Alain Satti ha alle spalle una vita difficile e anche una vittoria importante: la lotta contro la droga e la dipendenza da eroina. Il primo figlio di Bobby Solo, omaggiato da Techetechetè nella puntata di oggi, è nato dal matrimonio con Sophie Teckel. Il primogenito ha fatto il suo primo incontro con la droga quando aveva appena 18 anni. “Ricordo solo che non riuscivo a trovare la vena e allora, per iniettarmi la dose di eroina, intervenne un amico”, dice in una lunga intervista a Lucio Giordano. Ad aiutarlo a superare tutto saranno il padre e il fondatore di San Patrignano, Vincenzo Muccioli, che riusciranno a dargli quella spinta giusta per rimettere in piedi la sua vita. “Spesso mi sono lamentato delle assenze di mio padre, tutto concentrato com’era sulla carriera”, rivela ancora parlando di come da ragazzino abbia sofferto molto per l’assenza del genitore. Durante i suoi primi anni di vita, Bobby Solo è infatti ancora nel pieno del successo, anche grazie al brano del ’64 Una lacrima sul viso. Oggi il loro rapporto però è cambiato e il cantante non ha esitato a contattare il primogenito per destreggiarsi fra pappe e nottatacce per il figlio Ryan, il più piccolo dei suoi eredi.
Figli Sophie Teckel e Bobby Solo, l’infanzia di Alain Satti
L’infanzia di Alain Satti non è stata semplice, per via del lavoro di entrambi i genitori e le loro continue assenze. Sia Bobby Solo che Sophie Teckel infatti preferiranno sempre mettere al centro le proprie carriere, affidando i tre figli, primo fra quali Alain, ai genitori del cantante. “Credo fosse un problema generazionale”, rivela il primogenito di Bobby Solo a Alga News Beta, “anche mio nonno non parlava mai con papà”. L’artista infatti sceglierà di non seguire il volere del padre e non prenderà in considerazione la laurea in Medicina, preferendo vivere di musica. “Una volta arrivò a spaccare la chitarra in testa a mio padre”, racconta ancora Alain parlando del difficile rapporto fra i due, cosa che poi si riverserà anche sulla seconda generazione dei Satti. Alain crescerà infatti nel silenzio, da un lato quello del padre e dall’altro quello del nonno. “Ero in cerca di affetto, di parole”, dice ancora parlando della sua solitudine, di quel disagio che lo porterà a soli 15 anni ad iniziare a fare uso di stupefacenti. I due genitori si accorgeranno subito che qualcosa non va, ma sarà Bobby Solo a prendere in mano la situazione. Su consiglio dell’amico Red Ronnie, offrirà al figlio la possibilità di entrare nella comunità di San Patrignano per recuperare se stesso.
Chantal e Muriel cosa fanno?
Chantal Satti si allontanerà di molto dalla carriera del padre, tutta proiettata verso la musica. Con tre anni di differenza rispetto al fratello maggiore, Alain, la figlia di mezzo di Bobby Solo e Sophia Teckel preferirà trovare la sua strada lontano dal mondo dello spettacolo. Negli anni si affermerà infatti come business coach, esperta a guidare manager e interessati nel mondo economico. Si dividerà inoltre fra Milano e Roma, mentre la sorella più piccola Muriel sceglierà di rimanere nella Capitale. A differenza del fratello, Chantal preferirà inoltre non apparire mai in pubblico per parlare del padre e del difficile rapporto con un uomo d’altri tempi, poco incline all’epoca ad avere un rapporto affettuoso con i figli. Muriel tra l’altro diventerà una cake designer molto apprezzata negli ambienti romani ed il suo rapporto con il cantante forse è stato più stretto rispetto a quello coltivato dai due fratelli maggori. Con soli sette anni di differenza rispetto ad Alain, Muriel comparirà infatti al fianco di Bobby Solo anche prima che Veronica Satti, figlia naturale riconosciuta solo di recente dall’artista, abbia un esaurimento nervoso e venga ricoverata d’urgenza in ospedale. A quanto pare, riferisce Leggo, a darle il colpo di grazia sarebbe stato appunto un video di Bobby e Muriel, felici e spensierati.