Finalmente! Il campionato è ripartito, si parla di calcio riducendo lo spazio dedicato a discussioni politiche spesso di infimo profilo. Non si discute su futuro economico e sociale del Paese ma, come al Bar Sport, si litiga se è stato Salvini a fregare Di Maio, o se stesso, oppure se Renzi è rientrato assestando un duro colpo al Capitano.
Proprio come se ci si arrovellasse per decidere se, sul caso Lukaku, è stato più furbo Marotta a comperarlo o Paratici a fingere interesse per fare alzare il prezzo. Cavoli! Il governo del Paese è cosa seria, decide il nostro futuro ed anche quello delle nuove generazioni.
Si parla sempre di progetto per le squadre di calcio (e non si capisce cosa significhi), mai in politica dove un progetto Paese dovrebbe essere la base per la formazione di un governo, specialmente di coalizione.
A proposito di coalizione. A Firenze arbitro e Var si sono coalizzati contro la povera Fiorentina concedendo un rigore inesistente agli azzurri. I Viola meritavano almeno un pareggino. Sono una squadra ancora troppo giovane, mi auguro che Ribery porti un po’ di esperienza. Infatti il francese è riuscito a “farsi provocare” un mezzo rigore all’ultimo minuto, ma il direttore di gara anche questa volta lo ha ignorato.
Per il gioco espresso anche il Parma avrebbe potuto pareggiare con i gobbi ma, è noto, quando questi vanno in vantaggio è dura recuperare. Non si è visto alcun mutamento rispetto al gioco di Allegri, un Higuain molto disponibile a svariare per creare spazio al sommo CR7, unico terminator bianconero. Questo gioco Icardi non lo svolgerebbe mai! Figuriamoci se si sposterebbe mai dal centro area per far spazio a chicchessia. Ha segnato Chiellini deviando il pallone con la punta del suo scarpino n.50. “A segna’ cul puntun ghe bun anca un cujun” recita un antico proverbio… cinese.
Prima di campionato, prima sconfitta per i “casciavit”. Giampaolo ha schierato i medesimi uomini che giocavano con Gattuso limitandosi a trasferire Suso dalla destra a rifinitore per le punte. Ricordo diverse occasioni per l’Udinese mentre non esiste memoria di un tiro rossonero nello specchio della porta avversaria.
La squadra di Giampaolo è apparsa capace di sviluppare un gioco ancora più lento e involuto rispetto allo scorso campionato e il risultato finale lo conferma: nell’occasione precedente, con grande fortuna, il Milan aveva battuto i friulani 0-1. Sarà, come afferma il Presidente Scaroni, la società più vincente nelle Coppe ma, certamente, oggi non è una squadra degna del passato che, come noto, serve solo per le statistiche. Oggi i milanisti valgono, a fatica, l’Europa League e sono una squadra senza personalità. Fra l’altro se prendi un allenatore che gioca, da sempre, con due punte e un rifinitore alle loro spalle, la prima cosa da fare è comperare giocatori adatti a tale gioco e non dei ragazzotti che sono retrocessi in B con l’Empoli e tentare la trasformazione di Suso in suggeritore per le punte.
Splendida partita della Lazio che, con Immobile in grande spolvero, è andata a Genova a strapazzare la Samp.
Quest’ultima deve risolvere in fretta i problemi societari se non vuole rischiare di impantanarsi in zone di classifica altamente pericolose.
Più complessa la gara della Maggica contro un buon Genoa che, per tre volte, è riuscito a rimontare le reti giallorosse. Dopo il terzo pareggio i capitolini, nonostante un magnifico Dzeko, non hanno più avuto forza per spingere e, nelle poche occasioni presentatesi, come nel caso di Zappacosta, sono risultati tutt’altro che cinici. Squadra da rivedere.
Grande recupero dell’Atalanta a Ferrara, sotto di due reti è riuscita a vincere con doppietta di Muriel che, due goal in un incontro, non li faceva neanche ai tempi dell’oratorio.
L’Inter si è presentata all’esordio con un solo titolare in difesa. Rispolverato Ranocchia per De Vrij e D’Ambrosio al posto di Godin. Frenesia nel gioco bauscia, più calcolato quello del Lecce. Atmosfera da grande incontro come si addice alle gare della Beneamata. Vista un’azione alla “Adriano” di Lukaku sventata, con grande fatica, dai salentini che, in contropiede, hanno rischiato di ottenere il vantaggio. Poi, dopo una facile occasione gettata al vento da Lautaro, la pressione nerazzurra ha costretto i pugliesi alla resa. Grande azione collettiva e ciliegina a giro di Brozovic: imparabile per chiunque. Assolo di Sensi e, dopo tre minuti, raddoppione. Enorme personalità! I giallorossi subiscono, sarà contento Salvini. Al termine del primo tempo si può dire che Lukaku è sicuramente una buona boa di appoggio e dimostra altruismo, Lautaro non è ancora al massimo, ottimo il rientro di Candreva, Sensi è un acquisto centrato. Alla ripresa il Lecce si presenta volitivo e deciso ma, al di là dell’impegno, ha mostrato troppa poca qualità; d’altronde due stagioni fa era in serie C. Ogni volta che i nerazzurri sono ripartiti, in particolare con il numero 9, per i giallorossi sono stati…. augelli non zuccherati.
Veramente troppo forte il belga per la difesa del Lecce. Il centravanti interista sa, quando necessario, tenere la palla, distribuirla con i giusti tempi e, appena si presenta l’occasione, uccellare gli avversari: 3-0.Viene annullata una rete a Politano e allora ci pensa Candreva, da 25 metri all’incrocio. Buonanotte Lecce! Giornata di esordio con vittoria di tutte le squadre che giocheranno la Champions, per cui normalità. Per l’Inter un buon allenamento.