Matteo Salvini contro la Germania per il caso Alan Kurdi. Intervistato da Sky Tg24, il ministro dell’Interno ha spiegato che «dal governo tedesco sono arrivati segnali pessimi». Il vicepremier ha parlato di una mail che gli è stata girata, «dove praticamente c’è un ricatto dal governo tedesco». Nella mail gli avrebbero detto che sono disposti a prendere 30 migranti della Gregoretti se l’Italia fa sbarcare i 40 della Alan Kurdi che si sta avvicinando a Lampedusa. E dunque Salvini da Milano Marittima è andato all’attacco della Ong tedesca: «Se entrano nelle acque italiane, e c’è il divieto e sono avvertiti, prendiamo possesso di quella imbarcazione». Il ministro dell’Interno non ha usato giri di parole, anzi ne ha usate alcune anche piuttosto dure. «Cosa è rubamazzo? Basta mi sono rotto le palle», ha concluso il titolare del Viminale ai microfoni dell’emittente satellitare. (agg. di Silvana Palazzo)
ALAN KURDI VS SALVINI: “NO ALLO SBARCO IN LIBIA”
«Non sbarcheremo il Libia»: questo il messaggio forte e chiaro dell’Ong Sea Eye a proposito della Alan Kurdi, nave che ieri ha salvato 40 migranti al largo della Libia. Come riporta l’Ansa, imbarcazione continua a dirigersi in direzione nord ed al momento si trova a sud di Lampedusa, nonostante il divieto d’ingresso firmato ieri da Salvini insieme al ministro della Difesa Elisabetta Trenta e dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. L’Ong tedesca, tramite la portavoce Barbara Held, ha reso noto che a bordo della nave c’è anche un bimbo di tre anni con una vistosa ferita sulla spalla causata da un’arma da fuoco, evidenziando che tutti i migranti sono reduci dalle terribili esperienze passate in Libia. La capo missione ha poi aggiunto che la Alan Kurdi è diretta a Lampedusa, dove si aspetta di trovare «definitivamente» un porto sicuro. E conclude: «La gente soccorsa ci ha detto che prima di tornare in Libia preferirebbero affogare in mare. Non lasceremo che ciò accada». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ALAN KURDI, SEA EYE SFIDA SALVINI?
Nuovi aggiornamenti sulla nave Alan Kurdi, che ieri ha salvato 40 migranti al largo della Libia. Come vi abbiamo raccontato, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato il divieto d’ingresso per l’imbarcazione dell’Ong Sea Eye, invitando ad accettare l’assegnazione di un porto sicuro di sbarco a Tripoli, giunta tramite e-mail dalla Guardia costiera libica. L’offerta è stata respinta, con l’Ong tedesca che ha fatto sapere di «obbedire al diritto internazionale», decidendo di non riportare nessuno in un paese in guerra: «La Libia non è un porto sicuro». Repubblica evidenzia che la Alan Kurdi si sta dirigendo verso nord e, dopo aver chiesto il porto sicuro a Lampedusa, ha lanciato un appello all’Europa per trovare una soluzione negoziata per l’accoglienza dei 40 migranti a bordo. Attese novità a stretto giro di posta, con le condizioni meteo marine in peggioramento a partire da domani sera… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ALAN KURDI SOCCORRE 40 MIGRANTI AL LARGO DELLA LIBIA
Dopo il recente braccio di ferro, la nave Alan Kurdi è tornata in mare ed ha salvato 40 migranti – tra cui un neonato e due bambini piccoli – a bordo di un gommone al largo della Libia. Come spiega Il Giornale, dopo una prima assistenza sanitaria, il comandante dell’Ong Sea Eye ha fatto rotta verso l’Europa e si profila un nuovo scontro con i governi europei. Secondo le primissime informazioni a disposizione, i migranti recuperati erano partiti da Tajoura, est di Tripoli, con l’Organizzazione non governativa che ha fatto sapere che provengono da Nigeria, Costa d’Avorio, Ghana, Mali, Congo e Camerun. Non è tardata ad arrivare la presa di posizione del ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo la richiesta di un porto sicuro a Lampedusa: «Firmato il divieto di ingresso in acque italiane per la nave Alan Kurdi».
SALVINI: “FIRMATO DIVIETO D’INGRESSO PER ALAN KURDI”
«Se la Ong ha davvero a cuore la salute degli immigrati può fare rotta verso la Tunisia: se invece pensa di venire in Italia come se niente fosse ha sbagliato ministro», ha aggiunto sui social il capo del Viminale, che nelle scorse ore aveva ufficializzato l’accordo europeo per lo sbarco dei migranti a bordo della nave Gregoretti. Gordon Isler, portavoce dell’Ong Sea Eye, ha fatto sapere che il porto sicuro più vicino geograficamente è quello di Lampedusa, evidenziando poco dopo: «Vedremo come andranno le cose nel corso delle prossime ore». Fonti del Viminale hanno reso noto che la Alan Kurdi è a 30 miglia dalla Libia, 60 dalla Tunisia, 171 da Malta e 127 da Lampedusa. Attesi aggiornamenti a stretto giro di posta, si profila all’orizzonte un altro caso migranti…