Paura per il rapper romano Gemitaiz, rimasto coinvolto in un brutto incidente in auto insieme a Venerus a Milano. A raccontare i dettagli del sinistro che ha visto protagonista anche un fan ubriaco, è stato lo stesso Gemitaiz tramite le sue Instagram Stories. “Siamo vivi per caso”, ha spiegato per rendere l’idea della gravità di quanto accaduto nelle passate ore. L’incidente si è consumato lo scorso 30 agosto dopo che il rapper si era esibito al Magnolia di Segrate, in provincia di Milano, dove era salito sul palco in qualità di ospite del collega Franco 126. Una volta finita la sua esibizione, Gemitaiz si era messo in auto insieme a Venerus ma poco dopo sarebbe accaduto l’impensabile. E’ lo stesso artista, protagonista della scena musicale del momento a raccontare ai suoi follower via social: “Un fan ci è entrato dentro la macchina a 80 all’ora fermi a un semaforo. Io e Venerus siamo vivi per caso. Non guidate ubriachi, non prendete la macchina, non vi ubriacate al volante”. Un messaggio forte che il rapper ha voluto indirizzare soprattutto ai più giovani, nonché a coloro che rappresentano il suo pubblico di riferimento.
GEMITAIZ, INCIDENTE IN AUTO CON VENERUS A MILANO
Gemitaiz fortunatamente non ha riportato alcun danno fisico in seguito all’incidente che lo ha coinvolto alcuni giorni fa a Milano. Ad avere invece la peggio è stato il collega ed amico Venerus, in auto con lui, il quale come emerso dalle foto pubblicate su Instagram, oltre alle vistose medicazioni al viso è stato costretto anche ad indossare un collare. E non sono mancate le polemiche: “Un bacio agli agenti che erano così intenti a farmi l’alcool test (negativo) con una maschera di sangue che non hanno scritto nulla nel verbale riguardo le dinamiche dell’incidente”, ha scritto l’artista. Nelle passate ore, intanto, Gemitaiz era tornato sull’argomento nelle sue Storie su Instagram ribadendo il concetto: “Ragazzi, so che pensate sia uno scherzo, una cosa divertente ma stanotte la cintura di sicurezza ha salvato la vita a me e Venerus, mettetevi sempre la cazz* di cintura, sempre!”.