Federica Pellegrini si confida in una lunga intervista in cui nuoto, vita privata e futuro si intrecciano, si contaminano, com’è normale nella vita di un’atleta straordinaria che domina da più di un decennio. Se non è tempo di bilanci, lo è almeno per raccontare le proprie esperienze, il proprio vissuto. Pure se questo è doloroso:”Se oggi sono più amata per i miei successi? Non credo. L’esperienza in tv, in “Italia’s Got Talent” mi ha fatto conoscere anche come persona, non solo come nuotatrice. Il pubblico si sarà accorto che ho gusti, passioni, sensibilità, come tutte le altre ragazze. E più che i successi avranno apprezzato che ho perso gare, ma non sono stata sconfitta. Non ho mollato, non sono affondata, ho rialzato la testa. Caparbietà, testardaggine, ho ripreso la mia strada. Questo forse mi ha reso più umana e più simpatica”. La Divina ha dovuto togliersi di dosso l’immagine della “mangiauomini“, complici le storie con Marin e Magnini:”Ero soprattutto giovane. Vivevo le esperienze. Sembravo una inaffondabile, la campionessa olimpica capace di stravolgere tutto e tutti, invece a Londra 2012 avevo il cervello fottuto, ero innamorata persa di Filippo Magnini, ma c’erano cose che non andavano, che mi destabilizzavano Sull’amore e lo sport potrei scrivere capitoli. Sui guasti che fa la mente. Non ho rimpianti, ma a Londra proprio non c’ero con la testa. Basta chiedere al tecnico Claudio Rossetto che allora seguiva Filippo e anche me. Infatti il fallimento non fu colpa sua, ma io proprio non ce la facevo a restare calma e venivo da un anno problematico. Senza scendere in particolari, troppi avvenimenti personali che non andavano”.
FEDERICA PELLEGRINI: “CHI AMO? VOGLIO ESSERE DISCRETA”
Federica Pellegrini ha parlato con “La Repubblica” anche di un tema di attualità politica e sportiva come quello che vede opposto il governo italiano al Cio, al punto che gli atleti azzurri rischiano di doversi presentare alle prossime Olimpiadi senza tricolore. La campionessa non ha dubbi nel prendere le parti del Coni, che da subito ha espresso perplessità sulla riforma dello sport pensata dal governo:” Io da atleta a Tokyo 2020 pretendo di andarci con il tricolore, in rappresentanza del mio Paese. Non voglio nemmeno pensare che questo mi sarà impedito. Credo che ritrovare un po’ di buon senso tra le parti ora in polemica, governo e Cio, non sia così difficile. Noi atleti non siamo merce di scambio. Non m’inoltro in questioni di leggi, ma trovo che lo sport italiano rappresentato dal Coni, in più di mezzo secolo ha offerto una buona immagine del Paese e io ai Giochi vorrei andarci con la bandiera del mio Paese”. E a proposito di rassegna a cinque cerchi, Fede chiede solo una cosa:”A me ai Giochi basta esserci, con un buon stato di forma. Chiedo un’ultima esperienza prima di avere come confine quel bordo vasca. E vorrei arrivarci con la leggerezza che ho adesso. E con la stessa serenità. Su chi amo voglio essere discreta e riservata. Non devo convincere o sconvolgere nessuno. Questa Federica, trentunenne, vuole essere felice. Si è guadagnata anche l’oro della serenità. Sono in vacanza con i miei genitori e con Vanessa, la mia canina, io che vengo da una famiglia di gattari. Ci concederemo un po’ di baldoria poi riprendo allenamenti e tv. Sono la solita Fede che non ha paura di stancarsi e che a Tokyo vuole andarci con la bandiera”.
FEDERICA PELLEGRINI: “CICLO? ARGOMENTO TABU'”
Nella lunga intervista concessa a “La Repubblica”, Federica Pellegrini ha parlato anche di alcuni tabù che investono le donne atlete:”I compensi salariali. Ne puoi parlare solo con chi è dentro lo sport altrimenti se sei una donna ti devi giustificare del guadagno. Per i calciatori il prezzo è segno della loro qualità, per una campionessa una cosa da dire sottovoce, quasi dovessi vergognarti, di cosa poi? Da noi si ammirano gli altri e si giudicano troppo vanitose le altre. L’altro tabù è il ciclo mestruale. Parlarne? Non si fa, è ineducato, sta male. Non si studia nemmeno il ciclo femminile a livello sportivo. Effetti collaterali e conseguenze. Io l’ho fatto con la psicologa Bruna Rossi, abbiamo cercato di regolarizzare e di calcolare il ciclo. Io prendo la pillola. Ma se parlo di queste cose rientro nel genere piccola donna alle prese con problemi suoi, poco interessanti. Il ciclo non va d’accordo con il mito”.