Un gravissimo incidente sul lavoro riapre la tragedia delle “morti bianche” e consegna ad una famiglia, quella dell’operaio 28enne morto schiacciato forse da una lastra in quel dell’Aquila, il dramma di un’ingiustizia terribile e senza possibili “consolazioni”. Un ragazzo ancora giovanissimo sarebbe purtroppo rimasto schiacciato questa mattina in un cantiere di Barete, in provincia de L’Aquila, dove si trovava assieme ad altri colleghi per lavorare su un cantiere aperto da poco. Secondo il quotidiano “Rete8” la vittima si chiamava Alessandro Pacifici e nelle prime informazioni riferite dagli inquirenti sarebbe rimasto travolto dal mezzo con il quale stava operando: immediato l’intervento dei mezzi di soccorso ma purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare, morto sul colpo davanti agli occhi atterriti dei suoi compagni di lavoro.
L’AQUILA, GRAVISSIMO INCIDENTE SUL LAVORO
I carabinieri hanno fatto sapere di avere aperto un fascicolo d’inchiesta per accertare tutto quanto di poco chiaro ancora alberga nella tragedia di Barete: l’incidente sul lavoro ha portato i giudici ad affidare l’autopsia in tempi rapidi all’anatomopatologo Giuseppe Calvisi. Col passare della mattinata, sono emersi poi nuovi dettagli in riferimento alla morte assurda e fortuita avvenuta a L’Aquila: Alessandro sarebbe il figlio del titolare dell’impresa che stava effettuando l’intervento in cantiere per la ricostruzione post-terremoto. Circola una seconda ipotesi al momento, ovvero che l’incidente possa essere avvenuto all’interno di un magazzino; ma se dovesse essere confermato l’incidente invece nel cantiere si tratterebbe della prima vittima durante la ricostruzione post-sisma del 2016 a l’Aquila.