di questa mattina che avevano richiamato fin dalle prime ore un manipolo di contestatori e contestatrici davanti al Senato tutti schierate con bandiere e cartelli contro il senatore della Lega Simone Pillon e la sua proposta di legge già ampiamente contestata da gruppi di sinistra e associazioni femministe. La commissione Giustizia del Senato ha dato mandato all’unanimità al senatore Simone Pillon di redigere il testo unificato sull’affido condiviso: decisivi sono stati i voti del M5s che hanno di fatto “stoppato” il primo Ddl Pillon, rimandando ai prossimi mesi un nuovo testo unitario che di fatto supererà le criticità della prima bozza preparata negli scorsi mesi. «Il ddl Pillon sulla famiglia è superato, si lavora ad un testo unificato», hanno fatto sapere i senatori 5Stelle Mattia Crucioli e Alessandra Riccardi, spiegando che sull’affido condiviso vi sono ben 6 disegni di legge presentati in Parlamento. «Si tratta di un’occasione per arrivare a una modifica condivisa», di fatto bocciando il testo della Lega dopo le forte critiche sollevate da LeU e Pd contro il senatore Pillon.
DDL PILLON, SARÀ SEMPRE LUI IL RELATORE FINALE
«Abbiamo un testo unificato da scrivere, quindi io ringrazio i gruppi parlamentari che all’unanimità mi hanno conferito questo mandato, il mio impegno sarà nello scrivere un testo unificato che tenga conto delle proposte che accanto alla nostra erano state presentate», spiega lo stesso Pillon uscendo dai lavori della Commissione Giustizia. Davanti alle forti critiche anche fuori dal Parlamento sull’aver riaffidato il compito di scrivere la norma a Pillon, il collega Crucioli replica «Non vedo perché dovrebbe essere un problema, Pillon avrà compito definito di scrivere un testo nuovo, condiviso in primo luogo dal M5s e che riesca a raccogliere un largo consenso tra gli altri gruppi parlamentari». Il senatore leghista è stato ancora pesantemente contestato fuori dal Senato con gruppi dell’associazione “Non una di meno” che non accettano l’impostazione di base del Ddl Pillon: «Siamo in mobilitazione permanente contro una legge ritorsiva nei confronti delle donne e dei minori. Le misure sono tutte da rigettare. Vogliamo il ritiro immediato del decreto», ha spiegato una delle manifestanti, Serena Fredda. Pilone intanto a Palazzo Madama spiegava i termini del nuovo testo che verrà presentato entro il prossimo settembre: «sarà un testo in cui si terrà conto anche delle osservazioni che sono state fatte durante le audizioni, per arrivare al testo il più possibile migliorato e che vada incontro alle esigenze delle famiglie italiane dove padre e madre si sono separati». In conclusione, il senatore del Carroccio precisa sulle problematiche legate agli attuali casi drammatici che giungono da Bibbiano e dall’Emilia Romagna in merito alle tematiche famiglie e affido: «Dobbiamo garantire che i bambini delle coppie separate non siano strumentalizza, che non siano utilizzati e che possano continuare a passare tempi più che soddisfacenti con mamma, papà e con i nonni. In questa proposta c’è anche la registrazione video dei colloqui con i minori, fondamentale a garanzia e tutela dei bambini perché abbiamo visto cosa succede quanto questo non avviene come nei casi di questi giorni (Bibbiano, ndr)».