Nella giornata di oggi, giovedì 22 agosto, e in quella di domani, venerdì 23, è stato indetto uno sciopero dei voli da parte della compagnia aera Ryanair, la low cost più nota al mondo. Come da tempo annunciato, i piloti nonché i primi ufficiali della stessa azienda di origini irlandesi, hanno deciso di fermarsi per due giorni, protestando nei confronti delle trattative per adeguare il loro contratto di lavoro, che continuano a dilungarsi. Inoltre, gli stessi scioperanti vogliono portare alla luce alcuni comportamenti della compagnia aerea, ritenuti dagli stessi non consoni, come ad esempio il calcolo delle pensioni nonché i benefici riguardanti la maternità e la paternità. Ad aderire allo sciopero saranno i dipendenti Ryanair del Regno Unito, mentre i piloti irlandesi non si fermeranno visto che la Corte Suprema nazionale ha bloccato l’agitazione dopo il ricorso presentato dalla stessa azienda.
RYANAIR, SCIOPERO 22 E 23 AGOSTO
Nonostante la protesta sia localizzata, le ripercussioni saranno possibili anche su altri paesi, Italia compresa, in particolare per chi vorrà spostarsi a Londra in questi due giorni dal Belpaese attraverso un velivolo Ryanair. Un’agitazione che tra l’altro giunge in un periodo caldissimo per i voli, visto che in questi giorni sono moltissimi coloro che rientreranno in Italia dopo le vacanze all’estero, e nel contempo saranno diversi coloro che inizieranno le proprie ferie, sposandosi appunto fuori dai confini nazionali. Eddie Wilson, capo del personale di Ryanair, non ha preso bene l’agitazione indetta dai sindacati: “Abbiamo fatto tutto il possibile per evitare l’interruzione dei voli e delle vacanze dei nostri clienti – le sue parole riportate da Tpi.it – ma nessuna azienda può accettare le richieste esagerate e irragionevoli da parte dei suoi dipendenti più pagati di avere un aumento salariale di oltre il 100 per cento (quando hanno già ricevuto un aumento di stipendio del 20 per cento all’inizio di quest’anno), in un momento di crisi per il settore aereo”.