RIFORMA PENSIONI, PRIMA IL RINNOVO DI OPZIONE DONNA…
Per quanto riguarda la previdenza, e quindi la riforma delle pensioni, non c’è solo Quota 100 sul tavolo del nuovo governo. Opzione Donna potrebbe essere infatti uno dei primi punti da affrontare, insieme all’introduzione di una pensione di garanzia a sostegno dei giovani che hanno l’assegno calcolato interamente col sistema contributivo. Queste sono dunque le due principali novità, messe peraltro nero su bianco nel programma M5s-Pd. Il nuovo esecutivo ha espresso la volontà di rinnovare Opzione Donna. Ma l’obiettivo è anche attuare le direttive europee sul congedo di paternità obbligatoria e sulla conciliazione tra lavoro e vita privata. Nell’azione di governo c’è anche l’incremento del Fondo previdenziale integrativo pubblico. Come riportato da PensioniOggi, almeno per ora non è in discussione il blocco degli adeguamenti alla speranza di vita Istat dei requisiti per la pensione anticipata. (agg. di Silvana Palazzo)
RIFORMA PENSIONI, QUOTA 100 A SCADENZA O REVISIONE?
Tra i dossier aperti che il governo M5s-Pd deve affrontare c’è senza dubbio quello delicato sulla riforma pensioni. È probabile che il nuovo esecutivo punto su sensibili interventi per quanto riguarda pensioni e previdenza. La revisione fatta dal governo precedente della Legge Fornero sulle pensioni aveva infatti indispettito la Commissione europea, oltre che metterla in allarme. Questo nell’ottica del rientro dell’Italia dal maxi debito pubblico che grava sulle sue spalle. E quindi ci sarà, secondo il Corriere della Sera, una probabile revisione di Quota 100 per far quadrare le cifre della legge di Bilancio. Sarà interessante capire come, visto che c’è una visione diversa nel governo. M5s difende il provvedimento voluto dalla Lega, il Pd invece vorrebbe che andasse a scadenza. Non si può ancora parlare di scontro, ma il dibattito è senza dubbio aperto tra M5s e Pd. (agg. di Silvana Palazzo)
RIFORMA PENSIONI: SINDACATI CHIEDONO INCONTRO A GOVERNO
Tanto lavoro da fare per il nuovo governo M5s-Pd in vista di una Manovra 2020 che si preannuncia complicata e i sindacati chiedono di essere coinvolti nelle discussioni che potrebbero riguardare anche la riforma pensioni. Il segretario generale della CIGL, Maurizio Landini, come riportato da notizieoggi24.it, ha lasciato intendere che il dibattito non dev’essere concentrato solo ed esclusivamente su Quota 100:”Bisogna capire chi l’ha presa e chi no. Non esiste solo Quota 100, bisogna pensare ai giovani, ai lavori pesanti, riconoscere la parità di genere e non penalizzare le donne. Occorre introdurre un criterio di flessibilità in uscita”, ha detto. Ma in generale sono tutti i sindacati a chiedere di avere voce in capitolo sulle prossime misure che impatteranno sulla vita di tanti italiani. Ecco perché CIGL, CISL e UIL, in una nota congiunta, hanno dichiarato:”Il nuovo Governo sarà valutato da Cgil, Cisl e Uil sulla base della capacità di dare risposte ai cittadini. Andrà sviluppato un dialogo costante con le parti sociali sulla politica economica, per una riduzione delle tasse ai dipendenti ed ai pensionati”. (agg. di Dario D’Angelo)
RIFORMA PENSIONI: CISL, “NON CANCELLATE QUOTA 100”
Un nuovo governo in carica e nuove possibili priorità sulla riforma pensioni. Sul destino di quota 100 è intervenuto con un comunicato il sindacato Cisl, sottolineando che “la riforma delle pensioni di Quota 100 era stata inventata dalla Cisl ma nessun governo la prese mai in considerazione. La proposta della Cisl – continua il comunicato – era migliore perché non poneva paletti su età anagrafica o anni di contributi, ma solamente che la somma facesse 100″. La proposta di Quota 100 made in Cisl prevedeva 64 anni di età e 36 anni di contributi. Nel comunicato il sindacato tuona:”Se nel pubblico impiego si notano dei buchi lavorativi dopo i pensionamenti, la colpa non è di Quota 100 ma del governo e della gestione della Pubblica Amministrazione”. Dunque la Cisl propone di non toccare quota 100 ma di affiancarvi Quota 41, un’opzione che consentirebbe di andare in pensione dopo 41 anni di contributi indifferentemente dall’età. (agg. di Dario D’Angelo)
RIFORMA PENSIONI, LANDINI (CGIL): “CAMBIARE LA FORNERO”
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, è tornato a parlare di riforma pensioni. Intervenuto a margine dell’assemblea generale della Camera del Lavoro a Reggio Emilia, si è detto preoccupato per il fatto che nelle prime bozze di programma del nuovo governo M5s-Pd circolate non c’è riferimento alla riforma delle pensioni. «Ma mettere mano alla riforma Fornero per cambiarla è una priorità», ha avvertito Landini. Inoltre, ha spiegato che «la Cgil non ha governi amici», ma li giudica «per quello che fanno e per i risultati che raggiungono per le persone» che rappresentano. Landini ha spiegato che il governo M5s-Lega è stato contrastato perché non condivideva certe scelte. Ora comunque si aspetta maggiore confronto: «Non si cambia il Paese senza confrontarsi con lavoratori e sindacati e se non avverrà questo, ci mobiliteremo. Ci sono tanti problemi, dalle pensioni al rinnovo dei contratti fino al precariato dei giovani». (agg. di Silvana Palazzo)
QUOTA 100, DARIO STEFANO DEL PD: “A SCADENZA”
Il senatore del Pd Dario Stefano ha parlato di Quota 100, spiegando che non è questo il problema dell’Italia. Lo è la mancanza di competitività del sistema produttivo. Eppure il provvedimento voluto da Matteo Salvini è destinato a sparire. «Quota 100 va a scadenza con il prossimo anno, certamente non è nostro intento continuare con quell’approccio, ma destinare risorse ad altri interventi». Stefano ne ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Campus, durante la trasmissione “L’Italia s’è desta”. Non è mancata una critica a Quota 100: «È una bandiera che Salvini ha predicato in tutta Italia e che ha ottenuto i risultati contrari rispetto a quelli che propagandava». Dario Stefano ha poi proseguito con l’attacco alla Lega: «La legge Fornero non è mai stata abolita, sta lì, oggi noi abbiamo necessità di destinare le risorse a sistema per far ripartire il Paese, la macchina produttiva». (agg. di Silvana Palazzo)
RIFORMA PENSIONI, LE RICHIESTE DI BARBAGALLO (UIL)
Il governo cambia (in parte), ma le richieste della Uil sono sempre le stesse. Le ribadisce il leader Carmelo Barbagallo ai microfoni di Askanews. «L’impegno della Uil sarà, come sempre, per valorizzare il lavoro, rivalutare le pensioni, creare le condizioni di prospettive occupazionali per i giovani». Questo è ciò che chiederà la Uil, dunque, al nuovo esecutivo fondato sull’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle. Barbagallo precisa che l’operato del governo verrà valutato proprio «sulla base della capacità di raggiungere quegli obiettivi». Le “agitazioni” dunque potrebbero proseguire. «Se, dunque, non avremo risposte alle rivendicazioni contenute nella piattaforma unitaria daremo continuità alla nostra mobilitazione», ha dichiarato il leader della Uil. E proprio quello delle pensioni è un tema delicato per il “Conte bis”. M5s continua a difendere Quota 100, ma qualcosa potrebbe cambiare. (agg. di Silvana Palazzo)
SCONTRO PD-M5S, FRACCARO “QUOTA 100 NON SI TOCCA”
Secondo giorno di Governo e già le prime distanze sul tema pensioni e Lavoro tra Pd e Movimento 5 Stelle vengono notevolmente evidenziate: in una intervista al Corriere della Sera parla il nuovo Sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro – uomo forte di Di Maio a Palazzo Chigi – e difende a spada tratta i contenuti del Decretone approvati dal Governo con la Lega. «Reddito e quota 100 non si toccano, garantisco», spiega il Sottosegretario confermando come i 35 miliardi utili per il rifinanziamento «si troveranno. Abbiamo dimostrato di essere in grado di individuare coperture solide per le nostre proposte, lo faremo anche stavolta». La “palla” passa al nuovo Ministro dell’Economia, il piddino Gualtieri che dovrà costruire una Manovra tutt’altro che semplice dove la forte distanza tra dem e 5Stelle sulla Quota 100 potrebbe non avere semplice risoluzione nel breve tempo.
SALVINI VS GOVERNO: “NON SI TORNA A RIFORMA FORNERO”
Un lungo, riottoso, commento sui social mentre ieri sfilavano i vari Ministri del nuovo Governo al Quirinale durante il giuramento: Matteo Salvini non ci sta alla formazione del Conte-bis e promette battaglia su tutti i fronti, a cominciare dalla “lotta” sulla riforma pensioni Fornero. Mentre dai primi segnali sembra che il Governo voglia ritornare ad alcune norme del passato e a far “scadere” la Quota 100 nel 2021, il leader della Lega sbotta «Vi dò la mia parola in Parlamento non passerà mai una nuova legge Fornero». A preoccupare Salvini è la presenza nel Governo della neo Ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova «È stata relatrice della Fornero… In Parlamento non passerà mai una nuova legge Fornero, come si sta ventilando, vi dò la mia parola». Per il leader della Lega serve discontinuità dal passato Pd e questo Governo non rappresenta secondo Salvini il dettame dell’elettorato.
COSENTINO: “QUOTA 100? SUBITO QUOTA 41”
Con il nuovo Governo Pd-M5s-LeU entrato in carica da ieri il tema del welfare, della riforma pensioni e del destino della Quota 100 di “stampo leghista” esplodono all’interno degli ambienti esperti specie dopo l’inserimento nel programma del Conte-bis della pensione di garanzia per i giovani e l’estensione dell’Opzione Donna come primi provvedimenti. Secondo il Presidente del Patronato Inapi, Domenico Cosentino, servono da subito molti più fatti e meno parole sul fronte pensionistico: in un comunicato poi ripreso da Pensionipertutti.it «Non possono essere nuovamente dimenticati i 6mila esodati che da anni attendono che si corregga la stortura nata con la riforma Fornero». Serve dunque per Cosentino un avviamento deciso di Quota 41 per tutti e la proroga sostanziale dell’Opzione Donna.
RIFORMA PENSIONI, INAPI “SERVE RINNOVARE OPZIONE DONNA”
Per il n.1 dell’Inapi il Governo deve affrontare al più presto la questione dei commercianti che hanno chiuso nel 2017-2018 l’attività: «per non restare poi esclusi dal relativo indennizzo», segnala ancora Cosentino che poi attacca il Governo gialloverde sempre sulla riforma pensioni «Troppo spesso, specie in questi ultimi mesi, si è giocato sulla pelle dei lavoratori e dei futuri pensionandi». Per l’Inapi serve fornire di congrua possibilità l’accesso alle pensioni anticipate anche per tutti coloro che hanno fatto versamenti in diverse casse previdenziali: «Vi sono infatti casi nei quali il cumulo dei contributi non risulta ancora possibile, come avviene ad esempio per l’uscita flessibile tramite la quota 100», sottolinea il portale Pensionipertutti.it. Per questo motivo, conclude Cosentino, «vigile sentinella delle istanze sollevate dai cittadini ed anzi, vista l’estrema emergenza nel Paese, il sindacato sarà pronto a sostenere con i mezzi e le modalità operative che le sono propri un disegno politico che sia all’altezza di queste aspettative, davvero attento ai bisogni delle classi e categorie più vulnerabili, davvero rispettoso delle esigenze che queste rappresentano e davvero capace di impostare la politica economica al servizio della società e del suo sviluppo».