Il mitico racconto risalente al XIX secolo che narra di uno scienziato folle che cerca di riportare in vita i cadaveri, evidentemente non è solo una fantasia della letteratura e del cinema, ma qualcosa che accade ancora oggi. O così sembra dopo la orribile scoperta fatta al al Biological Resource Center, in Arizona, negli Stati Uniti, dove Agenti dell’Fbi che sono penetrati all’interno hanno scoperto una sorta di Frankenstein moderno, un corpo con una testa di donna cucita su un torso di uomo. Incluso, era un dispositivo di raffreddamento dei genitali maschili recisi da altri corpi e diversi contenitori con dentro teste, braccia e gambe. L’essere era appeso a un muro del centro di donazione di corpi di persone decedute, corpi che i familiari donano innocentemente convinti che vengano usati per serie ricerche scientifiche. Nessuno pensava di trovarsi davanti a tale “macelleria”. Il centro infatti da tempo prelevava corpi di persone morte dai familiari che li davano loro gratuitamente, credendo che i resti dei loro cari sarebbero stati usati a scopi scientifici. Secondo il quotidiano New York Post, adesso i parenti hanno sporto denuncia per quanto stato scoperto.
COSA C’E’ DIETRO ALLA MACABRA SCOPERTA DEL “FRANKENSTEIN”
L’indagine era partita nel 2014 in seguito a sospetti sul commercio di parti di corpi umani e sul traffico illegale di queste parti. L’ex agente speciale dell’FBI Mark Cwynar che era tra quanti sono penetrati nell’edificio ha dichiarato di “aver visto personalmente varie scene inquietanti”, inclusi torsi maschili con gli arti e i genitali rimossi – e le parti del corpo ammucchiate l’una sull’altra. La struttura ora chiusa era una società privata che vendeva parti del corpo a scopo di lucro, con prezzi che variavano da 2.900 dollari per un intero corpo senza spalle o testa a 375 dollari per un ginocchio. Stephen Gore, proprietario del Centro risorse biologiche, è stato condannato a una pena detentiva di un anno per aver conduzione di attività illegale. Gli è stato anche imposta una multa di 121mila dollari . Tutto è stato reso possibile dal fatto che lo stato dell’Arizona non ha ancora una legge che impone agli enti di donazione di cadaveri di avere una apposita licenza per operare. Il processo civile si svolgerà presso il tribunale superiore della contea di Maricopa il 21 ottobre.