Dopo la bagarre al Senato scatenata dalla maglietta esposta dalla leghista Borgonzoni, poco dopo è giunta la replica diretta del Premier Conte “invitato” dalla Lega a rispondere in merito al dramma di Bibbiano e all’alleanza appena stretta dai 5Stelle con il partito coinvolto a livello locale per l’inchiesta “Angeli e Demoni”, per l’appunto il Pd. Solo che appena si è rivolto, stizzito, ai banchi della Lega per replicare sul fronte Bibbiano e sulla T-shirt della bella senatrice, è partita di nuovo la bagarre per l’intervento della Presidente Casellati che ha invitato il Premier a rivolgersi a tutta l’Aula e non solo ad un partito. Dopo qualche minuto di pausa Conte riprende e spiega «Sicuramente Bibbiano non è un tema di maggioranza o opposizione, ma di un problema ben più grande ovvero il futuro dei nostri figli. Dobbiamo creare una banca dati nazionale per gli affidi in modo già da poter incrociare i dati e rilevare eventuali anomalie già da questo incrocio dei dati». Un dramma che però diventa sempre più elemento politico, fonte di divisione tra i diversi partiti che – finora – non sta portando maggiori elementi o aiuti in merito alle inchieste. Solo un “polverone” alzato ma nulla più..
CHE CAOS AL SENATO!
Come se non bastasse il clima elettrico a Palazzo Madama, replica di quanto accaduto a ieri alla Camera per la fiducia al nuovo Governo, ad accendere gli animi al Senato nella giornata di oggi è stata Lucia Borgonzoni, probabile candidata alla presidenza della Regione Emilia-Romagna per la coalizione di centro-destra che nel suo intervento ha provato a cavalcare l’onda toccando proprio un tema che riguarda quelle zone. La senatrice del Carroccio infatti ha tolto il capo che aveva addosso e mostrando una t-shirt che recitava “Parliamo di Bibbiano” e provocando la reazione furiosa di Elisabetta Casellati, presidente a Palazzo Madame, che la ha invitata a ritrovare un contegno e ad evitare le puerili strumentalizzazioni in aula. Come era inevitabile l’episodio ha scatenato una bagarre in aula che ha costretto la Casellati stessa a sospendere brevemente la seduta, nonostante i banchi del Governo in quel momento fossero vuoti e la provocazione della Borgonzoni, ripresa solo brevemente dalle telecamere prima che la regia staccasse sulla Presidente del Senato, fosse rivolta probabilmente più per il pubblico che seguiva da casa… (agg. di R. G. Flore)
FURIA DELLA CASELLATI
Bagarre al Senato con Lucia Borgonzoni grande protagonista: l’esponente della Lega ha infatti fatto sfoggio di una maglietta con la scritta “Parliamo di Bibbiano”, in riferimento al caso degli affidi illeciti di bambini che in tempi non sospetti portò Luigi Di Maio, capo politico M5s, a parlare del Pd – con cui è oggi al governo – come del “Partito Di Bibbiano”. La fedelissima di Matteo Salvini, rivolgendosi al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha detto sferzante:”Riporta al governo chi è stato zitto davanti a questi fatti. Lei che ha detto di essere l’avvocato del popolo, sa cos’è Bibbiano?”. Una provocazione studiata nel dettaglio come si evince dal fatto che sulla maglietta mostrata dalla Borgonzoni la P e la D di “Partito Di Bibbiano” erano colorate di rosso a ricalcare il simbolo del Pd.
LUCIA BORGONZONI, MAGLIA “PARLIAMO DI BIBBIANO” IN SENATO
La scelta di togliersi la giacca per mostrare la maglietta con la scritta:”Parliamo di Bibbiano” da parte di Lucia Borgonzoni durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non sono affatto piaciute alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. La seconda carica dello Stato ha ripetutamente invitato la senatrice Borgonzoni a “ricomporsi” e ad indossare nuovamente la giacca. Il tutto mentre i compagni di partito della Lega inneggiavano con i loro cori a colpi di “dignità, dignità” e “Bibbiano, Bibbiano”. La presidente del Senato si è vista dunque costretta a sospendere la seduta per alcuni minuti prima di riprenderla consentendo alla senatrice Borgonzoni (questa volta con la giacca) di ultimare il suo intervento.