Il fenomeno delle baby escort, venuto alla ribalta nel 2014 con il caso delle baby squillo del Parioli, dopo cinque anni esiste ancora ed anzi si è esteso sempre di più. Nuova Cronaca è tornata sulla scottante situazione ancora in voga e che coinvolge giovani universitarie che per mantenersi gli studi e vivere una vita agiata e sopra le righe sono disposte ad offrire i propri servizi sessuali a pagamento, direttamente a casa. Cronaca Nera ha deciso di fare luce sul mercato del sesso a pagamento da parte di studentesse universitarie e per questo il giornalista Gio Musso si è imbattuto in alcuni siti online dove pullulano gli annunci di giovanissime, a volto scoperto e in pose erotiche ed ammiccanti, pronte a tutto per qualche decina di euro. A quel punto il cronista decide di contattarne – a soli fini lavorativi chiaramente – una: si chiama Camilla, ha 19 anni ed è di Gallarate. Al telefono, senza molti giri di parole, la ragazza lo invita a casa sua dove, con 50-100 euro promette di essere disposta a tutto pur di farlo impazzire di piacere. Appreso di stare parlando con un giornalista, la comunicazione si interrompe, ma l’impresa del cronista prosegue fino a decidere di fingersi un cliente. A quel punto si imbatte nella 19enne Victoria di Legnano.
BABY ESCORT, FENOMENO IN CRESCITA: DISPOSTE A TUTTE
Anche nel caso dell’ennesima baby escort, la promessa è sempre la medesima: “possiamo fare tutto quello che vuoi, bocca, c…o, sono molto brava a letto, e posso soddisfare tutte le tue fantasie erotiche…”. Ovviamente il luogo d’incontro è casa sua, a Legnano: “Possiamo farlo sul divano o se preferisci sul letto matrimoniale”, lo stuzzica. Ed alla richiesta del giornalista di incontrarsi da lui o in un motel, la ragazza replica secca: “No caro, ricevo solo a casa e non mi sposto”. Anche la tariffa è in linea con quella delle sue “colleghe”: “Cinquanta euro rapporto normale e cento euro rapporto completo”. Secondo un’indagine della Commissione Affari sociali della Camera, in Italia ci sarebbero oltre 2000 minorenni baby escort, per scelta o per obbligo. I clienti, sempre secondo la Commissione, sarebbero tre milioni. Si tratta di un fenomeno in crescita che vede protagoniste non solo giovani straniere sulla strada ma anche italiane, spesso minorenni, provenienti da famiglie benestanti che usano il proprio corpo come “strumento di controllo” ma anche competizione e ostentazione del proprio potere. Le Lolite disinibite, dunque, continuano a piacere e spesso le baby escort finiscono in un vero e proprio giro di prostituzione minorile che le fa diventare vere schiave per pochi euro. Con l’età che si abbassa sempre di più rischiando di confondere la prostituzione con la pedofilia.