Attrice, conduttrice e scrittrice: Chiara Francini è un’artista a 360 gradi che, dopo essersi fatta conoscere dal pubblico televisivo, cinematografico e teatrale, punta a fare lo stesso con chi adora la lettura. Ospite della puntata di Io e te del 25 luglio che ha visto protagonista anche Umberto Smaila, ai microfoni di Pierluigi Diaco, Chiara Francini ha presentato la sua ultima fatica letteraria. S’intitola “Un anno felice” e racconta la storia di Melania, questo il nome della protagonista, che arriva ad annullarsi pur di inseguire il suo sogno d’amore al punto da seguire Alex in Svezia dopo averlo incontrato a Firenze. Una donna come tante in cui si sono riconosciute tante fans di Chiara Francini che, a sua volta, nel descrivere i sentimenti, le emozioni, le paure e i sogni di Melania, ha ripercorso anche la sua vita sentimentale riconoscendo nei gesti e nelle parole della protagonista del romanzo se stessa.
CHIARA FRANCINI: “IN GINOCCHIO SOLO PER PREGARE E…”
“Io volevo raccontare una storia d’amore raccontando le luci e le ombre perchè, esattamente come la vita, non esiste una storia d’amore perfetta” – spiega Chiara Francini a Pierluigi Diaco a cui racconta come, tutte le donne che incontra, le dicono di riconoscersi in Melania – “nonostante il romanzo sia uscito da poco, tutte mi dicono ‘ma io sono Melania” e quindi ho compreso come la manipolazione psicologica e il fatto di vivere all’interno della coppia con un forte dislivello e facendo sì che questo dislivello caratterizzi soprattutto una delle parti della coppia, molte volte la donna, è un qualcosa di profondamente attuale e comune“. Chiara Francini, poi, rivela che, al di là delle apparenze, anche la sua vita è stata caratterizzata da questi momenti di manipolazione psicologica. “Nonostante si possa pensare che la mia sia una vita bellissima, nel raccontare quelli che sono i sentimenti, le sensazioni di questa protagonista che, all’interno della coppia si sente sminuita, in difetto, inferiore intellettualmente e sentimentalmente, io stessa ho potuto scrivere di questo perchè ho provato il fatto di vedere la persona che amavo come un qualcosa di irraggiungibile, come un qualcosa di mastodontico davanti alla quae mi ponevo con una sorta di devozione, una sorta di reverenza, però, in ginocchio, ci si sta per pregare o per raccogliere qualcosa perchè la vita va vissuta eretti”, spiega con franchezza la Francini.