Mai come in queste ore freme il totonomi sui ministri che andranno a comporre il governo Conte bis sostenuto da Pd e M5s (sempre dando per scontato che gli iscritti alla piattaforma Rousseau diano il loro via libera all’operazione. Come confermato da Enrico Mentana durante lo “Speciale Tg La7″, sembra sempre più probabile che Luigi Di Maio, saltata l’opportunità di fare il vicepremier e di occupare la casella al Viminale fino ad oggi appannaggio di Matteo Salvini, alla fine vada a presiedere la Farnesina in qualità di ministro degli Esteri. Un indizio in tal senso arriva anche dal post pubblicato su Facebook poco fa da Andrea Orlando, l’esponente del Pd che nel totoministri dei giorni scorsi veniva indicato proprio in quella casella, che ha così espresso la sua rinuncia ad ogni tipo di incarico nel nascente governo:”Il segretario del mio partito mi ha proposto di fare parte del nuovo governo con una delega di grande rilievo, fatte salve le prerogative del presidente incaricato e del Capo dello Stato. Ringraziandolo per la proposta ho declinato per due ragioni. La prima è che, come ripeto da settimane, la nostra richiesta di discontinuità implica la necessità di una forte innovazione anche nella nostra compagine. E non si può chiedere ad altri quello che non si è in grado di chiedere a noi stessi. La seconda, la più importante, è che credo che la scommessa che stiamo facendo si gioca in larga parte nella società e in questo senso sarà determinante il ruolo del nostro partito. Rimanere a dirigerlo è per questo un onore ancora più grande e parte integrante della battaglia che dovremo condurre insieme“. (agg. di Dario D’Angelo)
TOTOMINISTRI: 9 AL M5S E 7 AL PD
Se tutto andrà come previsto il nuovo governo formato da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico prevederà 9 ministri M5s, 7 del Pd, 1 di Leu e infine 2 indipendenti. Questi ultimi dovrebbero ricopre i ruoli più delicati, leggasi l’Economia e l’Interno, al momento occupati da Giovanni Tria (anch’egli indipendente) e Matteo Salvini (Lega). Per il primo ruolo i nomi caldi, come riferisce Quotidiano.net, sarebbero quelli di Salvatore Rossi, ex direttore di Bankitalia, Carlo Cottarelli (ex Fmi) e Dario Scannapieco, numero due della Banca Europea degli investimenti. Per quanto riguarda l’interno, invece, Luciana Lamorgese, ex prefetto di Milano, e Alessandro Pansa, ex direttore del Dis, sembrerebbero avere le maggiori chance, con la prima in vantaggio sul secondo. Per quanto riguarda Di Maio, dovrebbe andare agli esteri (oltre a rinunciare al ruolo di Vice-premier), mentre Bonafede, Grillo, Bonisoli, Lezzi confermerebbero Giustizia, Salute, Beni Culturali e ministero del Sud. Al Pd andrebbero invece lo Sviluppo Economico, il lavoro, l’Istruzione, la Difesa, l’agricoltura, gli Affari europei, i Rapporti con il parlamento e la Famiglia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TOTO MINISTRI, NOMI GOVERNO CONTE BIS
Totoministri Governo Conte bis, c’è grande attesa per il voto degli attivisti M5s sulla piattaforma Rousseau per il nuovo esecutivo con il Pd ma non mancano le indiscrezioni sui nomi che potrebbero comporre la squadra “dell’avvocato del popolo”. Se la questione vice-premier sembra essere stata archiviata, grillini e dem sono al lavoro per raggiungere un’intesa su diversi ministeri: tanti i candidati possibili, su pochi c’è una visione comune. Da valutare il futuro del Viminale: in pole c’è il tecnico Franco Gabrielli, ma nelle ultime ore è spuntata l’ipotesi Lorenzo Guerini, attuale presidente Copasir. Sky Tg 24 segnala anche il nome di Luciana Lamorgese, ex prefetto di Milano. Dubbi anche sul prossimo ministro dell’Economia: non è esclusa la permanenza di Giovanni Tria ma, dopo le voci sul dem Gualtieri, attenzione ai nomi di Daniele Franco e di Dario Scannapieco, rispettivamente ragioniere di Stato e numero due della Banca europea per gli investimenti.
TOTOMINISTRI GOVERNO CONTE BIS: I NOMI DI M5S-PD
Il leader politico M5s Luigi Di Maio potrebbe lasciare i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico – possibile ripiegamento su quello della Difesa, al posto di Elisabetta Trenta, o su quello per il Sud, al posto di Barbara Lezzi – ed entrambi potrebbero finire al Partito Democratico: per il ministero del Lavoro si fanno i nomi di Graziano Delrio, Giuseppe Provenzano e Teresa Bellanova; per il Mise, invece, in pole c’è la dem Paola De Micheli, seguita dall’attuale sottosegretario grillino Stefano Buffagni. Conferme su tutta la linea a proposito dell’imminente approdo di Stefano Patuanelli al ministero dei Trasporti al posto di Danilo Toninelli, possibile nuovo capogruppo M5s al Senato, mentre Nicola Morra potrebbe subentrare a Marco Bussetti al ministero dell’Istruzione. Come evidenzia Sky Tg 24, il pentastellato Stefano Inca potrebbe avere il Turismo o la Pubblica amministrazione, mentre la Muroni in “quota LeU” è destinata al ministero dell’Ambiente.