La Procura di Vallo della Lucania ha aperto una inchiesta sulla morte di Simon Gautier per capire se vi siano intervenuti ostacoli/errori/ritardi in merito ai soccorsi dopo la chiamata al 112 del povero escursionista francese morto nel scarpata del Cilento. «E’ bene fare chiarezza e approfondire alcuni aspetti che riguardano le operazioni di soccorso», spiega all’Ansa il procuratore Antonio Ricci mentre la salma del turista francese è stata trasportata al porto di Pollastro. Secondo le stime dei medici, Simon Gautier sarebbe morto poco dopo la caduta e la chiamata di soccorsi effettuata: «anche in seguito all’esame esterno della salma, il decesso sarebbe avvenuto in poco tempo, circa 40/45 minuti». Se così fosse confermato, la polemica sulla geolocalizzazione del sistema AML ancora carente in Italia sarebbe comunque importante da porre ma non sarebbe stata decisiva in negativo per determinare la morte del giovane escursionista. Ricordiamo che a causare la morte di Simon sarebbe stata la frattura della gamba che dopo aver rescisso l’arteria ha lasciato davvero pochi minuti di vita al povero e sfortunato turista proveniente dalla Francia. (agg. di Niccolò Magnani)
CON L’AML SI SAREBBE
Scoppia la polemica a seguito della morte dell’escursionista francese Simon Gautier, deceduto in Cilento (Campania), dopo che lo stesso 27enne era caduto in un burrone. Secondo gli amici e i famigliari della vittima, bisognava fare di più, ma in Italia non siamo ancora dotati della tecnologia che permette di geo-localizzare con esattezza le chiamate degli smartphone. Di conseguenza, la richiesta di soccorso del ragazzo è risultata complicata da appunto individuare In altri paesi d’Europa, come ricorda l’edizione online di Repubblica, le cose vanno diversamente grazie all’Aml, l’Advanced mobile location, che permette appunto di individuare con esattezza precisa la posizione del chiamante: “Una tecnologia che presto avremo anche in Italia, nelle regioni in cui è attivo il Numero unico 112 – ha spiegato il direttore generale dell’azienda regionale Emergenza urgenza della Lombardia, Alberto Zoli – con l’Aml – aggiunge lo stesso – quando si fa un numero di emergenza, si attiva automaticamente la localizzazione Gps e si identifica il punto da cui proviene la chiamata con uno scarto di qualche metro”. Nel giro di un paio di anni, grazie anche ad un accordo delle autorità con Google e Apple, il servizio dovrebbe essere attivo anche in Italia, e con grande probabilità si potranno evitare tragedie come quella con protagonista il povero Simon. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SIMON GAUTIER, MORTO TURISTA FRANCESE
Nessuna speranza per Simon Gautier, il giovane turista francese disperso in Cilento e trovato morto ieri, dopo 9 giorni di estenuanti ricerche. Il corpo dello studente ed escursionista 27enne è stato localizzato in fondo ad un burrone dagli uomini del soccorso alpino in una zona di Belverde di Ciolandrea, nel comune di San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno. La svolta nelle ricerche – spiega Quotidiano.net – era arrivata in seguito alla testimonianza di alcune persone che avevano rivelato l’avvistamento di Simon in una spiaggia prima della sua drammatica telefonata al 118 in cui chiedeva aiuto in seguito alla caduta. La testimonianza ha permesso di circoscrivere il raggio delle ricerche ma solo ieri i soccorritori sono riusciti a identificarlo. Ormai però, per il turista francese, era troppo tardi. Simone aveva chiamato il 118 lo scorso 9 agosto, spiegando di essere caduto ed essersi fratturato entrambe le gambe. Aveva fornito le informazioni che era riuscito a raccogliere, troppo poche però per permettere la sua localizzazione in tempi brevi.
SIMON GAUTIER TROVATO MORTO: LA RABBIA DI AMICI E PARENTI
Simon Gautier, da due anni a Roma dove stava preparando una tesi in Storia dell’Arte, era arrivato a Policastro per una vacanza il giorno prima della tragedia. I suoi familiari erano giunti dalla Francia in Italia lo scorso mercoledì per poter seguire da vicino le ricerche. La stessa famiglia aveva lanciato vari appelli affinché il caso non venisse trascurato e soprattutto al fine di mobilitare maggiori risorse da impiegare nelle ricerche del giovane studente. Dopo la drammatica notizia del ritrovamento del ragazzo morto, l’intera comunità cilentana si è stretta attorno alla famiglia della vittima. Gli amici di Simon non si danno pace e all’Ansa hanno tuonato: “Sono stati compiuti errori fin dall’inizio, da quando è partita la macchina dei soccorsi. Si poteva e si doveva fare di più e, soprattutto, quello che è stato fatto negli ultimi giorni bisognava farlo fin dal 9 agosto”. A tal fine, la Procura di Vallo della Lucania ha aperto un’inchiesta per capire se ci sono stati realmente dei ritardi nei soccorsi. A Repubblica, il procuratore Antonio Ricci ha spiegato: “E’ bene fare chiarezza e approfondire alcuni aspetti che riguardano le operazioni di soccorso, questo nel rispetto dei familiari e di tutti gli italiani. Insieme al procuratore di Lagonegro valuteremo la strada da percorrere”.