Non è certo la prima volta che il regista Gabriele Muccino si dedica anima e penna a scrivere contro l’ormai ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini: cinema, musica e società, in molti in questi mesi di Governo hanno mal sopportato – attaccando ed essendo attaccati dal vicepremier – la politica proposta dal Segretario della Lega ma un attacco duro, ricco di insulti e accuse molto pesanti come quello riservato dal regista de “L’ultimo bacio” raramente si era visto (se si escludono le invettive di Roberto Saviano, ndr). L’artifizio retorico è mettere uno screen di Salvini durante una diretta Facebook sul proprio canale Instagram e a fianco rappresentare una sorta di “confessione” del leader di destra su quanto fatto in tutti questi mesi: il risultato è questo, «io non mollo, non mollo, non mollo. Ma mi autodistruggo perché sono un egoriferito narcisista di estrema destra xenofobo, incolto e con intelligenza molto molto limitata che in un mese ha saputo auto distruggermi poiché ero così ebbro e pieno di onnipotenza da non sapere più dove fosse il cielo e dove la terra». L’attacco di Muccino si fa più duro ogni riga che passa, arrivando allo scherno «Ero infallibile! Che è successo?! Ora frigno come una fidanzatina traditrice che, trovandosi sola, alla fine dice “tanto ce l’aveva pure piccolo”, dimenticando di aver occupato in 14 mesi tutti i posti di comando della Rai per arrivare ai pieni poteri evocati dal Bunker negli ultimi giorni dell’assedio».
MUCCINO VS SALVINI, IL DURISSIMO ATTACCO SOCIAL
Da riferimenti e “paragoni” con Adolf Hitler fino all’accusa diretta di essere responsabile di centinaia di vite spezzate nel Mediterraneo, Gabriele Muccino non placa la sua ira e lo sfogo per la fine di tutto questo si fa sempre più sprezzante: «Rifletterò con Rosario alla mano per aver lasciato annegare per 14 mesi 900 donne, bambini, uomini come fossero bottiglie di plastica alla deriva. Non vi dimenticherò». La chiusura è dedicata al commento personale di Muccino, che torna a parlare in prima persona e a differenziarsi dal “finto sfogo” del Salvin-pensiero: «oggi scrivo di Salvini senza la paura (sistematica nei suoi mesi al Potere), che lui replicasse con uno dei suoi compulsivi tweet mandandomi uno dei suoi bacioni e mettendomi alla gogna e additandomi come nemico della Patria». Del resto già lo scorso giugno 2018, nel pieno dell’inizio del Governo Conte-1, Muccino scriveva così su Twitter arrivando allo scontro social con Giuseppe Cruciani (La Zanzara, ndr) che ribatteva: «La tecnica di Salvini è esattamente quella di Trump dal giorno successivo al suo insediamento. Una provocazione dopo l’altra, ogni giorno una, fino a confondere un Paese senza dargli il tempo di elaborare nulla. Il livello di normalizzazione dell’inaccettabile si alza così». Il giornalista chiedeva poi quale fosse questo “inaccettabile” e Muccino replicava così «Di grazia, la sopraffazione degli “ultimi”, trasformare gli avversari in nemico unico e assoluto, distrarre continuamente con nuovi proclami tesi solo a creare caos ed eccitazione, “diffondere argomenti che possano mettere le radici in atteggiamenti primitivi”(Goebbels)».
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Io non mollo, non mollo, non mollo. Ma mi autodistruggo perché sono un egoriferito narcisista di estrema destra xenofobo, incolto e con intelligenza molto molto limitata che in un mese ha saputo auto distruggermi poiché ero così ebbro e pieno di onnipotenza da non sapere più dove fosse il cielo e dove la terra. E il Paese ha potuto grazie al mio harakiri tornare a dialogare invece che odiare, demonizzare gli ultimi della terra, rilanciare stolti slogan e farsi scudo con essi per coagulare intorno ad un nemico unico e assoluto il Consenso. Ero infallibile! Che è successo?! Ora frigno come una fidanzatina traditrice che, trovandosi sola, alla fine dice “tanto ce l’aveva pure piccolo”, dimenticando di aver occupato in 14 mesi tutti i posti di comando della Rai per arrivare ai pieni poteri evocati dal Bunker negli ultimi giorni dell’assedio. Rifletterò con Rosario alla mano per aver lasciato annegare per 14 mesi 900 donne, bambini, uomini come fossero bottiglie di plastica alla deriva. Non vi dimenticherò. Io, Gabriele, oggi scrivo di Salvini senza la paura (sistematica nei suoi mesi al Potere), che lui replicasse con uno dei suoi compulsivi tweet mandandomi uno dei suoi bacioni e mettendomi alla gogna e additandomi come nemico della Patria. (Ha così inibito per mesi centinaia di liberi pensatori, minacciato giornalisti, scrittori, intellettuali, liberi cittadini e personaggi pubblici). Mi sento un uomo libero di pensare e di esprimersi come la nostra Costituzione contempla. Viva l’Italia, viva la libertà di stampa, di opinione, di espressione, viva Mattarella, la Costituzione Italiana e i suoi padri costituenti. Viva il progresso e un futuro più vasto possibile e non chiuso tra le mura di un cortile di un condominio.