Fare l’attrice l’ha salvata, ma ha la sensazione che nessuno sappia che ha vinto premi e riconoscimenti. C’è anche amarezza nelle parole di Giuliana De Sio quando parla della sua carriera. «Non tutto mi viene realmente riconosciuto come dovrebbe», fosse nell’intervista a Il Tempo. Sente di avere ancora un credito: pur avendo un curriculum di livello, avverte la sensazione che l’Italia non lo ricordi. «Sento che la mia autorevolezza non viene riconosciuta. Sembra che tutto quello che ho fatto finora non conti più». Nel suo sfogo Giuliana De Sio ha anche rivelato che sta pensando di scrivere una lettera aperta per il suo pubblico, visto che non riesce ad esprimersi come vorrebbe. L’attrice si sente come un soldato che viene sottoutilizzato: fa teatro, ma vorrebbe fare anche più cinema e televisione di qualità. Non nasconde il desiderio di lavorare con Netflix, invece sulla Rai dice: «Le devo tutto, ma sinceramente mi sarei aspettata più attenzione». Insomma, la macchina da presa le manca tanto.
GIULIANA DE SIO “RAI, QUELLO CHE HO FATTO NON CONTA PIÙ?”
Giuliana De Sio non sa immaginare una vita senza la recitazione, del resto ha dato una svolta importante alla sua vita. «Mi ha salvato da qualche baratro nel quale sarei potuta finire. Nella recitazione ho trovato un luogo sicuro dove rifugiarmi», racconta a Il Tempo. Il suo sogno era e resta il cinema. «Per questo voglio essere riscoperta. Sono pronta a sorprendermi e a sorprendervi ancora». Ma il cinema deve cambiare, ritrovare coraggio secondo l’attrice. «Viviamo in un mondo che non è sano ma nessuno lo dice». I problemi economici ne producono altri esistenziali, «ma i registi italiani preferiscono parlare di mafia e camorra». Giuliana De Sio sostiene dunque che «nessuno ha il coraggio di raccontare il disagio che attraversa la società». Al cinema italiano non mancano interpreti, infatti l’attrice ritiene che i suoi colleghi siano all’altezza di questa sfida. La scrittura invece non lo è. «Negli ultimi trent’anni il cinema italiano è migliorato soprattutto dal punto di vista tecnico, ma oggi abbiamo un grosso problema di contenuti».