Paki Valente è un uomo molto tormentato. Da più di vent’anni l’ex marito di Anna Marchesini affronta un calvario legale per proteggere la figlia Virginia. Nata nel 1992 dal matrimonio tra l’attore e l’ex componente dello storico Trio con Tullio Solenghi e Massimo Lopez, la ragazza non vede il papà da otto anni e vivrebbe con parenti della madre da quando, nel 2016, l’attrice comica è drammaticamente scomparsa. Parenti che, secondo Valente, non farebbero il bene della figlia. Preoccupato per la salute e la sua sicurezza economica, Paki aveva chiesto – e l’anno scorso ottenuto dal Tribunale tutelare di Roma – un amministratore di sostegno permanente, una figura istituita per le persone che si trovano nell’impossibilità di provvedere ai propri interessi. “La sentenza non parla di problemini, ma di ragioni molto serie e complesse che riguardano la sua facoltà di discernimento”, rivela per la prima volta Valente intervistato tra le pagine di Nuovo. “Mi ero illuso che quei parenti facessero la cosa più umana e giusta per rispetto di Anna Marchesini. Ed invece hanno presentato richiesta di adozione al Tribunale di Perugia”.
Paki Valente dice sì all’adozione di Virginia ma impone una clausola
Pochi giorni addietro, il tribunale tutelare di Roma ha ordinato all’amministratore di sostegno di svolgere indagini approfondite sui beni che Anna Marchesini ha lasciato a Virginia. “Sembra che esista un conto bancario che non è mai stato dichiarato”, afferma Paki Valente. Purtroppo questa ordinanza è arrivata a ridosso dell’ultima udienza a Perugia per l’adozione. E ora si attende la sentenza. “Accetterà l’adozione a patto che Virginia abbia sempre un amministratore di sostegno e un tutore esterno alla famiglia per gestire i suoi beni. E, quando lei tra mille anni se ne andrà, il suo patrimonio dovrà essere devoluto al centro per l’autismo dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma o ad altra struttura di ricerca che lavora su questo disturbo. Accetteranno questo patto o puntano all’eredità di mia figlia?”. Poi l’ex marito della Marchesi conclude: “Virginia è speciale, intelligente e so che diventerà una grande scrittrice. Ma la storia di Greta Thunberg, la giovanissima attivista che scatena le folle e soffre di sindrome di Asperger, è emblematica. La preoccupazione che qualcuno possa approfittare di queste persone esiste. Eccome se esiste…”.