Triste vicenda con protagonista l’ex cantante Marisa Sacchetto. Come riferito in queste ore dal Corriere della Sera, alla 67enne, con un lungo passato nella musica fra gli anni ’60 e ’80, con partecipazioni al Festival di Sanremo, Castrocaro, Canzonissima, oltre ad aver recitato anche in alcuni film, compreso uno di Tinto Brass, era stato diagnosticato un cancro che in realtà non aveva. Dopo i test, le analisi e la diagnosi choc, la donna ha iniziato a sottoporsi come da copione ad alcuni cicli di chemioterapia per debellare il tumore, ma a due anni dalla scoperta arriva una nuova notizia choc: quel cancro in realtà non esisteva. Due anni di sofferenze sia psicologiche quanto fisiche, visto che le cure a cui la Sacchetto si era sottoposta erano state inutili e soprattutto nocive. Per questo motivo la donna di Piove di Sacco ha avviato una causa civile contro l’Usl di Padova, presentando una denuncia in procura.
MARISA SACCHETTO/ CANCRO PER L’EX CANTANTE, MA DIAGNOSI È SBAGLIATA
Al momento è stato aperto un fascicolo per lesioni gravissime provocate da colpa medica, ance se nessuno risulta essere indagato. Dopo una carriera brillante negli anni ’60 e ’70, l’inizio della parabola discendente e la luce della Sacchetto che piano-piano si spegne. A metà anni ’80, dopo aver posato anche per Playboy, la cantante esce dalle scene ritornando alla quotidianità. Tutto normale fino al 2015, quando, dopo alcuni controlli, le viene riscontrato qualcosa che non va all’ospedale di Piove di Sacco: inizia così la chemioterapia ma dopo qualche mese la totale remissione. Un miracolo? No, dopo un controllo avvenuto nel 2017 si scopre che la diagnosi di tumore in realtà non presupponeva la presenza di alcun cancro. Del fascicolo se ne sta occupando il pubblico ministero Marco Brusegan che ha incaricato il medico legale Antonello Cirnelli di stabilire se vi è un nesso fra le cure subite e la grave situazione psicologica in cui versa al momento l’ex cantante.