PENSIONI, APPELLO UIL AL GOVERNO
Serve rivalutare le pensioni e portare in Manovra una riforma che inizi a porre rimedio ai tanti problemi che il sistema previdenziale italiano porterà con sé nei prossimi decenni: dopo la due giorni di seminari dell’Esecutivo Nazionale del sindacato Uil, il commento del segretario generale Carmelo Barbargallo è chiaro «Abbiamo molto riflettuto – ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo – sul futuro del lavoro nel nostro Paese e sul ruolo del Sindacato nell’attuale scenario politico ed economico. L´impegno della Uil sarà, come sempre, per valorizzare il lavoro, rivalutare le pensioni, creare le condizioni di prospettive occupazionali per i giovani». Ha dato il contributo al dibattito anche il professore Domenico De Masi e proprio da qui riparte Barbargallo per il suo appello al Governo Pd-M5s-LeU appena insediato: «Questo è ciò che chiederemo al nuovo Governo, il cui operato valuteremo sulla base della capacità di raggiungere quegli obiettivi. Se, dunque, non avremo risposte alle rivendicazioni contenute nella piattaforma unitaria – ha concluso poi il leader Uil – daremo continuità alla nostra mobilitazione».
CGIL “SERVE VERA RIFORMA PENSIONI”
Lo aveva detto Landini nei giorni scorsi, lo ha poi ribadito anche il Segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli (il diretto responsabile previdenza nel sindacato più grande d’Italia, ndr): serve una riforma pensioni seria, vera e che non si può limitare agli effetti prodotti dall’ultima legge, la Quota 100 che già tra l’altro il Governo giallorosso vorrebbe “rivisitare” nella prossima Manovra. «La riforma della legge Fornero non si può esaurire con quota 100, perché il tema di una riforma strutturale della previdenza è ancora tutto aperto», spiegava giorni fa Ghiselli a Pensionipertutti.it. Secondo la Cgil, al netto degli errori contenuti secondo loro in Quota 100, «sarebbe un grave errore anticipare la fine della vigenza triennale di Quota 100 che ha comunque rappresentato una opportunità in più per alcuni lavoratori». Intanto dal Forum di Cernobbio il Presidente della Confindustria Vincenzo Boccia ha deciso di non lanciare ulteriori appelli sul tema pensioni e sugli impegni economici del nuovo Governo: «Abbiamo visto che alcuni punti oggetto dell’accordo dei partiti sono condivisibili, su altri vediamo delle criticità […] Sono sempre ottimista nelle aspettative dopo di che valutiamo nei fatti. Giudizi anticipati non è il caso di darli».
RIFORMA PENSIONI, SALVINI VS GOVERNO
Da Domodossola in un comizio riesplode l’attacco di Matteo Salvini al Governo giallorosso sul tema delle pensioni e sulla riforma di Quota 100 che secondo i piani del nuovo Tesoro e neo-Ministro del Lavoro Catalfo potrebbe essere decisamente rivista nella prossima Manovra Economica. «Se questi proveranno a cancellare quota 100 per tornare alla legge Fornero dovranno passare sopra i nostri corpi, non lo permetteremo», avanza il leader della Lega ora passato all’opposizione dopo la crisi di Governo e l’alleanza Pd-M5s-LeU. La misura che porta in pensioni chi ha compiuto almeno 62 anni di età con 38 di contributi viene ritenuta e rilanciata da Salvini come «sacra» anche se la scadenza sperimentale della riforma pensioni era comunque già scalettata per il 2021. Prepara la battaglia il leader leghista che in Parlamento proverà in tutti i modi a non far cancellare la norma; dalla “sua” parte al momento anche il Movimento 5 Stelle, con il Sottosegretario Fraccaro ha giurato «la Quota 100 non si tocca».
FOCUS SULLE “NUOVE” PENSIONI
Secondo il Corriere della Sera, il nuovo Ministro dell’Economia Gualtieri per cercare di impostare una difficile Manovra Economica potrebbe invece approntare proprio una “rivisitazione” della norma approvata nel Decretone dal Governo Lega-Pd. Sulla riforma pensioni in previsione nel neo-Governo giallorosso, è assai probabile che venga riportata la lancetta del tempo indietro con la re-introduzione di qualche norma della Legge Fornero: ci sarà una revisione di Quota 100 per far quadrare la legge di bilancio, con un focus speciale sulla pensione di garanzia per i giovani e una proroga della opzione donna già di fatto messo in conto dal “primo” Governo Conte. “Contro” la componente leghista poi ci sarà una seconda “pessima notizia”, ovvero l’addio alla Flat Tax che forse più della Quota 100 sarà sacrificata sull’altare della ricerca fondi per la Manovra.