«Nessun problema tecnico, solo il tempo necessario alla certificazione dei risultati a breve ci sarà la pubblicazione di un post sul Blog delle Stelle per annunciare i risultati della consultazione per la nascita del governo Conte», così spiega un portavoce dell’Associazione Rousseau in merito ai forti ritardi (oltre un’ora) sui risultati del voto per il Governo Pd-M5s. Il quesito ha visto la fine delle votazioni dopo le ore 18 ma i risultati e la conferenza stampa di Di Maio che doveva annunciarli tardano ancora alle 19.15. La tabella prevista ora dalla Piattaforma, mentre sui social si scatenano i vari hashtag “Rousseau down” e “sito M5s down”, vede la pubblicazione degli esiti sul Blog delle Stelle, poi l’intervento di Di Maio e in terza parte una breve dichiarazione di Davide Casaleggio. Peccato che ad ora il Blog delle Stelle, organo ufficiale del Movimento 5Stelle, risulta non funzionante e indisponibile ad ogni tipo di accesso, con un prevedibile collegamento “boom” da ogni parte del web per sapere quali sono i risultati del quesito più importante della Piattaforma Rousseau.
ROUSSEAU DOWN, MA ANCHE BLOG DELLE STELLE HA PROBLEMI
È cominciata dalle 9 la votazione sulla Piattaforma Rousseau per il Governo Pd-M5s al vaglio degli iscritti del Movimento 5 Stelle e nelle prime ore si sono già registrati alcuni disservizi tanto da far scattare subito l’allarme “Rousseau Down” su media e social. In realtà il sito, tranne qualche momento di stallo, non si è mai bloccato del tutto ma ha subito la prevedibile ondata di votanti dato il contenuto del voto, forse il più importante della storia del Movimento fondato da Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. Stando a quanto riferito da una recente nota del M5s, nelle prime due ore di votazione hanno votato sulla piattaforma 29781 iscritti certificati, con picchi di 1200 richieste al secondo per un totale di 24mila connessioni in contemporanea. Si tratta, spiegano i 5Stelle, di un record storico per Rousseau: «un traffico addirittura 10-12 volte superiore rispetto a quello del primo turno di votazioni per la scelta dei candidati alle europee». Proprio però per questo elevato afflusso di voto, sentenziano i vertici M5s, si sono rilevati alcuni errori di sistema: «ha causato dei piccoli rallentamenti nell’ordine dei secondi, tuttavia è stato garantito il regolare svolgimento delle votazioni. In considerazione dell’elevato afflusso, grazie al nuovo sistema di voto è stato possibile scalare in tempo reale l’infrastruttura sottostante (numero di nodi, scaling dei servizi di backend, capacità computazionale del DB ) andando a soddisfare tutte le richieste».
ELENA FATTORI: “ECCO I PROBLEMI SU ROUSSEAU”
Il problema però non riguarda solo la Piattaforma Rousseau – che al momento, poco prima delle ore 13, è funzionante e abbastanza reattiva – ma anche il Blog delle Stelle, l’organo ufficiale di comunicazione del Movimento 5 Stelle: accedendo alla normale homepage campeggia l’invito al voto su Rousseau, con l’appello scritto di Luigi Di Maio e la bozza in pdf del programma di Governo Pd-M5s. Il resto del Blog però, al momento, risulta non accessibile da alcun link interno alla pagina, che rimanda sempre all’annuncio della “Votazione sul Nuovo Governo” con ulteriore link alla Piattaforma Rousseau. Molto critica sull’operatività del sito è la senatrice “ribelle” Elena Fattori, non la prima volta in aperta polemica con Di Maio e Casaleggio: «Questa è la simpatica schermata della piattaforma Rousseau da stamattina quando cerco di votare», scrive ironicamente su Facebook Elena Fattori, senatrice M5s a favore del governo con il Pd, mostrando un rettangolo nero di un sistema in down. «Aggiungo che, ad alcuni che sono riusciti a votare ha chiesto l’sms di conferma dell’identità , ad altri no, rivelando quindi due livelli diversi di sicurezza per la determinazione dell’identità di cui non si capisce né l’origine né il motivo né le implicazioni», scrive ancora la Fattori, che conclude polemicamente «Al di là di come andrà questa consultazione temo che ci sia qualcosina da rivedere riguardo al concetto di democrazia diretta che è una cosa estremamente seria e oggetto di studi approfonditi nelle Università ma che non può coincidere con uno strumento telematico per lo più discutibile nel suo funzionamento».