La formazione del Governo nel nostro sistema sconta il fatto, ben noto, che la Costituzione non offre molte indicazioni al riguardo. Nel tempo, il modello è stato forgiato soprattutto attraverso la prassi, dove un ruolo centrale hanno assunto le consultazioni del Presidente della Repubblica. La crisi del sistema politico tradizionale, a partire dai primi anni Novanta, e i vari interventi di modifica del sistema elettorale hanno prodotto dei cambiamenti, talora marginalizzando o comunque mutando il ruolo e il peso delle consultazioni del Capo dello Stato.
La vicenda che stiamo vivendo – una crisi agostana voluta dalla Lega di Salvini dopo poco più di un anno di governo, ancora ben al di qua della metà della legislatura – sembra ridare loro una centralità e ricondurci in uno schema consolidato.
Attraverso un primo e un secondo giro di consultazioni il Quirinale ha dettato i tempi della soluzione della crisi.
La giornata del 27 agosto ha consentito di marcare la distanza tra il piano della politica (caratterizzato da un frenetico susseguirsi di incontri, riunioni, ecc.) e quello delle istituzioni, impegnate, appunto, nelle previste consultazioni.
Oggi, al termine e sulla base di esse, il Capo dello Stato tornerà ad affidare l’incarico di formare il Governo alla persona reputata come più adatta a guidare un Esecutivo in grado di aspirare realisticamente ad ottenere la fiducia del Parlamento. E sarà questo soggetto a doversi fare carico della necessaria sintesi politica e programmatica, non quale semplice amministratore delegato di due soci, come fu un anno fa.
La stessa scelta di non procedere con l’incarico nella serata di ieri, affidando invece a uno scarno comunicato la notizia della convocazione di Giuseppe Conte per stamani alle 9.30, sembra andare in questa direzione.
Si è valorizzata, in tal modo, la pausa di riflessione che le consultazioni fisiologicamente richiedono. E l’aver fatto aspettare i telegiornali della sera (che hanno dovuto limitarsi a una apertura d’attesa), indicando (fin dalle 19) nelle 20.10 il momento del comunicato, è stata, da questo punto di vista, una sorta di ciliegina sulla torta.