Che cosa si sa oggi delle problematiche che colpiscono alcuni adolescenti, a proposito della loro sessualità? L’unica cosa certa, come è sempre stato, è che normale che alcuni bambini nella fase della pubertà provino confusione, incertezze sulla propria apparenza sessuale, in quanto si trovano a prenderne coscienza per la prima volta. Certo, una volta nelle famiglie si tendeva a oscurare questo momento fondamentale della crescita, censurando ogni discorso al proposito, contribuendo a crescere persone con problemi anche psicologici non indifferenti. Una sana educazione invece, aperta e istruttiva, contribuisce a superare la problematica, e il ragazzino a prendere coscienza di quello che è, maschio e femmina. Oggi invece si dà per scontato che quel periodo della crescita sia quello in cui un adolescente dovrebbe capire se si sente davvero maschio o femmina, e incoraggiato, se ha qualche dubbio, a cambiare sesso. Si usano sempre di più farmaci di vario tipo, che bloccano la pubertà, tanto che in America una associazione di genitori non schierata politicamente, la Kelsey Coalition, ha chiesto ufficialmente alle autorità governative di indicare sui metodi e i medicinali adottati. Soprattutto di sensibilizzare l’opinione pubblica dei pericoli di queste pratiche mediche irreversibili. E’ stata consegnata una petizione che chiede di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni ai trattamenti ormonali e agli interventi di riassegnazione del genere sessuale in corso su giovani che appaiono confusi sul genere di appartenenza. Questi trattamenti e procedure vengono eseguiti senza uno studio a lungo termine a sostegno della loro sicurezza o efficacia, dicono.
TRATTAMENTI MEDICI A RISCHIO
“I genitori che acconsentono a questi trattamenti sono spesso indotti in errore a credere che il loro bambino sarà a maggior rischio di suicidio se non seguiranno le pratiche mediche. Non ci sono prove a sostegno di questa affermazione. In Oregon, il consenso dei genitori è irrilevante: la legge consente ai 15enni di ricevere trattamenti e interventi ormonali sovvenzionati dallo stato senza la conoscenza o l’autorizzazione dei genitori “, afferma la petizione. La petizione evidenzia anche preoccupazioni per la frettolosità con cui questi percorsi medici e chirurgici vengono aperti ai giovani. Michael Laidlaw, un endocrinologo di Rocklin, in California, ha detto in una intervista rilasciata al sito The Christian Post che “le mega-dosi di testosterone vengono somministrate alle ragazze adolescenti, in dosi da 10 a 40 volte più alte di quelle normali. C’è da meravigliarsi se gli studi di follow-up negli adulti hanno mostrato un aumentato rischio di infarto del miocardio e morte a queste dosi?” ha detto. Ha poi aggiunto che “La pubertà non è una malattia”. Gli effetti collaterali dei farmaci che sopprimono la pubertà come il Lupron includono lo sviluppo anormale delle ossa e del cervello insieme alla disfunzione e alla potenziale sterilità degli organi sessuali, ha aggiunto. Poiché esistono pochi studi su questo particolare tipo di pazienti, i dati che si stanno raccogliendo sono “fondamentali per assicurare risultati migliori”, afferma la petizione, citando come prova a sostegno un articolo su Nature Reviews Endocrinology sulla soppressione della pubertà nel disturbo dell’identità di genere.