Argentina verso il default: il Paese sudamericano torna a vivere l’incubo già affrontato per ben due volte nel nuovo millennio. Come spiega la stampa locale, le agenzie di rating hanno tagliato il merito di credito di Buenos Aires, effetto dell’annuncio del Governo di rivedere il ripaga mento di un debito superiore ai 100 miliardi di dollari. Repubblica evidenzia che la Bcra (Banca centrale dell’Argentina) ha annunciato che le banche per poter trasferire utili all’estero sarà necessario ottenere una specifica autorizzazione, senza dimenticare lo stop ai pagamenti dei dividendi senza autorizzazione. Le riserve in valuta del Bcra si stanno esponenzialmente riducendo, in particolare dal giorno della sconfitta del presidente Mauricio Macri alle primarie presidenziali.
ARGENTINA A RISCHIO DEFAULT
Limitazioni del mercato dei cambi e autorizzazione necessaria per il trasferimento di denaro all’estero: queste, dunque, le contromosse dell’Argentina. Un decreto presidenziale pubblicato nelle scorse ore per contrastare la fuga di capitali, oltre all’acquisto di dollari da parte degli argentini come valuta di riserva. Ricordiamo che l’esecutivo ha annunciato di voler riscadenzare il debito pubblico, compreso quello con il Fmi (Fondo Monetario Internazionale) di 56 miliardi di dollari. La quotazione del dollaro ha chiuso la settimana a 62,04 pesos, in positivo del 2,89 per cento, mentre l’indice Merval della Borsa di Buenos Aires ha chiuso in rialzo del 2,60 per cento. Standard and Poo’s ha declassato l’Argentina al default tecnico, mossa simile a quella di Fitch: quest’ultima, spiega Repubblica, ha aperto le porte a una rapida soluzione della situazione.