Come fa Carlo Verdone a conoscere il Fentanyl, potentissimo oppiaceo che, se usato in maniera sconsiderata può rivelarsi letale? Il popolare regista romano lo ha ampiamente spiegato di recente nell’ambito della serata organizzata dall’Ordine dei farmacisti della Provincia di Roma nel corso della quale è stato premiato con l’iscrizione “ah honorem” all’albo per via delle sue approfondite – ed ormai arcinote – conoscenze mediche esposte nelle sue stesse pellicole. E proprio parlando del Fentanyl, la stessa droga che ha portato recentemente alla morte di Andrea Zamperoni, il capo chef di Cipriani Dolci, scomparso e ritrovato senza vita nella stanza di un motel a New York, Verdone l’ha definita “la droga dei giovani”. Per lui non è affatto una novità al punto tale che, complice proprio quell’ormai ampiamente dimostrata conoscenza mista a curiosità, lo stesso regista ha ammesso di aver avuto una intuizione, al punto da averla citata nel suo prossimo film in uscita. La pellicola dal titolo “Si vive una volta sola” uscirà sul grande schermo il prossimo febbraio, ma Carlo Verdone ha anticipato: “facciamo uno scherzo a Rocco Papaleo, anestesista nella pellicola. Io mi fingo giornalista e gli chiedo cosa ne pensa di questi medicinali che stanno diventando droghe a basso costo per i giovani”. Ma per Verdone non si tratta di una conoscenza solo teorica.
CARLO VERDONE E IL FENTANYL, LA DROGA SINTETICA CHE ARRIVA DALLA CINA
Il Fentanyl, infatti, Carlo Verdone ha ammesso di averlo realmente provato sulla sua pelle e di conoscerne, quindi gli effetti, al punto da aver commentato: “Io il Fentanyl l’ho provato quando mi hanno operato al midollo. È come essere in un batuffolo caldo. Attenzione, ci si muore. Lo possono usare solo i medici”. Quindi il regista ed attore ha voluto lanciare un messaggio esortando ad un ritorno ai calori, “quelli che ci sono qui in questa serata”, ha proseguito, guadagnandosi l’applauso dei presenti, presso l’arena del Cine Village Talenti. In America, l’uso di farmaci a base di oppiacei ha aperto ad una consistente polemica in quanto sarebbero artefici di diffuse morti. Come rivela Il Sole 24 Ore, secondo un’indagine del Congresso emerge che sarebbero morte 50mila persone negli Usa nel 2015 in seguito ad una overdose di oppioidi e di queste, il 60% sarebbe fatto risalire a pastiglie da sballo a base di Fentanyl, la medesima sostanza che ha ucciso lo chef Andrea Zamperoni. Si tratta di un oppiaceo sintetico 50 volte più potente dell’eroina, prodotto in Cina in piccoli laboratori illegali e poi esportato negli Usa. Il governo cinese dallo scorso aprile ha inasprito le pene per i laboratori che producono questa droga sintetica ed al tempo stesso anche Trump, nell’ambito della sua guerra commerciale contro Pechino, sta puntando proprio a frenare il flusso incontrollato di sostanze sintetiche provenienti dalla Cina. Nonostante questo però, il traffico di Fentanyl – sostanza letale e difficile da dosare – continua senza tregua.