Pierluigi Diaco, abituato ad intervistare gli altri, per la prima volta, apre le porte del suo cuore a Paola Perego a cui confessa il grande desiderio di poter adottare, un giorno, un bambino insieme al marito. “Io e Alessio naturalmente non possiamo avere dei figli e, qualora la legge un giorno permettesse l‘adozione, a me farebbe molto piacere e credo anche ad Alessio poter adottare un bambino. Naturalmente un animale domestico non è un surrogato e non è neanche paragonabile, però, non c’è dubbio che avere un altro essere vivente dentro casa ti dà la sensazione di poter fare qualcosa per qualcun altro ed è bellissimo. Ugo (il bassotto da cui non si separa mai ndr), poi, è intelligentissimo”. Diaco, poi, torna indietro nel tempo confessando di essere legatissimo alla madre che ha cresciuto lui e tre sorelle più grandi senza un marito accanto. “Mamma Giovanna ha cresciuto me e tre sorelle, senza un papà che è salito in cielo quando avevo 5 anni e sono molto orgoglioso di aver avuto una mamma che mi ha educato alla disciplina e al senso de dovere” – spiega Diaco che confessa di essere cresciuto, nonostante la grave perdita, con la figura del padre accanto – “ho una memoria fotografica grazie alle foto che mia mamma mi ha fatto vedere. Quando penso al mio papà, vedo l‘immagine di una foto che è sul comò prima di uscire dalla porta. Quindi da quando avevo 5 anni fino a quando sono andato via di casa, quella foto mi ha accompagnato”, ricorda con emozione il giornalista. Nel corso della sua vita, Diaco ha vissuto anche un periodo molto burrascoso che è riuscito a superare grazie all’analisi sia collettiva che individuale, ma quali sono state le cause di tale momento? “Sono andato in analisi perché in una fase della mia vita, tra i 23 e i 30 anni, il mio stie di vita non assomigliava molto alla mia età perché ho cominciato a lavorare molto presto. Ho iniziato a fare la radio che avevo 15-16 anni e non ho più smesso. La fatica è stata mettere insieme la mia età con le mie responsabilità” (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Pierluigi Diaco: “ho perso il padre a 5 anni”
Ultimamente, Pierluigi Diaco piange sempre. L’ultima volta lo ha fatto a Non disturbare, nell’ultima puntata del programma con Paola Perego che gli ha dedicato una lunga intervista. Parlare del padre Giuseppe, per lui, è stato in qualche modo liberatorio. Pierluigi l’ha perso che aveva solo 5 anni, il che lo ha portato a cercare dappertutto figure paterne. Ne ha trovata una in Maurizio Costanzo, che gli ha insegnato a essere curioso, Sandro Curzi, che gli ha permesso di entrare in Rai, Giuliano Ferrara, il suo maestro di scrittura e Gianni Boncompagni, grande improvvisatore. Quella del papà è stata “un’amorevole assenza”. Una mancanza che ha influito molto sulla sua psicologia. Diaco parla anche del compagno Alessio Orsingher e del loro legame con il cane Ugo, una sorta di surrogato di un figlio. E per la madre dice di nutrire un profondo affetto. Rimasta vedova, la donna ha dovuto prendersi cura di lui e dei suoi tre fratelli.
Il pianto liberatorio di Pierluigi Diaco
Pierluigi Diaco è l’ospite “più emozionato” che Paola Perego abbia mai intervistato: “Si è commosso ed è venuto fuori un ritratto inedito”, ha dichiarato a Panorama. Diaco conduce con successo Io e te, trasmissione del pomeriggio di Rai 1, dove si è collocato agilmente riscuotendo molto successo. Nel programma si parla di amore in tutte le sue sfaccettature. Il conduttore è affiancato da Sandra Milo, nota icona del cinema italiano, e da Valeria Graci, che stempera l’atmosfera con la sua comicità. Nel corso di una delle ultime puntate, Pierluigi si è emozionato al punto tale da scoppiare in lacrime. Attimi di tensione in studio: all’improvviso, Diaco è scoppiato a piangere e il pubblico si è subito allarmato. Niente di irrisolvibile, chiaramente. Solo un cedimento retaggio di quella depressione che lo ha tenuto schiavo per tanto tempo.
Pierluigi Diaco parla della depressione
Dopo l’intervista all’attore Massimo Dapporto, Pierluigi Diaco ha letto una lettera inviata da una telespettatrice. Nella missiva, la donna raccontava la sua debolezza psicologica, poi sfociata in una vera e propria malattia (la depressione, appunto). Diaco le ha dedicato una canzone di Niccolò Fabi, Costruire, che lo ha aiutato tanto personalmente: “In mezzo c’è tutto il resto/e tutto il resto è giorno dopo giorno/e giorno dopo giorno è/silenziosamente costruire/e costruire è sapere/e potere rinunciare alla perfezione”. Dopo l’omaggio con le parole del cantautore, Diaco si è lasciato andare a una rivelazione: “Questa è per tutte le persone che affrontano questa battaglia. Io ho conosciuto la depressione, i problemi psicologici non sono di serie b e non vanno sottovalutati”.