Laura Russo, Lauretta come veniva chiamata dalle persone a lei care, da cinque anni non c’è più. Aveva quasi 12 anni quando, all’alba del 22 agosto 2014 fu uccisa dal papà. Roberto Russo l’accoltellò alle 6.30 del mattino e quel gesto rappresentò, a suo dire, la giusta “punizione” a Giovanna Zizzo, madre di Laura, ‘rea’ di aver osato lasciarlo. Poco prima del delitto che vide vittima la sua bambina più piccola, Giovanna aveva deciso di mettere in pausa il loro matrimonio e di andare a vivere a casa dei suoi genitori. Una decisione dolorosa presa dopo la scoperta di un tradimento. Giovanna ricorda esattamente tutto ciòo che accadde in quella maledetta mattina d’agosto e lo racconta oggi, cinque anni dopo, al Corriere.it. Rammenta la voce del figlio Emanuele mentre rompe il silenzio urlando: “Mamma corri. Papà ha fatto una cazzata”. E ricorda anche l’arrivo delle ambulanze e della gente, prima di vedere suo marito, su una barella, ferito all’addome. Alla domanda su cosa fosse successo però, l’uomo non proferì parola. Quindi la salita in casa: “Ho visto prima Emanuele, poi l’altro mio figlio, Andrea: avevano le magliette sporche di sangue… Andrea era ferito. E poi ho notato quella mano insanguinata sul muro vicino l’uscio. Ho saputo dopo che era l’impronta di Marika, mia figlia, che all’epoca aveva 14 anni e che quella mattina rimase ferita. Era corsa fuori a chiedere aiuto ai vicini e si era appoggiata a quel muro, accanto all’uscio di casa nostra. Per ultima vidi uscire Lauretta, la stavano portando via, intubata…”, è il ricordo drammatico della donna.
LAURA RUSSO, OMICIDIO DELLA 12ENNE 5 ANNI FA
Laura Russo fu uccisa da suo padre con una coltellata al petto. Prima di compiere il drammatico gesto, Roberto Russo lasciò un biglietto indirizzato alla moglie: “È colpa tua se io sto per fare questo. Non mi hai perdonato. Perché se tu mi avessi perdonato tutto questo non sarebbe successo”. Da quel giorno sono passati cinque anni e gli altri figli di Giovanna portano ancora addosso i segni delle coltellate del padre, inflitte mentre tentavano di fermarlo dal compiere il terribile gesto. L’uomo, attualmente all’ergastolo, rimase anche lui ferito con una coltellata allo stomaco. Oggi mamma Giovanna non dimentica ancora ma ha deciso di parlare nelle scuole ed insegnare ai ragazzi quanto sia sempre sbagliata ogni forma di violenza. Il suo obiettivo è quello di realizzare il sogno che la figlia Laura aveva custodito al suo diario, ovvero quello di aprire una associazione che si prendesse cura degli animali domestici. A tal fine, mamma Giovanna organizza serate ed eventi nel nome della figlia vittima di omicidio e chiede che giustizia sia fatta fino in fondo. Ed anche in questa giornata dedicata al ricordo, la sua città, San Giovanni La Punta, la ricorda con un flashmob, una preghiera e una fiaccolata. “Lei sarà qui accanto a me. Non se n’è mai andata e finché avrò respiro non lascerò che venga dimenticata. La tengo in vita così, nei pensieri e nelle azioni che portano il suo nome”, il commento della madre.