Tadej Pogacar ha vinto la tredicesima tappa Bilbao Los Machucos della Vuelta 2019 davanti al suo connazionale Primoz Roglic: festa per la Slovenia, che vive una giornata storica con il giovane della UAE Team Emirates al secondo successo di tappa e Roglic sempre più leader della Vuelta 2019. La salita finale ha disintegrato le speranze dei fuggitivi, perché il forcing dei big non ha dato scampo a chi aveva faticato per tutto il giorno. Il primo attacco è stato quello di Nairo Quintana, la vittima eccellente è stato Miguel Angel Lopez ma alla fine è stata grande festa per la Slovenia, perché la maglia rossa Primoz Roglic e il suo giovane connazionale Tadej Pogacar hanno staccato tutti, sia i big sia gli ex fuggitivi, arrivando insieme sul traguardo di Los Machucos. Comprensibile l’accordo, tappa a Pogacar e Roglic sempre più dominante. A 27” dalla coppia slovena arriva il gruppetto con Pierre Latour (il migliore dei fuggitivi di giornata), Alejandro Valverde, Nairo Quintana e Rafal Majka, ancora peggio Miguel Angel Lopez che cede 1’01” alla coppia slovena e viene scavalcato da Pogacar nella generale. Bravo Gianluca Brambilla, che si prende l’ottavo posto a 1’08” dal vincitore. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
L’ULTIMA SALITA
Stiamo entrando nel gran finale della tredicesima tappa della Vuelta 2019: manca pochissimo infatti all’inizio della breve ma micidiale salita verso l’arrivo di Los Machucos. Il protagonista assoluto di giornata fino a questo momento è senza ombra di dubbio lo spagnolo Hector Saez (Euskadi-Murias), che si è lanciato in uno splendido attacco solitario con il quale ha staccato tutti i compagni della fuga, passando per primo sia sul Gpm del Puerto de Fuente Las Varas, sia su quello del Puerto de la Cruz de Usaño. Anche gli inseguitori alle sue spalle si sono sgranati: in seconda posizione c’è da solo il francese Bruno Armirail, seguito dal connazionale Geoffrey Bouchard. Il grosso dei fuggitivi è+ in un gruppo con circa due minuti di ritardo da Saez quando mancano poco più di 10 km all’arrivo, che però saranno molto lunghi. Il ritardo del gruppo invece è di circa cinque minuti, ma sulla salita di Los Machucos naturalmente anche i big dovranno entrare in azione e dare spettacolo. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME SEGUIRE LA VUELTA 2019 (13^ TAPPA)
Per seguire la Vuelta 2019 in diretta tv, il punto di riferimento sarà Eurosport: la corsa spagnola sarà infatti visibile sul canale tematico che è disponibile anche sulle piattaforme di Sky e DAZN. I collegamenti per la tredicesima tappa Bilbao-Los Machucos avranno inizio già alle ore 15.00 sul canale tematico per seguire tutte le fasi decisive di questa nuova frazione. Per chi invece non potesse mettersi davanti al televisore, ecco pure la possibilità garantita dalla diretta streaming video, per gli abbonati tramite Eurosport Player oppure anche Sky Go. Informazioni importanti sulla corsa spagnola saranno disponibili anche sui social network: su Facebook la pagina ufficiale è Vuelta a España, mentre l’account ufficiale Twitter è @lavuelta, particolarmente preziosi per chi non potrà seguire la corsa su Eurosport.
TANTI ATTACCHI NELLA FUGA
È grandissima battaglia nel gruppo dei fuggitivi che stanno animando la tredicesima tappa della Vuelta 2019 da Bilbao al duro arrivo in salita di Los Machucos. Il gruppo per il momento lascia fare, dal momento che il ritardo si aggira attorno agli otto minuti e mezzo quando mancano circa 50 km al traguardo e di conseguenza almeno i migliori in salita fra i 29 attaccanti dovrebbe riuscire ad arrivare a giocarsi il successo di tappa. Molto complicato però è descrivere quanto sta succedendo proprio nella fuga, dove l’armonia è finita già da molto tempo e ci sono continui scatti e controbatti, creando una situazione che cambia in continuazione. Possiamo dire che fra i più attivi ci sono Wout Poels e Jesus Herrada, che hanno conquistato diversi punti sui vari Gran Premi della Montagna disseminati lungo il percorso – ne sono già stati superati quattro, in totale saranno sette. Da notare che fra gli uomini meglio piazzati della fuga in classifica generale c’è il colombiano Sergio Higuita (EF Education First), che essendo Under 25 potrebbe fare un grande balzo in avanti anche nella graduatoria della maglia bianca. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
UNA FUGA CON 29 UOMINI
Decisamente interessante la tredicesima tappa della Vuelta 2019, che culminerà con il duro arrivo in salita di Los Machucos ma già adesso, quando mancano poco meno di 90 km al traguardo, sta vivendo una fase decisamente interessante. Infatti ha preso il largo una fuga composta da addirittura 29 uomini: Antonio Pedrero (Movistar Team), Pierre Latour, Geoffrey Bouchard, Clément Venturini (AG2R LA Mondiale), Domen Novak (Bahrain-Merida), Felix Grosschartner (Bora-Hansgrohe), Philippe Gilbert (Deceuninck-Quick Step), Sergio Higuita (EF Education First), Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Tsgabu Grmay, Damien Howson (Mitchelton-Scott), Louis Meintjes (Dimension Data), Wout Poels, David de la Cruz (Team Ineos), Steff Cras, Matteo Fabbro, Ruben Guerreiro (Katusha Alpecin), Robert Power, Martijn Tusveld (Team Sunweb), Gianluca Brambilla, Niklas Eg (Trek Segafredo), Sergio Henao (UAE Team Emirates), Angel Madrazo (Burgos-BH), Sergei Chernetskii (Caja Rural-Seguros RGA), Jesus Herrada, Darwin Atapuma (Cofidis), Mikel Bizkarra and Hector Saez (Euskadi-Murias). Gruppo dunque foltissimo, con tanti nomi interessanti e anche i due italiani Fabbro e Brambilla. I 29 però non sono compatti: in questo momento Gilbert, De Gendt, Herrada e Venturini si sono avvantaggiati sugli altri 25, mentre il gruppo segue ma non troppo lontano, staccato di poco più di tre minuti dalla testa della corsa. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
RITIRO DI FABIO ARU
Le prime notizie che arrivano in diretta dalla Vuelta 2019 purtroppo non sono buone, perché vi dobbiamo riferire che non ha preso il via il nostro Fabio Aru. Il corridore sardo della UAE Team Emirates, caduto già il primo giorno nel corso della cronosquadre, aveva poi mandato qualche segnale positivo nella prima settimana, ma è affondato il giorno di Andorra e da quel giorno è andato in crisi. Questa è stata la spiegazione data da Aru al ritiro: “Le analisi effettuate con lo staff medico della squadra hanno evidenziato un forte danno muscolare che non mi permette di recuperare dagli sforzi. La situazione sta peggiorando, quindi assieme allo staff medico del team si è deciso di fermarsi, ed effettuare ulteriori accertamenti. Mi dispiace ritirarmi ma, vista la situazione, sarebbe impensabile poter continuare”. Per quanto riguarda invece i primi aggiornamenti dalla corsa, ecco che mancano già meno di 130 km al traguardo in salita di Los Machucos, per il momento il gruppo è ancora compatto perché i vari tentativi di fuga sono stati tutti annullati finora. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
SI COMINCIA
Tutto ormai è pronto per la partenza della tredicesima tappa della Vuelta 2019 Bilbao-Los Machucos, attesissima perché ci proporrà un arrivo in salita con pendenze molto dure, fino a punte al 25% circa. Anche l’anno scorso la frazione numero 13 della Vuelta aveva proposto un giorno di montagna con arrivo a La Camperona, che aveva tuttavia dato gloria ai fuggitivi di giornata, in particolare al vincitore Oscar Rodriguez, spagnolo della Euskadi-Murias che in quella circostanza si regalò la più grande soddisfazione della sua carriera da ciclista professionista precedendo di 19” Rafal Majka e di 30” Dylan Teuns. I big invece arrivarono sostanzialmente tutti insieme sul traguardo con differenze al massimo di pochi secondi – tutti loro comunque recuperarono terreno sulla maglia rossa dello spagnolo Jesus Herrada, che era balzato al comando della generale grazie alla fuga del giorno prima e avrebbe perso la leadership il giorno seguente, in un’altra tappa di montagna verso Les Praeres de Nava. Adesso però ci deve interessare solamente l’attualità: parola alla strada, sta per partire la tredicesima tappa della Vuelta 2019! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
IL PRECEDENTE ILLUSTRE
Avvicinandoci alla diretta della tredicesima tappa della Vuelta 2019, è doveroso tornare con la memoria a circa due anni fa, cioè alla diciassettesima tappa dell’edizione 2017 della Vuelta che era a sua volta terminata sulle difficilissime rampe della salita di Los Machucos. La vittoria di giornata era inizialmente andata all’austriaco Stefan Denifl, che però è stato in seguito squalificato a causa del coinvolgimento in una operazione antidoping partita in Austria dal mondo dello sci nordico, ma che ha coinvolto pure nomi di altri sport tra i quali appunto Denifl. Di conseguenza ecco che possiamo considerare come il vincitore di giornata Alberto Contador, il quale era giunto per secondo sul traguardo precedendo di 36” un gruppetto composto da Miguel Angel Lopez, Vincenzo Nibali, Ilnur Zakarin e Rafal Majka. La salita di Los Machucos era invece risultata indigesta a Chris Froome, che era rimasto in maglia rossa perdendo però 42” rispetto a Nibali, suo più immediato inseguitore che passò da 1’58” a 1’16” di ritardo dal britannico del Team Sky. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PARLA PHILIPPE GILBERT
In attesa della diretta della tredicesima tappa della Vuelta 2019, che ci proporrà l’importante arrivo in salita di Los Muchacos, è comunque doveroso rendere omaggio ancora al vincitore di ieri, perché è una firma di prestigio assoluto quella di Philippe Gilbert. Il belga della Deceuninck-Quick Step quest’anno ha vinto anche la Parigi-Roubaix, che si è aggiunta così a un palmares fra i migliori di tutti i tempi per quanto riguarda le classiche di un giorno. Gilbert ha anche una ottima tradizione alla Vuelta, dove con la vittoria di ieri a Bilbao è salito a quota sei successi in carriera, anche se il precedente risaliva al 2013. Philippe però è come il buon vino e invecchiando resta sempre ai vertici del ciclismo mondiale, come ha dimostrato anche con la magnifica azione di ieri: “L’atmosfera nella parte finale mi ha ricordato le Grandi Classiche. È stata una grande motivazione. I Paesi Baschi sono come le Fiandre – paragone che detto da un belga è il massimo dei complimenti –. Ho dovuto lavorare sodo. Avevo un piano per vincere, ma era difficile. Devo ringraziare Tim Declercq per il lavoro che ha fatto per farmi vincere. È una vittoria molto speciale per me”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PRESENTAZIONE 13^ TAPPA VUELTA 2019
La diretta Vuelta 2019 ci propone la tredicesima tappa Bilbao-Los Machucos di 166,4 km. Oggi venerdì 6 settembre sarà una giornata molto importante per questa Vuelta 2019: ci attende infatti una successione impressionante di salite, ben sette Gran Premi della Montagna, anche se tutti di seconda o di terza categoria ad eccezione dell’ultimo, il durissimo arrivo in salita di Los Machucos, Gpm di Categoria Especial – il massimo previsto alla Vuelta – con le sue brutali pendenze che arrivano a più riprese anche al 25%. Per la prima volta questa salita della Cantabria fu affrontata due anni fa e il paragone che venne spontaneo a molti fu quello con le rampe di un garage: metafora efficace, ma con l’ulteriore difficoltà costituita naturalmente dal fatto che si tratterà di una rampa di qualche chilometro. Ci attendono emozioni forti dunque da questa nuova frazione di montagna della Vuelta 2019: due anni fa da queste parti andò in crisi persino un certo Chris Froome, nessuno dunque potrà dirsi al sicuro.
VUELTA 2019, 13^ TAPPA BILBAO-LOS MACHUCOS: IL PERCORSO
In attesa della diretta Vuelta 2019, naturalmente è doveroso esaminare nel dettaglio il percorso della tredicesima tappa Bilbao-Los Machucos, che prevederà un duro arrivo in salita ma già in precedenza ci offrirà una impressionante serie di salite quasi senza pausa. La partenza sarà da Bilbao alle ore 12.58: dopo una ventina di chilometri tranquilli, si comincerà già a soffrire, come è d’altronde normale che sia in un giorno che vedrà la Vuelta affrontare ben sette Gran Premi della Montagna. Il primo sarà l’Alto de la Escrita di terza categoria al km 39,4; avremo poi l’Alto de Ubal, anch’esso di terza categoria, con scollinamento al km 56,6; con il Collado de Ason (km 86) ecco invece un Gpm di seconda categoria, soprattutto per la sua lunghezza di 13 km, anche se con pendenze agevoli; seconda categoria anche per il Puerto de Alisas (km 106), mentre saranno di terza categoria le ascese del Puerto de Fuente la Varas (km 137,3) e del Puerto de la Cruz Usano (km 147,2). Nessuna di queste sei salite sarà particolarmente difficile, ma naturalmente una simile sfilza di saliscendi contribuirà a rendere più dure le gambe in vista del gran finale. Superato lo sprint intermedio di Arredondo (km 154,6), comincerà la salita finale verso l’arrivo di Los Machucos. I numeri ci parlano di un’ascesa di 6,8 km al 9,2% di pendenza media, in realtà si tratterà di una salita “spagnola” nel senso di quelle particolarmente amate alla Vuelta per le pendenze al limite dell’impossibile. La salita sarà infatti decisamente irregolare, con tratti di falsopiano o addirittura discesa (ad esempio la vera ascesa di fatto finirà a 1 km dall’arrivo) ma anche rampe micidiali, la più dura delle quali toccherà addirittura un mostruoso 26% di pendenza massima – e poco più avanti ce ne sarà un’altra al 25%. Pendenze forse pure eccessive, sulle quali fare la differenza è difficile perché lo sforzo è sovrumano per chiunque, ma naturalmente chi si pianta può pagarla cara quando la strada si addolcisce.