La Dinastia Maldini al Milan continua con Daniel: resta ora da capire se il ragazzo ha le stimmate del campione come nonno Cesare o papà Paolo, ma la dimostrazione di fiducia riservatagli da Giampaolo nell’amichevole di International Champions Cup contro il Bayern giocata da titolare prima di essere sostituito dopo un’ora è il segnale che il nuovo Maldini che avanza ha qualcosa di interessante. Indubbio il suo talento, messo in mostra a livello giovanile e anche lo scorso anno in Primavera (nonostante fosse sotto età). Resta da capire come si svilupperanno quelle doti innate che gli hanno consentito di bruciare le tappe e di farsi notare anche da Giampaolo nei primi giorni di ritiro. Di certo c’è che Daniel è un Maldini atipico: per la prima volta non c’è un difensore con quel nome stampato sulla maglia del Milan, ma un giocatore offensivo, schierato nella notte da trequartista dietro le punte.
DANIEL MALDINI IN MILAN BAYERN
Ma com’è stato l’esordio “ufficiale” di Daniel Maldini col Milan dei grandi? Se si escludono i primi due palloni giocati, toccati male per l’evidente emozione di accarezzare una piccola porzione di sogno, si può dire che l’esame sia stato superato a pieni voti. Contro i bavaresi già più avanti di condizioni, autori di un pressing asfissiante sui portatori di palla rossoneri, Daniel è riuscito a crescere di minuto in minuto, azione dopo azione. Falli guadagnati, controlli orientati a saltare l’uomo, veli intelligenti, giocate di prima, passaggi verticali, sacrificio in fase di ripiegamento (e ci mancherebbe trattandosi di un Maldini!) sono alcune delle cose messe in mostra da un ragazzo che in questa tournée estiva ha una delle opportunità più grandi della sua pur giovanissima carriera. E peccato: perché nel primo tempo Maldini avrebbe anche potuto segnare su assist di uno scatenato Theo Hernandez. Il pallone si è alzato un po’ troppo sul suo piatto destro di prima intenzione. Ma la scommessa è che avrà altre occasioni: buon sangue non mente.